Credo sia stata un'idea geniale, forse non abbastanza capita. La motorizzazione serviva ad evitare quello che gli americani chiamano "effetto a serramanico," al fine di permettere anche sui nostri plastici il funzionamento con la locomotiva in spinta senza deragliamenti. Soprattutto negli scambi ad "S" quando il convoglio deve passare su un binario parallelo, il convoglio stesso viene "compresso tra due forze: la locomotiva che spinge in un verso e la resistenza delle carrozze dall'altra; tutto va bene finchè si è in rettilineo ma in una curva stretta o, peggio ancora una "S" queste due forze tendono a far deragliare le carrozze centrali. Se la carrozza pilota tira il covoglio, riducendo, anche parzialmente la resistenza dovuta al peso e all'inerzia delle carrozze dietro di lei, questa compressione viene meno ed il nostro beneamato treno non deraglia. Questo problema esiste anche al vero. Ricordo ancora quando facevo il pendolare sulla linea Bergamo-Milano e la linea tra Treviglio Ovest e Bergamo era a binario unico, che se nelle stazioni vi era un incrocio con un treno proveniente dalla direzione opposta il mio treno (E 646 in spinta), una volta ripartito l'altro treno, per ritornare sul binario di corsa percorreva la "S" a bassissima velocità per poi accelerare solo quando tutto il convoglio era "in fila".
Gianni