L'intervento di Stefano ha fatto piazza pulita su tutti i quesiti relativi ai due primi messaggi di Berto.
Quindi, a parte confermare quanto già detto da lui, mi limiterò ad alcune considerazioni di contorno.
Ma prima provo a cimentarmi sulle immagini contenute nell'ultimo messaggio di Berto, cercando di dare anch'io qualche risposta.
Nella seconda foto dell'ultimo messaggio, si può ammirare uno dei potentissimi "carri armati" ( sic !) italici

(...era quello che pensavano gli avversari, quando li vedevano.... non certo i poveracci che ci dovevano stare dentro...!

) , l'Ansaldo "CV 33" ( sta per carro veloce...), rinominato poi "L 3", cioè carro leggero. Infatti pesava ben 3 tonnellate....

ed era potentemente armato con ben due mitragliatrici binate calibro 8 mm.
Insomma le sue corazze potevano al massimo reggere l'offesa delle armi leggere individuali, mentre i nostri proiettili non erano in grado neppure di scalfire la vernice agli avversari...!!!
E infatti, basta vedere per confronto i "mostri" delle foto precedenti...!
Ma andiamo avanti. Nella terza foto, il veicolo caricato sul cassone di un camion, sembra anche a me un trattore Fiat SPA TL 37.
Nella quarta foto dovrebbe trattarsi di artiglierie, obici-cannoni russi, evidentemente catturati ed ammassati, del tipo ML 20 da 152 mm.
Nella quinta foto si vede un carro armato sovietico pesante "KV 2", evoluzione del KV 1 che già aveva indicato nel precedente messaggio Stefano, dal quale differisce per la maggiore pesantezza e corazzatura, l'armamento e la vistosa torretta di magiori dimensioni.
Infatti il KV 1 era già una "bestia" che pesava 43 tonnellate ed aveva un cannone da 76 mm, mentre il KV2 pesava oltre 52 tonnellate ed aveva un cannone dapprima da 122 mm e successivamente un obice da 152 mm.
Insomma, tornando al nostro povero "L3", c'era da mettersi le mani nei capelli... ed infatti i nostri soldati li chiamavano "bare semoventi" e più ancora "scatole di sardine", e proprio questo nomignolo ricordo bene di averlo già sentito anche da mio padre nei suoi racconti.
Tornando alla foto del suddetto carro russo, mi pare che i militari che gli stanno intorno siano tedeschi e sopra il corazzato è posto un carro ponte per il sollevamento ed estrazione del motore e/o per le relative riparazioni.
La settima foto è curiosa ed interessante in quanto a fianco del ponte crollato, mi pare esservi come una "strada", evidentemente sul ghiaccio, ( quindi la foto è stata scattata in pieno inverno ), sulla quale mi pare di poter intravvedere anche due veicoli ( uno spunta appena sulla destra, mentre l'altro sta venendo in senso contrario in lontananza ).
Nella decima ed ultima foto si vedono delle locomotive, che credo anch'io sovietiche. Non credo però che siano stati i russi a metterle così ordinatamente fuori dai binari, giacchè era più logico, dopo averle messe fuori uso o sabotate, lasciarle di mezzo ad ostacolare l'utilizzo della ferrovia.
Quindi credo che si trattasse di una operazione di ripristino delle linee operato dalle truppe dell'Asse.
Quanto al tipo di locomotive, non saprei proprio dire: magari qualcuno più "ferrato"

sull'argomento, se ci legge, potrebbe riconoscere ad esempio la prima loco che si vede, da quell'insolito tubo di collegamento tra i duomi, che sarebbe interessante sapere a cosa servisse.
Grazie comunque, Berto, per la tua preziosa documentazione storica, davvero unica....
Storici saluti.
Riccardo.