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un altro e428...

MessaggioInviato: 7 ott 2020, 15:06
da Massimo
dal sito, molto interessante https://www.cuccioloazzurro.com/favero/ che vi invito a consultare, riprendo (e ringrazio) la foto di un e428 di produzione Favero.
La somiglianza con il nostro e428 è strabiliante (immagino il mal di fegato a Como) ma nel sito è dichiarata almeno la meccanica diversa.
Il prezzo del Favero risultava essere, nel catalogo 1961, di 4500 lire (contro le 9.900 lire del RR)
Mi chiedo:
- al tempo era possibile copiare così sfacciatamente?
- anche RR si stava confrontando con Fleischmann ma produsse un modello esclusivo e per molti aspetti migliore del tedesco.
- e se sì, come avveniva la copiatura?
Il Favero è comunque notevole vista la qualità generale dei suoi modelli. Il carro, ad esempio, sembra proprio il RR, solo che gli elementi sono più arrotondati, quasi avessero fatto uno stampo ricavandolo dal telaio del RR. Idem par la parte superiore, finestrini sbagliati compresi.
Ma era possibile arrivare a tanto e così sfacciatamente?
Favero fece ancora la stessa cosa per la parte superiore (la meccanica è inguardabile) con una FNM 270 ma per ora parliamo solo dell'e428...

Re: un altro e428...

MessaggioInviato: 7 ott 2020, 15:27
da Max 851
Mah, sulla somiglianza "strabiliante" non saprei giudicare, comunque è chiaro che due modelli di produttori diversi che riproducono lo stesso prototipo devono per forza assomigliarsi moltissimo, se si tratta veramente di modelli e non di giocattoli.
Comunque, io ho sempre la mia teoria che ho esposto già più volte: secondo me all'epoca non era facile accedere a documentazione originale riguardante rotabili ferroviari, come disegni quotati, schemi o altro, quindi probabilmente era molto più facile, volendo riprodurre un certo rotabile, acquistare un modello - ben fatto - della "concorrenza" e copiarlo.
Massimiliano

Re: un altro e428...

MessaggioInviato: 7 ott 2020, 15:37
da andrea_fs
Ciao, se non ricordo male ci fu una disputa legale, all'epoca, è evidente a tutti che il loro 428 era frutto della copia dello stampo RR, cosa avvenuta anche con altri rotabili, direi la maggioranza, e non solo RR. Da notare che il 428 Favero faceva parte della neonata "serie modello", nome anch'esso condiviso con RR, anche se qui c'è il gioco di parole e grafico con la sigla ho, forse proprio per evitare a sua volta problemi legali, visto che dovrebbe essere di poco successivo. Se non l'avete già letto vi rimando a un bell'articolo su questa ditta, molto simile per contenuti a quello presente sul cucciolo azzurro, buona giornata a tutti. Andrea
http://www.rivarossi-memory.it/Altre_Ma ... acobbo.htm

Re: un altro e428...

MessaggioInviato: 7 ott 2020, 19:12
da Giorgio

Re: un altro e428...

MessaggioInviato: 7 ott 2020, 21:28
da andrea_fs
Eh, il dubbio mi era venuto... :D

Re: un altro e428...

MessaggioInviato: 8 ott 2020, 1:28
da Oliviero Lidonnici

Re: un altro e428...

MessaggioInviato: 8 ott 2020, 8:13
da Max 851
Scusate se insisto con la mia ipotesi, ma pur non essendo esperto di questioni legali mi immagino la scenetta surreale di un'eventuale accusa di plagio,formulata da un produttore nei confronti di una ditta concorrente:
"Hai copiato il mio E 428!"
"Ma il tuo è un modello fedele all'originale?"
"Certo, è assolutamente fedele!"
"Anche il mio, per questo si assomigliano!"
Ovviamente, qualora ci fossero stati errori come per esempio i finestrini, nessuno l'avrebbe mai ammesso.
Questo almeno per quanto riguarda la parte estetica, altro discorso, forse, per la meccanica, ma abbiamo visto come questa fosse diversa.
Comunque, a supporto della mia teoria posso citare la recensione dell'E 626 in scala N della Tibidabo, comparsa sul numero 230 della rivista Italmodel Ferrovie (settembre 1979), dove si dice esplicitamente che si trattava della copia esatta del vecchio E 626 Rivarossi (in H0) degli anni 50, compresi i numerosi errori, tra i quali la targa con la scritta "LE 626".
Massimiliano

Re: un altro e428...

MessaggioInviato: 8 ott 2020, 12:29
da Massimo
concordo quasi in tutto con Max 851 ed Oliviero Lidonnici solo che, calibro alla mano, si sarebbero poture fare considerazioni diverse (parlo in caso di contestazione ufficiale). Ma mi chiedevo come avvenissero queste clonazioni: si creavano con resine (erano disponibili allora?) stampi in negativo? su cui si sarebbe lavorato per la copia in positivo. Quest'ultima poi veniva corretta con frese e lime per poi ricreare un nuovo stampo definitivo?

Scusate l'ignoranza ma queste tecniche mi sono totalmente stranee, salvo qualche riferimento alla storia dell'arte con accenni alla cera persa...

Tornando al nostro e428 noto i fori ciechi sui panconi, tipico di una matrice ricavata dal prototipo stesso.
Mi meravigliano però ancora la faccia tosta di Favero ed il silenzio di RR (ma forse noi non sappiamo tutto)

Re: un altro e428...

MessaggioInviato: 8 ott 2020, 12:44
da giorgio15
credo che a quei tempi la cosa fosse abbastanza comune,non dimentichiamoci che Lima copiò spudoratamente da marlkin e fleischmann. tornando al 428 credo che favero ne fece molte poche,mai viste in vendita sui soliti canali web

Re: un altro e428...

MessaggioInviato: 8 ott 2020, 13:50
da andrea_fs
Beh, rimanendo in casa, la prima immagine del 428 RR, sui cataloghi, era un'elaborazione grafica (carrelli improponibili compresi) di quello Fleischmann... Credo facessero una sorta di negativo dello stampo originale, ed in questo procedimento, ovviamente, qualcosa si perdeva. Ora esistono le stampanti 3D, all'epoca dovevano arrangiarsi. La cosa che reputo interessante è che per alcuni particolari, almeno credo, visto che non ne ho mai visto uno da vicino, per forza di cose dovevano avere dei fornitori in comune. I pantografi sono identici a quelli di un 424 Lima dell'epoca che possiedo, le ruote, i ganci e altri particolari sono assai simili (se non identici) a quelli RR. Certo, un asse motrice è improponibile, ma se avessero messo due motori... Andrea