da 3-nino » 12 nov 2018, 20:00
Visto che stiamo parlando della 625 vorrei dare qualche ulteriore informazione sulla prima versione del 59. Ho sempre trovato questo oggetto un importante,ulteriore passo di RR finalizzato a contenere i costi, estendendo l'uso della plastica, semplificando la trasmissione del moto e ritornando al motore in cabina nelle grandi locomotive con tender, dopo l'esperienza delle 740/280. Il telaio, completo di pancone anteriore e di piattaforma della cabina, è in un'unica fusione di plastica, e costituisce una ulteriore importante novità, che riserverà però qualche sgradevole sorpresa. Non so se già lo si prevedeva in sede di progetto, ma per conferire la rigidità necessaria all'esile telaio in plastica si sono rivettati ai suoi lati due fianchetti di lamiera sagomata. Questi contribuiscono solo in parte a irrigidire la piattaforma in plastica cui il motore è fissato, La caldaia- chiusa, completa di portello della camera a fumo e passerelle laterali, duomo, sabbiera, e particolari ben riprodotti nello stampo- l'ho sempre considerata un' ulteriore piccola magia RR. Il telaio del tender, in plastica, con minuziosi particolari riprodotti del sistema di sospensione e frenante, un altro piccolo gioiello RR. I problemi sorgono dalla nuova disposizione del motore su un supporto in plastica. Nella 221 il motore è fissato con viti in verticale su un telaio metallico che collega rigidamente la trasmissione del moto con ingranaggi agli assi motori; nella 835 il motore è adagiato orizzontalmente sul telaio, fissato con viti su ancoraggi verticali nei telai metallici e sul fondo del telaio in quelli in plastica. Anche qui la trasmissione ha un collegamento rigido tra motore e assi.Nella 625 non è così ed RR è duvuta ricorrere a espedienti non proprio all'altezza delle sue capacità tecniche, per risolvere i problemi che caratterizzavano la trasmissione di queste macchinette. Il castello del rinvio di ingranggi, dal motore all'asse, è ricavato nei fianchetti di lamierino metallico rivettati al telaio in plastica , il motore è alloggiato e fissato con due viti sul fondo della piattaforma in plastica con un lieve inclinazione in avanti. Il collegamento tra castello di ingranggi (metallico) e albero motore non è rigido ma, come dice la parola stessa, "plastico". Aggiungo che per collegare a massa il motore si è adottato un ulteriore espediente poco razionale. La piastrina ferma assi è a contatto con il fianchetto metallico con le mollette prendicorrente. la vite con collarino (che porta la piastrina d'aggancio del tender) la blocca sotto la cabina avvitandosi in un foro passante ricavato nella piattaforma di plastica su cui è fissato il motore. La vite è tagliata a misura, perchè deve toccare, ma non troppo, la piastra del motore avvitata alla piattaforma. E' con questo percorso avventuroso che il motore è collegato a massa. Col tempo, gli sforzi di trazione ( avanti -indietro con vagoni al traino che fanno andare su e giù la piattaforma come un trampolino), alteravano la geometria di lavoro della vite senza fine con il cattivo consumo degli ingranaggi di ottone. In presenza di scarsa lubrificazione poi, gli ingranggi si consumano come biscotti, e il truciolo di ottone è sparso ovunque. Questi fenomeni portano ad impuntamenti, perdita di contatto con la vite di massa. Se non si conosce la funzione elettrica essenziale di quella vite, dovendola svitare per qualunque motivo, se riavvitata poco, il motore non parte, se troppo, si altera la geometria di lavoro del motore aggravando i problemi richiamati o peggiosi spana la filettatura che e ricavata nella plastica. RR rendendosi conto del problema lo affrontò con un ulteriore accrocco. Accanto alla vite famosa ha collocato un'altra vite, autofilettante, che appana in un ulteriore foro passante, ancora più esterno nella piattaforma in plastica e che serve da registro dell'inclinazione del motore per avvicinare o meno la vite senza fine all'ingranaggio di rinvio del moto. La piccola è diabolica. Se allentata il motore gira e la macchina sta ferma, se stretta il la vite senza fine che è di acciaio si mangia l'ingraggio. Quindi, attenzione. Saluti 3-nino