si, è vero, Giorgio, l'argomento è molto delicato ed occorrerebbe un vero esperto di treni "veri" in grado di stabilire i confini con precisione. Resta valido anche l'argomento che spesso i treni "veri" hanno a loro volta subito variazioni ed evoluzioni e spesso per dare giudizi occorrerebbero anche figurini o disegni.
Continuo a ribadire la necessità di testimoniare, quando conosciuto, la libera interpretazione rivarossiana ma non di creare un casus belli per ogni modello.
Un esempio per tutti: la L 221/R...modello completamente inventato e di netta derivazione da un'altro americano ma di maggiore aderenza alla realtà.
Ma quel modello, secondo me, è affascinante, in tutta la sua incongruenza, anzi proprio per quella. E' un "modello Rivarossi"...non un fermodello.
...PS: abbiamo inventato anche un nuovo aggettivo: "rivarossiano"!...ed in questo ambito illustra perfettamente il nostro pensiero, risulta chiarissimo nella sua interpretazione anche se alla Crusca storcerebbero il naso!
e (secondo me) così vale anche per i nostri treni