A parte l'umorismo, il mio scherzare alludeva a considerazioni ( collaterali ) che avrebbero la pretesa di essere un pò più serie.
Mi rifersco un pò ad una generica tendenza "esterofila", talvolta comprensibile (ed anche "innocua") e talora un pò eccessiva, che ha spesso come conseguenza quello di considerare più valido o comunque più interessante ciò che esula da una sfera "nostrana", italica.
Non sono qui a fare la "morale" agli altri.... cosa per la quale non sono titolato, basti guardare il mio interesse ad esempio per i treni americani..... e neppure intendo pigiare sui tasti di certi "nazionalismi" d'accatto.... (....le nostre squadre sono le più forti... il nostro campionato è il più bello e il più difficile del mondo...!.... sì,.. ma poi vediamo che le varie finali, per nazionali e per "club", se le disputano gli altri.... )
Quello su cui riflettevo e che trae spunto dall'argomento di cui qui si è parlato, è semplicemente il fatto che, per condizionamenti vari ( cinema, televisione, miti di fantasia e letterari, col tempo stratificatisi, ecc. ). tendiamo a considerare e valorizzare, quasi esaltandoli, mitizzandoli, aspetti, situazioni e fenomeni considerati tipicamente "stranieri" e comunque "esotici", che, in realtà, sono stati sempre presenti anche da noi, ( in maniera non molto diversa da come si sono realizzati all'estero e, in particolare, oltre Oceano ).
In sostanza guardavo quei personaggi e quella scatola in ultimo mostrataci da Berto e consideravo che, a parte qualche singolo figurino e qualche "arma" in eccesso, essi potevano benissimo essere messi a rappresentare qualche scena delle nostre campagne, non essendo molto dissimili come tipi e situazioni da quelle "nostrane" dei (forse al giorno d'oggi quasi scomparsi) "butteri", di fatto, veri e propri "cow boys" però italicissimi.
Eppure, per cinema, tv e immaginario collettivo i "fighi" sono solo da una parte (oltreoceano), mentre se si pensa agli altri....
Del resto, persino a livello di realtà storica, ciò si manifestò davvero - come si sa - a fine ottocento o primissimi novecento in una vera sfida svoltasi tra i "nostri" ed i personaggi del "circo" di "Buffalo Bill" venuti in tournee in Italia.
Per concludere, a quale imprenditore ( del giocattolo o del nodellismo che sia ), sarebbe venuta in mente l'insana ( e sicuramente fallimentare ) idea di proprorre sul mercato degli articoli che avevano come protagonisti dei "vaccari" italiani o dei "butteri" della Maremma toscana ?
Eppure magari, simili articoli avrebbero potuto trovare impiego ( allo stesso modo, del resto, che quelli di Berto ), anche nel campo dei "presepi"....
E comunque, se anche qualcuno fosse stato così temerario da farlo, penso che nessuno, ( da noi o anche all'estero), avrebbe mai pensato di comprarli....
Adesso, Berto, scusa la divagazione... e riprendi pure il filo del tuo discorso.