chissà perchè anche il peso...

[Massimo]

come dico nel titolo mi sono sempre meravigliato di leggere, nei cataloghi Rivarossi, l'indicazione del peso del modello. E fino al 1958 compreso.
Quale fosse lo scopo di questo dato, alla luce del fermodellismo attuale, non mi è chiaro.
Lancio un'ipotesi: Forse la qualità generale dei modelli era tale da far indicare al produttore anche il peso, come valore qualitativo della robustezza e rappresentativo della indubbia superiorità del prodotto.
Non credo fosse un dato per stabilire la capacità di traino delle motrici in relazione al carico del convoglio, anche perchè le motrici non indicavano il dato massimo di carico trainabile. Dato comunque difficile da valutare anche in base alle livellette del plastico, sempre generose per eccesso.
Altre ipotesi?

[Max 851]

Mah, all'epoca anche i cataloghi Maerklin riportavano puntualmente il peso delle locomotive, veramente notevole e che probabilmente era visto come indice di robustezza, nonché, curiosamente, quello dei trasformatori.
Massimiliano

[andrea_fs]

Ciao a tutti. La mia impressione è che RR puntando prima sulla bachelite e poi sulla plastica, dagli indubbi vantaggi economici e di una maggior facilità di riproduzione dei particolari, mentre quelli che ora sarebbero definiti i suoi "competitors" (anche USA, mercato di riferimento assoluto per RR all'epoca) rimanevano fedeli alle carrozzerie metalliche, volesse comunque rimarcare la robustezza e un'eguale (o superiore) capacità di traino, gli amatissimi grafici relativi alla potenza delle motrici comparvero nella seconda metà degli anni '60. C'è poco da fare, se si prende in mano un RR E424001 e uno 079, anche la prima serie, non c'è paragone. Non servono anelli d'aderenza, 800 gr. abbondanti. Ma questo vale anche per le carrozze, i carri merce, che all'epoca avevano la piastra superiore metallica, loro non deragliano mai. E che rumore fanno sulle giunzioni dei binarI, affrontando uno scambio, motrici e vagoni d'epoca, ovvero quelli concepiti (e in alcuni casi per qualche anno ancora prodotti) fino allo prima metà degli anni '50? Il peso ha la sua importanza, nella trasmissione immediata di diverse caratteristiche produttive, nella percezione della qualità, oltre che di indubbi vantaggi in termini di stabilità. Quante carrozze/carri lima ho dovuto zavorrare? Molti, soprattutto le due piani. Ma le SBB d'epoca no, ben fatte, pesantucce. Buona giornata a tutti. Andrea

[Tricx]

Non ho l'esperienza di chi mi ha preceduto in questi messaggi, ma sostanzialmente condivido le argomentazioni di Andrea, che appena precedono e che sostanzialmente confermano quanto ipotizzato all'inizio di discussione.
Ma allora perché, chiedo io, tale prassi si è interrotta d'improvviso, all'epoca sopra riferita ?
E non si parla certo di metà - fine anni '70 ed epoche successive, ma di un periodo sì di grande sviluppo del fermodellismo, che è però ancora di nicchia ed abbastanza elitario… insomma abbastanza costoso.

Io sinceramente non so dare (altre) risposte sul perché, fino ad una certa epoca il dato era indicato, né sul perché tale prassi sia cessata, ma forse qualcun altro potrebbe tirar fuori qualche logica razionale.

Un saluto.
Riccardo.

[Marco Fornaciari]

Mi viene il dubbio che l'indicazione del peso fosse funzionale anche al tipo di tassazione in vigore all'epoca, cioè l'IGE per l'Italia; forma di tassazione poi sostituita da quelle di tipo IVA.
Se ci fate caso, in tanti prodotti in arrivo dall'oriente, o altri paesi extra UE, l'indicazione del peso sull confezioni, singole multiple che siano, c'è ancora.

[Tricx]

Grazie Marco del Tuo intervento ed ipotesi, che apporta interessante spunto di riflessione.
Tuttavia l'introduzione in Itali dell' I.V.A. è avvenuta nel 1972, mentre in qualche altro Paese dell'allora C.E.E. ( Comunità Economica Europea ), può essere avvenuto prima, ma di poco, cioè non prima della fine degli anni '60, a cavallo degli inizi degli anni '70.
Quindi si tratta di un fatto avvenuto circa un decennio dopo alla scomparsa della prassi e del dato di cui si parla dalle pagine dei cataloghi.

Piuttosto, sarebbe interessante anche sapere, da parte di chi se ne intende, ( e qui non mancano persone "ferratissime"... è il caso di dirlo...), a quando risale la scomparsa del suddetto dato anche dalle pagine dei cataloghi delle altre Case fermodellistiche.

Saluti. Riccardo.