da roaringanna » 16 mag 2012, 3:39
Vedo che ve la state cavando benissimo, pero' qualche precisazione mi sembra a questo punto opportuna.
1) Il telaio in plastica (vasca) fu introdotto a meta' 1957, come si evince dagli esemplari per Lionel che utilizzano sia il telaio in plastica che il precedente in metallo. In questi esemplari il carrello anteriore era il tipo "monolitico" in plastica (che gia' equipaggiava le B-Unit e le A Rimorchiate), mentre il carrello motore restava quello in zama, con fianchetti in plastica riportati.
Le cosiddette Nuove Livree introdotte nel 1959 (SF A-B-A, UP A-B, PM A) e negli anni immediatamente successivi (T&P e - forse - SP) erano ESATTAMENTE IN QUESTA CONFIGURAZIONE, per adottare successivamente (in qualche momento non ben definito, ma comunque ante-1964) il carrello motore in plastica poi generalizzato in tutte le versioni successive.
Da notare che nel caso di carrello in zama la vite senza fine era trainata dall' asse motore tramite il famoso grano, e tenuta in guida inferiormente da una boccola inserita nel coperchietto in lamiera del carter (soluzione un po' rozza ma a prova di interventi dilettanteschi), mentre nel carrello in plastica la vite e' trainata dall' asse motore con un innesto a baionetta e supportata da due giri di sfere (soluzione sofisticata che richiede una certa dose di skill per il montaggio e accurata registrazione tramite la vite e controdado, per cui lo smontaggio non e' cosa da affrontarsi con leggerezza).
2) Detto questo, e' facile ipotizzare che la A FM UP/R (o 1883) A-B di FastFranz abbia subito un trapianto con un carrello motorizzato di provenienza Lima perche' l' originale era devastato da zincpest, cosa frequentissima (anzi, quasi immancabile) a fine anni '50.
Curiosita': a voler fare i pignoli, non credo siano mai esistite FM UP A+B con carrello motore in plastica: la sostituzione del telaio ha riprodotto una 1894, che a catalogo era priva della B-Unit, tuttavia questo importa veramente poco, l' importante e' che il modello sia stato riportato in vita, e con parti fatte (tutte) a Como...
3) La procedura migliore per operare correttamente sul carrello motore in plastica e sue interiora (se e' proprio necessario) e' la seguente:
Separare il carrello dal telaio (asse motore) rimuovendo la famosa mollettina (d' accordo che e' un casino poi rimettergliela, ma i vantaggi sono irrinunciabili);
Sul carrello separato dal telaio si lavora molto meglio - per esempio, si possono sostituire gli anelli di aderenza senza smontare gli assi;
E' molto piu' agevole, aperto il carter, rimuovere e poi rimontare assi, ingranaggi, e soprattutto vite e sfere (aiutandosi per queste ultime con un po' di grasso), anche perche' ai fini di un funzionamento accettabile e' assolutamente essenziale la corretta registrazione del complesso vite senza fine/sfere che si ottiene solo inserendo un piccolo cacciavite nella fessura al posto dell' asse motore, e girandolo avanti e indietro si valuta se e' troppo stretta o lenta, si interviene sulla vitina di registrazione, e poi si riprova, finche' la registrazione e' giusta - da notare che il solo bloccaggio del controdado sposta le cose in modo avvertibile, ed occorre tenerne conto.
E' altrettanto essenziale che le due vitine autofilettanti che fissano il coperchietto (con la vite di registrazione) abbiano una presa assolutamente sicura nei rispettivi fori - se non e' cosi' occorre fargli un tagliando come suggerito da Oliviero.
Gia' che il carrello e' staccato, approfittarne per controllare anche i cuscinetti del motore, ruotando l' asse e scuotendolo in senso sia assiale che radiale alla ricerca di giochi, e se necessario registrarlo tramite la vite tra le spazzole, senza pero' pregiudicarne la scorrevolezza.
A questo punto riattaccare il carrello all' asse motore, e se la mollettina vi fa sacramentare, consolatevi pensando che avete finito!