Scusate se mi intrometto, ma vorrei chiarire alcuni aspetti che si sono detti ma che non risultano corretti. La Pocher ha messo sul mercato i primi carri che erano in "zama" e quindi metallici. Il primo carro pulisci binario era completamente metallico (telaio in zama, serbatoio, scalette e respingenti moleggiati in ottone, con esclusione dei frontali della botte in plastica), vedi foto sotto art.158 prodotto dal 1954 al 1957 con scritte Petrolcaltex e Esso.
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Dal 1958 la Pocher abbandona i telai in zama e passa ai telai termo plastici che inglobano i respingenti e inserisce delle boccole in ottone per l'accoglimento ed il rotolomanto degli assi. Anche il carro pulisci binario, come tutti gli altri, acquisisce tale telai, modifica le cartellonistiche laterali che risultano in plastica e l'art.158 esce solo con scritte "Esso" anche se con decalcamonie di vario tipo. Nello stesso anno esce l'art.159, stesso vagone ma con le scritte "Shell" e cisterna in giallo. vedi foto sotto
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Nel 1963 i carri pulizia dei binari diventano a tutti gli effetti produzione Rivarossi anche se mantengono, nel sottocassa, la scritta Pocher.
Vi assicuro che se si vuole cambiare le ruote ai nuovi vagoni del 1958 l'operazione è fattibile anche se bisogna agire con molta cautele. Essendo comunque il telaio in plastica si riesce ad allargare i porta asse ed a sostituire le ruote. Operazione da fare solo in caso di strettissima necessità.
Scusate della precisazione ma ritengo doveroso ripristinare la verità.
E' sempre molto bello e di soddisfazione intervenire per restaurare i nostri piccoli capolavori, indipendentemente dalla riuscita del lavoro, pertanto il mio consiglio a Gianluca è di darsi da fare, perchè nessuno è nato imparato, e piano piano si scoprirà un ottimo modellista.
Cordiali saluti, Gian Luca