vi sottopongo un problema per il quale vi prego di non liquidarmi come se fossi un visionario o un millantatore in quanto mi rifaccio a un argomento più volte trattato su questo forum come ad esempio se sia mai esistito un prototipo della e 424 RR in tutto metallo problematica sulla quale ancora non si è detta l'ultima parola e mi riallaccio anche al problema della produzione di un carro Gru che fu di tipo simile se non identico (cioè fatto con gli stessi stampi) per alcune grandi marche dell'epoca degli anni 50 come la Rivarossi la Fleischmann, la Trix e non ricordo bene se la Kleinbahn o la Lilliput. Soprattutto prego Giorgio al quale vanno sentiti e meritati applausi da parte mia
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Il problema è questo. Mi è capitato di recente di acquisire una collezione di un appassionato fermodellista (che lo fu dagli anni 48/49 fino agli anni 70 del secolo scorso) nella quale ho trovato una scatola Rivarossi blu contenente un oggetto che mi fa pensare più che a una realizzazione di un pur bravo modellista realizzatore dell'epoca a una pre produzione di prototipi per sondare l'opinione del mercato prima di iniziare una produzione su scala industriale. L'oggetto che vi era contenuto è un simulacro di carro Gru definito sulla scatola stessa da 30 Tonnellate e questo mi ha fatto pensare che la RR effettivamente doveva aver pensato alla riproduzione di un carro gru per il mercato americano prima di produrre poi quello rosso nel 1959/60. Ordunque la scatola è questa e vi prego di notare la codifica molto in linea con i codici parlanti che la Rivarossi dava in quegli anni agli oggetti della sua produzione. Sulla scatola infatti è riportata l'indicazione C.G. 30 T e il disegno che vi compare è, o sarebbe stata, un'inutile preziosità da parte di un modellista dell'epoca, ma invece ha più il sapore di un disegno tecnico quasi ingegneristico del pezzo contenuto nella scatola
- NOTARE L'INDICAZIONE DEL CODICE C.G. 30 T MOLTO SIMILE A QUELLO PARLANTE CHE LA RR UTILIZZAVA NEGLI ANNI 50 PER LA PROPRIA PRODUZIONE. INOLTRE IL DISEGNO E' DEL TUTTO GRATUITO PER UN MODELLISTA CHE POTEVA AVER REALIZZATO L'OGGETTO CONTENUTO NELLA SCATOLA MENTRE IL DISEGNO STESSO HA UN SAPORE INGEGNERISTICO PERCHE' IL CARRO E' FEDELMENTE RIPRODOTTO.
Inoltre, sulla scatola nella parte posteriore compare una targhetta con dentellatura tipo francobollo sulla quale c'è scritto MP 12. La targhetta è di una tonalità di blu perfettamente identico a quello della scatola e mi risulta difficile da ccredere che sia stata applicata da un fermodellista che ha trovato proprio lo stesso colore di blu. Tale targhetta infatti è identica ad altre che sono su altre scatole di prodotti RR in mio possesso di quel periodo che recano stampata l'indicazione dei codici articolo relativi alle scatole stesse. In questo caso MP 12 potrebbe voler significare Master Piece 12 cioè che dell'oggetto sono stati prodotti 12 prototipi di cui questo era l'ottavo perchè reca come si vedrà la numerazione con decal arancione 08 che la RR apponeva a tutti i pezzi della sua produzione negli anni 50 fino a quando non fece la serie per collezionisti.
- NOTARE LA TERGHETTA CON DENTELLATURA TIPO FRANCOBOLLO CON L'ISCRIZIONE SOPRA 12 MP STAMPIGLIATA!!! NONCHE' LA CARTA RIVAROSSI BLU CHE RICOPRE UNA PRECEDENTE COPERTURA DELLA SCATOLA RIVAROSSI SEMPRE BLU (CHE DATA LA COPERTURA E' RIMASTA PIU' CHIARA E BRILLANTE) COME PER COPRIRE LE INDICAZIONI RELATIVE AD ALTRI OGGETTI CHE POTEVANO ESSERE CONTENUTI NELLA SCATOLA. STRANO CHE UN MODELLISTA DELL'EPOCA AVESSE DELLA CARTA INTESTATA RIVAROSSI CON LA QUALE COPRIRE UNA SCATOLA BLU DELLA RR STESSA!!!
MA VENIAMO ALL'OGGETTO. L'oggetto è questo piccolo carro gru che peraltro è un miracolo di funzionalità che mi fa pensare alla ben nota poesia costruttiva della rivarossi illuminata da una realizzazione tecnica di prim'ordine piuttosto che al lavoro di un fantasioso e pur bravo modellista dell'epoca.
- NOTARE LE TARGHETTE CON NUMERAZIONE 08 ARANCIONI SU ENTRAMBI I LATI DEL CARRO E IL BULLONE NELLA PARTE POSTERIORE RUOTANDO IL QUALE SI ALZA IL BRACCIO DELLA GRU TRAMITE UN COMPLESSO CINEMATISMO INTERNO CHE POI VI ILLUSTRERO'. considerare che queste decls arancioni contrassegnavano la produzione dell'epoca e non penso che la rr le desse ai propri clienti che potevano realizzare dei falsi, TANT'E' CHE SUI PEZZI DI RICAMBIO NON CI SONO PER SEGNALARE PROPRIO CHE IL PEZZO NON E' PIU' QUELLO PRODOTTO DALLA CASA. QUINDI COME AVREBBE POTUTO AVERE LE TARGHETTE IL NOSTRO FERMODELLISTA ELABORATORE?
Ma VEDIAMO QUALI SONO LE CARATTERISTICHE STRUTTURALI DEL CARRO . Il carro è realizzato su un telaio corto in bachelite del tipo di quelli con cui la RR faceva i pianalini a sponde basse o i carri aperti tipo Ltm a sponde alte in bachelite. Le sale a quel tempo si sfilavano da una guida fatta nella bachelite probabilmente per non dare allo stampo una verticalità che avrebbe significato un grosso spreco di materiale. Al carro sono state tolte le sale o i coprisala perche' sono stati montati carrelli di tipo Archbar perchè i carrelli dell'epoca erano solo questi tant'è che anche il carro chiuso di tipo F quello a casetta per intenderci veniva realizzato con questi carrelli. Ma attenzione sul telaio di bachelite c'è una piastra metallica che è agganciata al telaio tramite un rivetto classico in alluminio che rende solidali il gancio, la barra con i predellini, il telaio in bachelite e la piastra e non rimane altro spazio o altra lunghezza di tale rivetto come per agganciare anche la struttura in bachelite del pianale a sponde basse o del carro aperto a sponde alte. In tali tipi di carri la codina del rivetto è visibile sul fondo del pianale o del carro a sponde alte mentre qui non rimane altra lunghezza che non per agganciare gli elementi detti sopra
- NOTARE LA CODINA DEL RIVETTO DI ALLUMINIO CHE BASTA PROPRIO PER ASSEVERARE GANCIO, BARRA DEI PREDELLINI, TELAIO DI BACHELITE E PIASTRA METALLICA SUPERIORE e il bullone girando il quale si alza il braccio tramite un ingegnoso cinematismo.
POSTO ANCHE LA FOTO DEL SOTTOCASSA CON LA TESTA DEL RIVETTO IN ALLUMINIO
- NOTARE LA TESTA DEL RIVETTO E I CARRELLI CHE SONO IN ZAMAK DEL TIPO REALMENTE MOLLEGGIATO DI TIPO ARCHBAR
E veniamo alla funzionalità che come dicevo mi fa pensare alla poesia che aveva sempre presente la RR in quegli anni realizzata con una tecnica ingegneristica che mi farebbe escludere il bravo e volenteroso fermodellista. La grù è in condizioni di alzare e abbassare il braccio, ovviamente di calare e tirare su il gancio e almeno nelle intenzioni costruttive di girare la cabina orizzontalmente a 360 gradi. Infatti il bullone posto sul retro girandolo avvita e tira un blocco sul quale e' imperniato un tirante rigido a L che aziona tirandolo verso l'alto il braccio. Quale modellista di oggi o di quel tempo penserebbe ad azionare il braccio di una grù con un meccanismo del genere al posto del solito cavetto che viene arrotolato su un asse con manovella? E' vero che RR poi nel suo carro realizzo' il movimento del braccio proprio con la manovella l'asse e il cordoncino ma sicuramente lo fece per motivi di economicità, che forse in questo prototipo non ebbe a considerare cercando piu' che altro di stupire con il movimento.
- NOTARE IL BLOCCHETTO CON AVVITATURA CHE TIRATO DALL'ESTERNO RUOTANDO IL BULLONE TIRA LA LEVA A FORMA DI l CHE ESSENDO IMPERNIATA SUL VERTICE DELLA l TIRA SU IL BRACCIO.
Quanto al movimento del gancio (salita e discesa) il gancio viene azionato da una perno ruotabile con le dita che aziona due ruote dentate con una demoltiplica con le quali viene fatto girare l'argano con la catenella RR. Questa allo'estremità del gancio lo supporta con tanto di puleggia per cui la catenella gira intono a questa ed e' fissata a una parte strutturale del braccio.
- NOTARE IL PERNO DA RUOTARE CON LE DITA CHE AZIONA UNA MINUSCOLA RUOTA DENTATA CHE AGISCE IN DEMOLTIPLICA SU UNA RUOTA DENTATA MOLTO èPIU' GRANDE CHE E' SOLIDALE CON L'ARGANO SUL QUALE SI AVVOLGE LA CATENELLA
INOLTRE se vedete la piccola manovellina su una fiancata del carro questa passa da parte a parte e nel tratto centrale ha una piccola vite senza fine che doveva azionare una ruota dentata che solidale con l'asse della cabina l'avrebbe fatta ruotare di 360 gradi . e questo e' veramente incredibile sia stato pensato da un modellista volenteroso e pur bravo dell'epoca.
- notare la manovellina e la vite senza fine della foto successiva che non è ben sistemata attualmente e che doveva far girare una ruota dentata solidale con l'asse di rotazione della cabina
Completa la funzionalità la porticina apribile, il tetto scorrevole con apertura che pernmette al braccio di raggiungere la massima verticalizzazione entrando nella proiezione del tetto della cabina e riassumo con altre foto le funzionalità testè descritte.
Sono esausto e anche il sito del forum non mi accetta più foto. Allora la parola a voi che mi dite? vi prego solo di riflettere su quanto detto e illustrato e di non mandarmi solo e subito a quel posto . Ciao a tutti Massimo
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