Locomotive in corrente alternata
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Ho letto l'articolo di Gianni Carrara (Talgo) sulle locomotive in corrente alternata. Mi è piaciuto molto, anche perché tratta una materia per me poco conosciuta, cioè quella relativa ai modelli Rivarossi in c.a.
Vorrei però chiarire meglio alcuni concetti relativi agli inversori Maerklin, che invece conosco bene. I primi inversori Maerklin erano quelli chiamati "Perfekt" che equipaggiavano i modelli della cosiddetta "serie 800", a partire dalla fine degli anni 30 fino al 1956. Avevano un tamburo girevole a quattro posizioni: marcia avanti-alt-marcia indietro-alt: nelle 2 posizioni "alt" i contatti che alimentavano i due distinti avvolgimenti dello statore rimanevano entrambi isolati, quindi la locomotiva rimaneva ferma con i fari accesi. La luminosità dei fari si poteva poi regolare a piacere con la manopola del trasformatore, era quindi un effetto previsto e voluto e non un difetto. Il vero difetto consisteva nel fatto che al successivo impulso di sovratensione (24 V) la locomotiva compiva un balzo di qualche centimetro nella nuova direzione di marcia, il cosiddetto "Boecksprung" o "salto del caprone", accompagnato dal lampeggio istantaneo dei fari. Quindi per invertire la marcia di una locomotiva bisognava inviare due impulsi in rapida successione, oppure uno solo se invece si desiderava tenerla ferma con i fari accesi.
In seguito, dal 1957 in poi, sono arrivati per la maggior parte dei modelli i nuovi relè a due posizioni che non prevedevano più la posizione "alt con fari accesi" ma erano muniti di un contatto che interrompeva il passaggio di corrente verso il motore al momento dell'inversione, in modo da ridurre se non eliminare il salto, ma certo molto dipendeva dall'abilità e dalla rapidità dell'operatore. Rimaneva comunque il lampeggio, la cui durata dipendeva anche in questo caso dalla rapidità con la quale veniva effettuata la manovra.
Ciao a tutti e ancora grazie a Talgo per l'interessante articolo, che mi ha dato l'occasione per parlare un po' anche di modelli Maerklin.
Massimiliano
Vorrei però chiarire meglio alcuni concetti relativi agli inversori Maerklin, che invece conosco bene. I primi inversori Maerklin erano quelli chiamati "Perfekt" che equipaggiavano i modelli della cosiddetta "serie 800", a partire dalla fine degli anni 30 fino al 1956. Avevano un tamburo girevole a quattro posizioni: marcia avanti-alt-marcia indietro-alt: nelle 2 posizioni "alt" i contatti che alimentavano i due distinti avvolgimenti dello statore rimanevano entrambi isolati, quindi la locomotiva rimaneva ferma con i fari accesi. La luminosità dei fari si poteva poi regolare a piacere con la manopola del trasformatore, era quindi un effetto previsto e voluto e non un difetto. Il vero difetto consisteva nel fatto che al successivo impulso di sovratensione (24 V) la locomotiva compiva un balzo di qualche centimetro nella nuova direzione di marcia, il cosiddetto "Boecksprung" o "salto del caprone", accompagnato dal lampeggio istantaneo dei fari. Quindi per invertire la marcia di una locomotiva bisognava inviare due impulsi in rapida successione, oppure uno solo se invece si desiderava tenerla ferma con i fari accesi.
In seguito, dal 1957 in poi, sono arrivati per la maggior parte dei modelli i nuovi relè a due posizioni che non prevedevano più la posizione "alt con fari accesi" ma erano muniti di un contatto che interrompeva il passaggio di corrente verso il motore al momento dell'inversione, in modo da ridurre se non eliminare il salto, ma certo molto dipendeva dall'abilità e dalla rapidità dell'operatore. Rimaneva comunque il lampeggio, la cui durata dipendeva anche in questo caso dalla rapidità con la quale veniva effettuata la manovra.
Ciao a tutti e ancora grazie a Talgo per l'interessante articolo, che mi ha dato l'occasione per parlare un po' anche di modelli Maerklin.
Massimiliano