No, caro Oliviero, la carrozza sembra proprio un Pocher migrata.
Infatti ho preso in esame i finestrini più frontali all'obbiettivo delle due macchine fotografiche (dunque quelli con la minor distorsione prospettica possibile), li ho accostati, ingranditi proporzionalmente e schiariti con trattamenti di colore selettivi. Tutto per poter vedere "di più" e meglio.
Si vede dunque che passo e luce dei finestrini collimano.
Stesso metodo per le casse di batterie che appaiono DUE su un lato ma UNA sull'altro. Nella carrozza "Favero" si intravvedono, con diversa luminosità, i due lati.
Per il tetto, sempre esasperando le cromie, ho rilevato lo stesso numero di areatori.
Dunque ritengo che la carrozza Favero, accoppiata alla scatola che, convengo, sembra proprio scopiazzata Fleischmann, provenga da stampi o da acquisti di giacenze Poker.
Resta ancora il mistero della fuga degli stampi, data la bassa qualità generale dei progetti Favero (e che stride enormemente con la qualità della carrozza Pocher).
Infine i carrelli della carrozza Favero sembrano montare i vecchi assi Lima...