Lamina di contatto per scambi SD/SS120
Inviato: 12 feb 2012, 11:51
Anch'io, con la disponibilità dei ricambi Rivarestore, sto restaurando la mia coppia di scambi SD/SS120 classe 1958.
Il ripristino del cuore e dell'articolazione degli aghi non presenta difficoltà, ma in uno dei due scambi la lamina di commutazione
aveva preso troppo gioco sul perno del tirante; ho provato a ribadire il perno, ma la lamina si è spezzata.
Vorrei provare ora a ricostruirla; ho preso le misure da quella dell'altro scambio, ma non ne sono molto convinto.
Ho il dubbio infatti che la lamina non abbia forma e dimensioni originali, cioè che si sia usurata o spezzata; tanto più che le
aperture rettangolari passanti presenti sulla traversa mobile proprio sopra le estremità della lamina mi fanno pensare che essa
in origine terminasse ad angolo con gli estremi dentro alle aperture.
Ma allora, com'era fatta la lamina in origine? Era piegata dentro le aperture e terminava con due appendici che facevano contatto
anche - dalla parte dell'ago accosto - con la suola della rotaia, sopra la traversa mobile? Oppure le appendici erano contenute nello
spessore della traversa mobile e servivano solo per impedire la rotazione della lamina sul perno? Oppure la lamina era semplicemente
piana? (ma allora quale scopo avevano le due aperture?)
Vorrei solo ricostruire il pezzo geometricamente, l'efficacia dei contatti elettrici non è per ora un problema e, se dovessi impiegare
gli scambi su un tracciato, userei un altro metodo (per es. quello impiegato da Oliviero) per garantirla.
Il ripristino del cuore e dell'articolazione degli aghi non presenta difficoltà, ma in uno dei due scambi la lamina di commutazione
aveva preso troppo gioco sul perno del tirante; ho provato a ribadire il perno, ma la lamina si è spezzata.
Vorrei provare ora a ricostruirla; ho preso le misure da quella dell'altro scambio, ma non ne sono molto convinto.
Ho il dubbio infatti che la lamina non abbia forma e dimensioni originali, cioè che si sia usurata o spezzata; tanto più che le
aperture rettangolari passanti presenti sulla traversa mobile proprio sopra le estremità della lamina mi fanno pensare che essa
in origine terminasse ad angolo con gli estremi dentro alle aperture.
Ma allora, com'era fatta la lamina in origine? Era piegata dentro le aperture e terminava con due appendici che facevano contatto
anche - dalla parte dell'ago accosto - con la suola della rotaia, sopra la traversa mobile? Oppure le appendici erano contenute nello
spessore della traversa mobile e servivano solo per impedire la rotazione della lamina sul perno? Oppure la lamina era semplicemente
piana? (ma allora quale scopo avevano le due aperture?)
Vorrei solo ricostruire il pezzo geometricamente, l'efficacia dei contatti elettrici non è per ora un problema e, se dovessi impiegare
gli scambi su un tracciato, userei un altro metodo (per es. quello impiegato da Oliviero) per garantirla.