Rivarossi 623 elaborata

[Max 851]

Belle queste 623! Io ho la 623 021, più recente e più "raffinata" con il motore nel tender, nuovo biellismo, verniciatura più accurata, tender con le ruote a vela piena, ma preferisco le vostre perché le trovo più "rivarossiane", con i loro pregi e difetti! A proposito di difetti, la solita "rivarossata" tanto più fastidiosa in quanto sarebbe stata facilmente evitabile: il "tappo" o coperchio in corrispondenza del vecchio fumaiolo eliminato, mai esistito al vero sulle 623 ma solo sulle prime 743.
Quanto alla locomotiva vera, purtroppo non ne ho mai viste in quanto hanno sempre fatto servizio in altre regioni, ma ricordo - da bambino - di aver visto qualche 743. Ovviamente i gusti sono personali, a qualcuno non piacevano ma a me davano un'impressione di maestosa potenza ben superiore a quella che ispiravano le normali 740.
Massimiliano

[Massimo]

Ahhh! Rivarossi e la sua linea commerciale!
Nella vecchia scuola di Alessandro Rossi un modello continuava ad essere perfezionato con dettagli e variazioni che non influivano grandemente sugli stampi esistenti. E che gli ridava nuova linfa vitale. Interessantissimo notare le "variazioni" apportate e con quale grande intelligenza industriale e modellistica i tecnici Rivarossi abbiano lavorato per avvicinarsi al prototipo.
Purtroppo il mondo cambiava intorno a questa politica commerciale, mondo che avrebbe portato la nostra Azienda al declino.

[Max 851]

Condivido quello che dici, ma nel caso particolare la 623 021 è del 1990, quando Alessandro Rossi era già uscito di scena da qualche anno e anche la Nuova Gestione era ormai agli sgoccioli.
In quegli anni venne condotto un tentativo (disperato?) di rivitalizzare le locomotive a vapore della vecchia produzione, eliminando il "famigerato" motore in cabina, apportando qualche ritocco di verniciatura (custodie dei respingenti nere, corrimani neri, etc.) e adottando biellismi parzialmente rinnovati.
Purtroppo, a mio avviso, fu un tentativo fallimentare, avendo ottenuto come risultato una generazione di modelli che non erano "né carne né pesce", conservando (e non poteva essere altrimenti a meno di non rifarli tutti ex novo!) il "peccato originale" della scala 1:80 e alcuni macroscopici e fastidiosi errori, come nel caso delle 625 e 623 il tender a tre assi, che nonostante le nuove ruote a vela piena assomigliava ben poco al vero tender da 12 mc.
Al contempo, sempre secondo me, si era perduto il fascino tipicamente "rivarossiano" di certi particolari, come i precedenti biellismi, smontabili facilmente con l'apposita chiave a tubo, con la loro miriade di particolari come rondelle, distanziali, viti di vario tipo, tutti debitamente catalogati con il loro bravo numero e disponibili sul catalogo ricambi. Per non parlare poi del motore, che sarà stato pure brutto da vedere in cabina, ma era pur sempre un tipico motore Rivarossi e conferiva in qualche modo "personalità" al modello, al contrario degli anonimi motorini nascosti nel tender.
Massimiliano