Rivarossi carro gru da 30 t.



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Re: Rivarossi carro gru da 30 t.

Messaggioda maxgottardo » 2 mag 2014, 16:03

MASSIMO HA SCRITTO "per le decals guarda i cataloghi ricambi 1950 e 1954..."
Io ho guardato con attenzione i cataloghi parti di ricambio del 1950 e del 1954 segnatamente il capitoletto dedicato alle decals ma ci sono solo quelle per le traverse di testa delle 626, 221, delle fnm ecc. ma assolutamente non ci sono quelle con numerazione bianca su campo arancione e devo dire che non ci potevano essere in quanto quella numerazione costituiva per la rivarossi di quegli anni il certificato di garanzia che il pezzo era uscito dallo stabilimento RR con quella numerazione. Questi dibattiti sul forum magari non risolvono il problema principale che viene posto in discussione, ma consentono sicuramente di precisare tanti altri aspetti come ora sta avvenendo per la numerazione progressiva a cifre bianche su campo arancione. Siamo tutti d'accordo sul fatto che la RR metteva questa cifratura per individuare i pezzi a numerazione progressiva che produceva? Questo non significa che il carro gru sia uscito dal laboratorio RR. Magari il modellista volenteroso è riuscito a staccare la cifratura 08 da qualche altro pezzo e ha ritenuto che stesse particolarmente bene sulle fiancate del carro gru. Ma non credo che negli anni 50 si potessero comprare al negozio ovvero ordinare al servizio ricambi della RR le decals con cifratura progressiva bianca su campo arancione da applicare sotto il telaio dei pezzi che presentavano tale numerazione o abrasa dal consumo ovvero che non ce l'avevano proprio per essere stati restaurati con pezzi di ricambio sia pure originali Rivarossi. Almeno su questo punto cerchiamo di fissare l'accordo o il disaccordo. Grazie Massimo (maxgottardo).
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Re: Rivarossi carro gru da 30 t.

Messaggioda maxgottardo » 2 mag 2014, 16:26

Ciao a tutti e a Massimo in particolare. Io ho guardato come mi consigliavi i cataloghi ricambi degli anni 50 (1950 e 1954) ma di quei numeretti non c'è traccia a differenza delle decals per le traverse di testa delle loco e 626 221 424 ecc E ci avrei quasi giurato. Perchè quei numeretti bianco rossi servivano alla RR per numerare progressivamente la produzione degli anni 50, sino alla serie per collezionisti che è l'ultima produzione che li riporta, per individuare i pezzi numerati che erano usciti dalle proprie officine. Su questo almeno concordiamo tutti? Il forum magari non serve a chiarire il problema del momento ma serve a raggiungere altre certezze pur sempre interessanti. Se è così allora la Rivarossi non poteva venderli separatamente con il servizio ricambi. Giustamente un amico all'interno della rivarossi faceva miracoli, ma penso che un fatto del genere comunque costituisse una mancanza grave per la ditta. E giustamente tu stesso ti chiedi perchè mai un autocostruttore avrebbe dovuto mettere un numeretto di quel tipo su un modello autocostruito che pertanto non poteva uscire dalle officine RR e in quell'epoca lo sapevano tutti. Con questo non voglio sostenere che il carro sia una creazione della RR....il nostro modellista volenteroso puo' benissimo aver staccato la numerazione da un suo pezzo e aver deciso che stesse meglio sulle fiancate del carro che andava costruendo....ma due numeretti uguali???? Io sotto le mie loco che recano il numeretto e sotto le carrozze a doghe ce ne ho uno solo!!! Il nostro modellista si è procurato il numeretto se non da un amico all'interno della RR, aspettando due produzioni di pezzi diversi e comprando il pezzo n. 08 di entrambe le produzioni per avere il piacere di staccarlo dalla prodotto RR e per attaccarlo sul suo?
Datemi qualche altro giudizio sul fatto del rivetto che è dimensionato proprio solo per la piastra metallica e non per la parte di un carro successivo.
Qualcuno mi chiedeva di che materiale era fatto il braccio. Rispondo dicendo che è lamierino tranciato con saldature per la crociera di rinforzo. I segmenti a zig-zag che irrobustiscono il tutto sono precisamente paralleli e identici da una parte e dall'altra il che dovrebbe significare che il volenteroso modellista li ha segati con il seghetto da traforo mettendo le lastrine una sopra l'altra. Il braccio comunque è più lungo di quello del carro RR simile fatto sempre negli anni 50. Che fosse quella realizzazione un ridimensionamento di questo originario progetto forse un po' troppo ambizioso da realizzare su scala industriale per le eccessive complicazioni di funzionalità?? Ciao a Tutti Massimo (maxgottardo)
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Re: Rivarossi carro gru da 30 t.

Messaggioda maxgottardo » 2 mag 2014, 16:48

Per chi mi chiedeva di cosa era fatto il braccio specifico che è di lamierino tranciato. Dico tranciato perche dalla foto che allego si vede l'estrema precisione e allineamento di parallelismo fra le travature principali e di rinforzo. Io ho lavorato assai con il seghetto da traforo, ma una cosa così precisa e parallelamente allineatissima non sono riuscito mai a farla. Voi? Massimo Maxgottardo
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CIMG7784.JPG
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Re: Rivarossi carro gru da 30 t.

Messaggioda Massimo » 2 mag 2014, 18:06

hai ragione, nei cataloghi non c'è traccia dei numerini bianco-rossi. Questi benedetti numerini sono apparsi svariate volte e spesso, sotto modelli assolutamente certi, non davano spiegazione chiara circa il loro scopo o destinazione. Dubito molto della possibilità di staccare le decals (per riusarle) una volta applicate, il che fa propendere la tesi che siano stati applicati "ex novo" sul modello.
Per quanto riguarda il braccio della gru trovo notevole il lavoro di foratura ma si vede molto bene l'irregolarità delle sezioni traforate. Segno evidente del lavoro manuale (ma ciò non esclude che sia stato fatto in RR) a base di limette (la tranciatura sarebbe stata perfettamente regolare).

Continuo a sostenere la tesi di un lavoro artigianale realizzato da un appassionato fermodellista che ha usato componentistica RR
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Re: Rivarossi carro gru da 30 t.

Messaggioda Giorgio » 3 mag 2014, 12:57

Anch'io propendo per un lavoro artigianale.
Se fosse un prototipo non sarebbe stato messo in scatola e venduto, eventualmente sarebbe stato messo nel museo.
Poi il disegno sulla confezione è piuttosto infantile, nulla a che vedere con le immagini ufficiali RR
Non sto a chiedere ai testimoni, perché sono passati sessant'anni e dubito fortemente che se ne possano ricordare. Probabilmente lo confonderebbero con gli altri due carri analoghi.
Sorry
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Re: Rivarossi carro gru da 30 t.

Messaggioda Oliviero Lidonnici » 3 mag 2014, 16:16

Dopo la risposta di Giorgio non dovrei aggiungere altro, mi limito a riassumere e ribadire quanto espresso da Massimo e da Tricx e dagli altri (mi scuso con quelli che non ho citato)
Disegno.jpg

Come si è detto, quel disegno dimostra la mancanza delle pur minime conoscenze di disegno tecnico: non si può ammettere che provenga da un laboratorio RR che doveva ospitare almeno tecnici diplomati, con conoscenze di disegno almeno di scuola media superiore. A parte i grossolani errori di assonometria e/o prospettiva, sono del tutto errate oltre che le forme, le proporzioni (la gru è troppo corta e carrelli e ruote troppo piccoli). Il gancio non potrebbe posizionarsi in punta e il "disegnatore" non è stato in grado di rappresentare i respingenti in modo realistico.

Tavola3.jpg

1- Il famoso numero arancione (anche se ne sappiamo ancora poco) si è notato fosse posto sotto al telaio per contraddistinguere il "pezzo" prodotto. Qui invece ne troviamo molti, posti a scopo decorativo, sopra il modello. Non mi sembra un uso coerente.
2- Come si è detto il carro è basato su di un pianale a due assi. Per far posto ai carrelli i portasale sono stati "strappati" per far posto ai carrelli. Attraverso gli squarci si intravede il materiale chiaro del ripiano (la bakelite è nera....sembra legno?....oppure vetronite?- comunque materiali atipici per RR!) .
4-Gli agganci originali sono rivettati al loro posto ma, a causa dei carrelli, è eliminata la molla che serve a mantenerli in asse. Senza la molla l'aggancio automatico non funziona!
I carrelli sono normalmente dotati di agganci propri solidali al carrello. Perchè montare ganci rivettati al telaio?
Se il carro fosse stato ideato in un laboratorio RR avrebbero utilizzato un telaio nuovo, ancora senza ganci. Il rivetto è difficile da smontare e il costruttore del carro ha preferito lasciarli.
5- L'utilizzo di dadi e viti da 3.2 (da ferramenta e limati in modo irregolare) non è usuale per RR. La ditta comasca utilizza normalmente viti e dadi da 2,5 mm. Inoltre i carrelli sono usualmente montati con la testa della vite in basso e il dado (o l'elemento filettato) posto in alto sul telaio.
Per concludere, ritengo altamente improbabile che un lavoro (ottimo come amatoriale ma estremamente grezzo per un lavoro professionale) sia stato realizzato da RR nell'ambito della sua produzione (anche se sperimentale)
Saluti da
Oliviero Lidonnici
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Re: Rivarossi carro gru da 30 t.

Messaggioda Massimo » 4 mag 2014, 8:57

anche la scatola è un pasticcio... non certamente rivarossiano.
La ribaltina con incollato un altro foglio "a losanghe"? ...e che senso aveva?... (x)
I colori diversi non giustificano nulla: maxgottardo dice che il colore azzurro è più chiaro a causa della protezione dalla luce... generalmente è il contrario!
E anche questo aspetto non giustifica la necessità di un simile intervento; in RR ne avevano di scatole corrette e sane!

però sottolineo (e qui siamo tutti d'accordo) il notevole impegno, creativo e manuale, dell'ignoto fermodellista (che evidentemenete curava perfino
il confezionamento e la catalogazione dei suoi modelli), forse per dare una maggiore importanza al manufatto ricorrendo perfino all'artificio della imitazione della codifica ufficiale rivarossi.
Massimo

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Re: Rivarossi carro gru da 30 t.

Messaggioda maxgottardo » 4 mag 2014, 22:20

Ringrazio per la partecipazione alla discussione che avevo voluto sollecitare con la richiesta di un parere sulla realizzazione del carro gru che in effetti anche io avevo attribuito alla ingegnosa attività di un fermodellista degli anni 50. Dove sono un po' partito per la tangente è quando ho riflettuto sulla presenza dei numeretti bianchi su fondo rosso, argomento che secondo me non ha nulla di misterioso nel senso che li ho trovati su tutti i modelli anni 50 ben conservati e che non hanno subito o maltrattamenti o ripetuti lavaggi per essere passati più volte di mano o sostituzione dei telai con pezzi di ricambio. Mi sembra evidente che la loro funzione era quella di contrassegnare progressivamente la produzione a fini collezionistici tant'è che la numerazione cessa con la serie per collezionisti (nel senso che questa serie è l'ultima ad averli). Anche la V200 Trix Rivarossi che Massimo ha trovato nella collezione di un amico faceva parte della "serie per collezionisti" e pertanto aveva il numeretto. Anche le macchine Top train o MMTK hanno il numero progressivo di realizzazione. Anche tutta la serie galletto ha il certificato con la numerazione progressiva. Qual è lo stupore di trovare il numeretto sotto le macchine prodotte negli anni 50? Io mi sono stupito che ci fosse il numeretto sotto un pezzo fatto artigianalmente da un bravo sconosciuto e per tale curiosità ho pensato provocatoriamente di avanzare un ipotesi che è stata bocciata ma che anche io avrei bocciato sulla base degli stessi argomenti che avete proposto voi. Un ringraziamento a tutti e in particolare a Oliviero che ha analizzato come sempre con dovizia di particolari e documentazione fotografica l'ipotesi da me avanzata anche se devo precisare a Lui che i ganci hanno le mollette di richiamo agganciate, come sul carro C WWz, a due lamelle per contatti elettrici la cui codina è stata rovesciata per realizzare, appunto, il ricciolo per l'aggancio. Cari saluti. Massimo Maxgottardo
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