da Massimo » 22 set 2009, 10:50
Il sistema, pur ottimo nei suoi principi teorici, era condizionato dalla massa del modello, dal materiale rotabile rimorchiato e dalla velocità del convoglio. Più correva, più sarebbe, una volta tolta tensione, "scivolato" senza ingranare ed arrestandosi per inerzia. Ciò variava con la velocità (...ma in genere i treni si facevano rallentare in prossimità delle fermate...), riducendo o annullando l'effetto inerziale.
Occorreva anche una buona dose di perizia per il "fer-macchinista" far finire la corsa della motrice all'interno dei tratti sezionati (lunghi tra i 20 ed i 30 cm), variando ogni volta peso e velocità. Spesso le motrici superavano i sezionamenti, mettendo in crisi il sistema operativo del plastico.
Un'altro guaio era in agguato quando si fermavano i convogli (nei sezionamenti per automatismi), in livellette anche non esageratamente accentuate del plastico, rimettendosi spontaneamente in moto per gravità. Il meccanismo fu subito tolto di mezzo (al 26° salone del giocattolo di Milano 1988 era presente una pacific americana, dotata del nuovo dispositivo, esteriormente siglata "S-DRIVE" e che al primo momento molti credettero una nuova compagnia ferroviaria...chissà che fine avrà fatto!)
La soluzione ottimale fu dunque trovata nei volani, di più facile sistemazione nei modelli e con ricadute economiche più contenute. Ma è pur sempre positivo notare la continua ricerca di RR nel perfezionare i suoi modelli.