mancanza di un vero scambio inglese Rivarossi ed...altro



Regole del forum

"E' il link del bellissimo sito dedicato alla storia della vecchia Rivarossi.
Già da tempo in contatto con loro, abbiamo insieme deciso di creare una sezione del forum dedicata al loro sito.
Naturalmente per prima cosa, per chi non l'avesse ancora fatto, vi consiglio di andare a visitare il sito http://www.rivarossi-memory.it e di studiarlo per bene visto che contiene buona parte della storia del fermodellismo Italiano per poi venire qui e parlarne con noi e con loro!
Vi aspettiamo numerosi!!!
Lo staff di ferramatori.it e di rivarossi-memory.it"

Re: mancanza di un vero scambio inglese Rivarossi ed...altro

Messaggioda Max 851 » 7 gen 2016, 18:39

Beh, tornando al progetto del "trenodromo" posso dire che nemmeno io l'ho capito bene. L'idea di partenza mi sembrava buona: un percorso chiuso abbastanza lungo, con un fascio di binari di sosta dove i vari treni sono ricoverati in attesa di entrare in circolazione uno alla volta.
In questo caso non ci sono grandi complicazioni elettriche, basta sezionare ogni binario di sosta e alimentare adeguatamente il percorso chiuso, sul quale si può installare anche un sistema di blocco automatico per far circolare 2 o 3 treni uno di seguito all'altro.
Ma lo schizzo di Paolo è un'altra cosa: un mare di binari dove, presumo, dovrebbero circolare contemporaneamente un mare di treni, e la cosa mi sembra complicata da realizzare, almeno in analogico, sul digitale non mi esprimo perché ne so poco o nulla.
Massimiliano
Max 851

 
Messaggi: 1223
Iscritto il: 6 gen 2013, 18:12

Re: mancanza di un vero scambio inglese Rivarossi ed...altro

Messaggioda fafla » 7 gen 2016, 20:32

salve,
utilizzando i commenti precedenti, limiterei il campo a quanto osservato ai punti 1 e 3 da parte di Max 851:
a) ipotesi sulla mancanza di un deviatoio inglese doppio nella produzione Rivarossi;
b) cablaggi per far funzionare in analogico un plastico operativo con molti treni.
In merito al punto b) presumo che, in trenodromo complesso, per evitare complicazioni come vorrei, dovrò adottare, contrariamente al vero, un unico senso di marcia. Aspetto, però, consigli ed indicazioni su quali "tecnologie" adottare, da vari punti di vista (efficienza, semplicità,costi ridotti, etc.) per comandare gli scambi, per fare sistemi di blocco e relativi "comandi" sul tracciato (reed, sistemi ottici, etc.), per scegliere i trasformatori (anche di tipo non fermodellistico), o qualsiasi altra indicazione o aiuto possa dare chi ha realizzato un circuito per far circolare un nutrito numero di treni, grazie.

Saluti a tutti.

Paolo

P.S.: qualcuno utilizza ancora il vecchio sistema Rivarossi con l'impulso elettrico generato dalla ruota in transito tra gli appositi contatti e la rotaia?
fafla

 
Messaggi: 78
Iscritto il: 27 nov 2009, 18:29
Località: Roma

Re: mancanza di un vero scambio inglese Rivarossi ed...altro

Messaggioda davscarna » 16 apr 2017, 14:30

ciao a tutti,
l'idea del trenodromo non è poi così malaccia, purchè venga portata avanti nel modo adeguato. Cosa intendo dire? Credo che non sia ne utile ne pratico mischiare armamenti vintage di varie marche, proprio per l'assenza in tempi passati di un fattore di unificazione europeo che permettesse ai fabbricanti dell'epoca di poter interscambiare i vari modelli senza grandi problemi di interferenza. Il sistema 'Fleischmann Modellgleis' (ovvero il binario modello secondo Fleischmann) aveva la peculiarità di condividere con la nostra Rivarossi il medesimo valore nominale di altezza del fungo delle rotaie, pari a 2,7 mm. Indi per cui non dovrebbero sorgere problemi di interferenza geometrica fra i profilati delle rotaie che differiscono in altezza. Però...c'è un però! Il sistema di binari 'Fleischmann Modellgleis' era caratteristico di avere gli elementi di intersezione (deviatoi semplici, incroci, deviatoi inglesi) con un grado di "finezza" estetica molto al di sotto rispetto agli standard del sistema Rivarossi. Ragion per cui, se sono ancora in tempo per esporre il mio punto di vista, in un trenodromo in cui spiccherebbero le caratteristiche estetiche del singolo binario rispetto alla scenografia del tipico plastico, sarebbe preferibile usare esclusivamente materiale Rivarossi. Il sistema di armamento Lima-Jouef fu niente poco di meno che una immissione sul mercato con marchio Lima del sistema di binari Jouef prima che quest'ultima venisse comprata nel 1998 dal gruppo Rivarossi (..che nel 1992 comprò la Lima di Vicenza in piena crisi e che nel 1996 comprò la tedesca Arnold). Insomma, il sistema Lima-Jouef è un sistema molto recente se paragonato con il 'Fleischmann Modellgleis' oppure con il 'binario modello' della Rivarossi (risalenti entrambi agli anni '50 del secolo scorso), indi per cui differirebbero per valori di tolleranze dimensionali (il sistema Lima-Jouef è in "puro" codice 100, per cui l'altezza dei funghi delle rotaie è di 2,5 mm contro i 2,7 dulle due realtà modellistiche prima citate).
Ovviamente è una mia considerazione personale ma nel redigere un circuito, che sia semplice oppure evoluto, la bellezza estetica delle sue componenti dovrebbe svolgere un ruolo chiave, di appagamento dello sguardo...

Per quanto concerne le motivazioni che portarono alla produzione di un deviatoio inglese semplice, credo non sia stato un problema di tolleranze dimensionali che avrebbero creato svii ai prodotti, ma bensì di una marcata quanto ferrea volontà da parte della casa di Como di voler disporre di un prodotto unico nel suo genere, per lo meno per le condizioni al contorno dell'epoca in cui non si disponeva del web che permette, alla portata di un click, di poter visionare in tempo reale vita, morte e miracoli di ogni prodotto. Per cui sono convinto che fu una scelta di marketing, più che di convenienza tecnica.

Per quanto concerne i cablaggi elettrici, visto che sei un ingegnere, vorrei proporti un approccio alternativo: usa l'algebra di Boole! Come variabili per risolvere le equazioni booleane mettici i deviatoi (0 = corretto tracciato, 1 = ramo deviato) e redigiti un sistema booleano. Dovessi avere problemi, scrivimi in privato che queste cose te le canto a mena dito!
(p.s.: io sono uno studente di ingegneria civile al politecnico di torino...queste cose sono il mio pane quotidiano!)

-4-
Ultima modifica di davscarna il 16 apr 2017, 16:02, modificato 1 volta in totale.
davscarna

 
Messaggi: 218
Iscritto il: 16 dic 2015, 14:34

Re: mancanza di un vero scambio inglese Rivarossi ed...altro

Messaggioda davscarna » 16 apr 2017, 15:23

Ancora diverse cosette:

- nel caso in cui decidessi di seguire i miei consigli in merito al valore estetico dell'impianto, vorrei consigliarti di usare sul trenodromo i prodotti Rivarossi della serie binario modello, sottoserie anni '60. Intendo dire che nel corso dell'esistenza del sistema modello, l'estetica dei suoi componenti cambiò parecchio: se prendiamo come esempio solo e soltanto i deviatoi, fino al catalogo del 1966-1967 (che trovi sul portale Rivarossi Memory: http://www.rivarossi-memory.it/Riva_Cat ... aloghi.htm) erano presenti i deviatoi elettromagnetici codice 3307 e 3308 che differivano a livello estetico rispetto ai corrispettivi e successivi deviatoi 3315, 3316. A livello di funzionamento tecnico del cinematismo degli aghi, sono pressochè uguali, ma c'è un'abisso fra la bellezza della prima serie e della seconda. Ti posto un estratto del catalologo di quegli anni, in modo che tu stesso possa valutarne le differenze...
- il sistema binario modello della Rivarossi prevedeva curve di ampio raggio (due raggi: interno 515 mm, esterno 585 mm), proprio per permettere all'amatore di poter riprodurre in maniera approssimativa ma logicamente coerente la realtà quotidiana. Questo vuol dire che, se decidessi di usare il sistema Rivarossi, non riusciresti a redigere un impianto da poter piazzare sotto ad un letto matrimoniale!!! Ti servirà per forza di cose un sistema un pò più evoluto: io proporrei un sistema di sollevamento a carrucole che sfrutta il principio concettuale dell'ascensore. In questo modo avresti un impianto che potrebbe essere considerato una sorta di controsoffittatura mobile movimentata da un motore elettrico del tipo brushless in corrente alternata monofase da 220 v nominali e comandato da un classico interruttore on/off (quello delle luci di casa). Credo sia una soluzione ingegnosa, alla portata di tutti, che non crea litigi in famiglia per l'esuberanza dimostrata nei confronti del proprio hobby ma che, meglio di tutti, permette di tenere l'impianto alla larga dai "non addetti ai lavori".
Allegati
Pag57.jpg
davscarna

 
Messaggi: 218
Iscritto il: 16 dic 2015, 14:34

Re: mancanza di un vero scambio inglese Rivarossi ed...altro

Messaggioda fafla » 27 apr 2017, 21:48

Salve,
i due precedenti interventi mi hanno spinto a verificare "dal vivo" se vi fossero differenze palesi fra le altezze dei vecchi binari Rivarossi, Lima, Lima-Jouef e Fleischmann modello, ma devo dire che non si apprezzano differenze sostanziali. Ovviamente presentano caratteristiche generali assai diverse. D'altronde volendo utilizzare, quando sarà, materiale di diverse marche, raccolto in quasi sessant'anni, i compromessi e le "forzature" saranno molteplici. A mio avviso, un elemento molto importante da considerare è come è stato progettato l'interbinario standard delle diverse marche: Rivarossi 70,5 mm, Lima 71 mm, Lima-Jouef 60 mm e Fleischmann 58 mm. Sembrerebbe che le due ditte italiane si "copiassero" così come la ditta francese (essendo il binario Lima-Jouef quello della vecchia Jouef) e la ditta tedesca facessero altrettanto. Comunque, ribadisco che un grave tallone d'Achille della Rivarossi fossero i binari, la loro geometria e, soprattutto, le parti elettriche degli scambi e dei relè (i miei usavano una corrente di comando non inferiore ai 18 V in quanto relè e scambi erano decisamente "pigri", generata da un trasformatore di tipo industriale comprato a Porta Portese e che ancora ho), nonché il sistema di eccitazione dei relè con i cosiddetti "piedini", come li chiamavamo quando ero piccolo, cioè la piccola controrotaia che genera l'impulso elettrico di comando. A tal proposito, come avevo chiesto a suo tempo sarei curioso di sapere se qualcuno utilizza ancora tale vecchio sistema Rivarossi.
Per quanto riguarda le carrucole, il vecchio plastico di famiglia era posto in una cantina e mio padre aveva già previsto un sistema di carrucole per sollevare il plastico, o meglio il tavolato, ma non è stato mai messo in funzione. Rimpiango sempre che di tale impianto non vi sia neanche una foto anche se le carrucole ancora sono attaccate al soffitto...non so ancora per quanto tempo.
Per consigli di semplificazioni di un futuro impianto elettrico sono sempre pronto ad accettarli.
Concordo, poi, che i primi scambi Rivarossi con le "marmotte" fossero molto più eleganti e veritieri ma penso che siano quasi introvabili anche perché "i cuori" sono soggetti alla "peste", benché io forse ne abbia un paio sani ma senza più marmotta.
Come al solito sarò andato fuori tema ma, a suo tempo, avevo messo nel titolo "ed ... altro", proprio per parlare liberamente e non solo di Rivarossi, abbiate pazienza.
Saluti.

Paolo
fafla

 
Messaggi: 78
Iscritto il: 27 nov 2009, 18:29
Località: Roma

Re: mancanza di un vero scambio inglese Rivarossi ed...altro

Messaggioda davscarna » 28 apr 2017, 3:26

davscarna

 
Messaggi: 218
Iscritto il: 16 dic 2015, 14:34

Precedente

Torna a Rivarossi - Memory

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 12 ospiti

cron