concordo totalmente con Fulvio Felicioli.
Le foto del tempo erano per la stragrande maggioranza eseguite con obiettivi di non eccelsa qualità. La profondità di campo era difficilissima da controllare (non erano reflex) e dunque il fotografo vedeva l'immagine nel mirino galileiano, dove poteva controllare SOLO l'inquadratura ma non la profondità di campo.
I passaggi di stampa dei negativi e la riproduzione tipografica riducevano molto il potere risolvente degli obiettivi.
Nei nostri ricordi ATTUALI le stampe tipografiche che vediamo sono SEMPRE ingiallite.
Dunque per avvicinarmi allo spirito delle vecchie foto io sono ricorso a questi espedienti:
- viraggio in BN
- sfocatura dell'immagine
- aumento del contrasto solo nei "neri"
- aggiunta di una velatura su tutta l'immagine di colore beige
Su un HOrivarossi lo stesso Alessandro Rossi dava una splendida soluzione per ottenere foto con illuminazione morbida ed assente da ombre violente e decise (come un soggetto fotografato con un'unica fonte di luce).
Consigliava dunque il grande Alessando di illuminare la foto con un unico spot o lampada casalinga, di impostare un tempo di posa lunghissimo e di scattare mentre si compievano svariate rotazioni della fonte di luce, ed in senso circolare, sul soggetto.
Le ombre dure venivano così addolcite da diversi passaggi di luce.
Appena recupero l'articolo lo posto.
Grande RR... si consigliava anche come produrre belle foto!