Durante gli incontri con Alessandro Rossi, nella sua casa, io e Giorgio ci siamo sempre stupiti come non esistessero foto, nella raccolta personale del Fondatore, di interni dello stabilimento e delle officine.
A guardar bene il catalogo generale 1956, come pure quello dell'anno successivo, il disegno di Dalla Costa ci lascia traccia di qualcosa.
Sapendo il suo modo di operare (e cioè ricavare i disegni sovrapponendo ad una foto un foglio di carta da lucidi) si può dedurre come il disegno ci descriva, con notevole precisione di dettaglio, la foto originale.
Non me ne intendo molto ma le macchine operatrici mi sembrano dei torni.
Guardiamolo dunque come l'unica e ultima traccia di quelle macchine, di quegli ambienti, di quelle maestranze.