da Talgo49 » 11 mag 2010, 15:30
Lo sapevo che avrei creato discussioni ma rimango nella mia (e di Hiawatha) posizione. Il progetto dello svizzero Ing. Anatole Mallet combinava due soluzioni tecniche: l'articolazione e la doppia espansione. Il concetto era di unire una elevata capacità di trazione al risparmio di combustibile tramite lo sfruttamento della pressione residua all'uscita dei cilindri ad alta pressione. Di locomotive articolate ne sono esistiti moltissimi tipi (Fairlie, Meyer, ecc.), per cui il paragone con le sole Garrat non regge. Così pure ci sono state moltissime soluzioni a doppia espansione (es. Vauclain in USA), tra cui anche le 4 cilindri F.S.. Ciò che voglio dire è che è proprio la combinazione delle due cose che crea una Mallet.
Una vera Mallet ha un gruppo motore posteriore solidale al telaio con cilindri ad altra pressione che scaricano nel gruppo motore anteriore, articolato con snodo sferico, con cilindri a bassa pressione. Questa soluzione ben si prestava a locomotive dedite a forte trazione ma a velocità basse; quando, ad esempio, compagnie come la Union Pacific cominciarono a sperimentare treni merci veloci sulle lunghe distanze, emersero i limiti della doppia espansione e nacquero locomotiver come le Big Boy e le Challenger in cui si ritornò (per cui non era un aggiornamento tecnico) all'espansione semplice.
In America, ove questo tipo di locomotiva ha avuto la maggior fortuna, locomotive come Big Boy, Challenger e Y6B sono definite genericamente come "articolate" ma solo la Y6b è definita "Mallet".
Ciò detto esiste un modo molto semplice per distinguere a prima vista una vera Mallet da una semplice articolata: se il gruppo cilindri anteriore ha circa il doppio del volume di quello posteriore è una vera Mallet, mentre se i due gruppi sono uguali è solo una articolata (stile Mallet, se proprio volete).
Non vogliatemene
Gianni
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Talgo49 il 11 mag 2010, 21:54, modificato 1 volta in totale.
Through the Rockies, not around them