L' ipotesi più plausibile è l'applicazione del pre-sganciamento.
Vedi il dettaglio delle Parti di Ricambio per Art. 1117 da Rivarossi-Memory:
Il pre-sganciatore per funzionare ha bisogno SEMPRE di un magnete o elettro-magnete fra le rotaie, dopodiché la locomotiva può spingere uno o più carri in retromarcia su un binario di ricovero, anche in un fascio di binari.
Altra ipotesi semplice:
l' applicazione del TELEX simile a quello MAERKLIN ma alimentabile solo a marcia indietro, tramite diodo per inibire il funzionamento in marcia avanti, sensibile a tensione da 10 a 12 volt CC.
L' idea di funzionamento potrebbe essere riassunta così:
- La locomotiva in CC procede normalmente in marcia avanti, isolata o con carri agganciati.
- Una locomotiva in marcia indietro a bassa velocità, con il TELEX diseccitato, si può accostare ad un treno ed agganciarlo per poi ripartire normalmente in marcia avanti.
- Una locomotiva in manovra spinge a marcia indietro i carri agganciati finché passata la soglia di eccitazione del TELEX, avviene lo sganciamento e, mentre la locomotiva rallenta, i carri per inerzia procedono da soli fino a fermarsi. La locomotiva isolata ripristina la marcia avanti, per altra manovra o ritorno in deposito.
Con un po' di pratica si riuscirebbe a fare delle manovre "Jerky-Toy-Like" con scatti a massima velocità avanti/indietro, poco realistici.
L' idea sarebbe stata carina, ed i tecnici della Rivarossi ci avranno pensato, ma ci sono due scogli:
- il brevetto TELEX della MAERKLIN;
- il frequente arrostimento del TELEX, tanto da ritenere il sistema inaffidabile e rischioso per l'immagine dell' azienda (vedasi S-drive).
Si noti che un sistema di funzionamento simile era appannaggio di modelli PIKO che sfruttavano l'azione elettro-magnetica del motore sulla linguetta del pre-sganciatore, però questo significa sganciare il treno in marcia avanti, a meno che la tensione al gancio dei carri trainati superasse l' alzamento della linguetta del pre-sganciatore