Pagina 1 di 2
lamierino litografato, un chiarimento...
![Messaggio Messaggio](./styles/rockn_roll_silver/imageset/icon_post_target.gif)
Inviato:
20 dic 2021, 15:38
da Massimo
Capita spesso di leggere nelle descizioni di materiale rotabile antico: "La carrozzeria delle vetture è in lamierino litografato". Mi chiedo, una volta di più, quale sia l'esatto significato della parola "litografato".
Nel processo litografico esiste una reale corrispondenza tra la matrice di stampa (una pietra di carbonato di calcio, lisciata perfettamente su una superficie, e trattata chimicamente) ed il materiale da stampare (comunemente carta di vari spessori e qualità).
Non vedo la lamiera (o il lamierino), steso sulla pietra, opportunamente incisa, e pressata dalla lama (che è di legno). La vedo brutta per la pietra (cioè la matrice di stampa) che correrebbe il rischio di una spaccatura. Senza parlare degli inchiostri, progettati per una stampa su carta e non su metallo.
Credo che spesso venga confuso (il processo litografico) con la tampografia, ma mi sorge il dubbio che quest'ultimo sistema sia databile, anche se primitivamente meccanizzato, agli anni '50-55 del secolo scorso. Dunque anagraficamente impossibile per rotabili primordiali.
Sappiamo per certo che proprio in Rivarossi furono adottate le prime tampografie sull'esperienza maturata nell'industria degli orologi svizzeri. Ma sempre a datare dagli anni 1955-60.
Chi ne sa di più può illuminarci?
Che si trattasse invece di un sitema di stampa a tampone e cioè di una specie di timbro che, opportunamente inchiostrato, trasferiva l'inchiostro dalla matrice al soggetto ricevente?
Re: lamierino litografato, un chiarimento...
![Messaggio Messaggio](./styles/rockn_roll_silver/imageset/icon_post_target.gif)
Inviato:
20 dic 2021, 16:45
da Coccobill 62
Ciao Massimo, a proposito di lamierino litografato : L’etimologia Che hai citato è esatta, fa riferimento all’incisione su pietra, naturalmente nel processo di stampa della lamiera Le matrici per la stampa e la inchiostratura non erano realizzate in pietra ma in metallo, probabilmente rame o ottone e l’incisione poteva essere meccanica o chimica. Il procedimento era del tutto simile alla stampa su carta ma in questo caso veniva utilizzata la lamiera stagnata, tipo quella che si continua ad usare anche oggi per le scatole di biscotti o di conserve alimentari.
In questo momento non ricordo esattamente in che anno sia iniziato l’utilizzo di questo procedimento industriale, direi tra gli anni 10 e gli anni 20 del 1900. Non deve essere confuso con il processo di tanpografia , Totalmente differente, che consiste nel riportare disegni o scritte tramite l’uso di un timbro in gomma inchiostrato e portato a contatto con il modello che può essere costruito in lamiera, metallo fuso, plastica o anche legno.
La litografia Al contrario viene applicata sul rotolo di lamiera ancora prima di tranciar la e piegarla per costruire gli oggetti o i modelli che si vuole realizzare. Con questo procedimento si azzerano i tempi di lavorazione sulla fase di verniciatura e decorazione dei modelli stessi! La lamiera litografate viene fatta passare in un forno che asciuga immediatamente gli inchiostri dopodiché la lamiera può essere tranciata nelle singole parti che poi verranno piegate, formate e incastrate per comporre gli oggetti o i modelli. Un limite di questo procedimento è che la lamiera litografate non può essere saldata per comporre gli oggetti se non a discapito dei colori di stampa.spero che questa spiegazione ti possa essere utile se hai ulteriori dubbi sono pronto a rispondere alle tue domande.
Saluti “ metallici“… Paolo
Re: lamierino litografato, un chiarimento...
![Messaggio Messaggio](./styles/rockn_roll_silver/imageset/icon_post_target.gif)
Inviato:
20 dic 2021, 17:47
da io_gioco_ancora
Salve,
"Latta litografata" è un termine improprio che mal si adatta ai nostri trenini/giocattoli in latta in quanto essi sono sempre stati disegnati a mezzo di serigrafie.
Saluti
Re: lamierino litografato, un chiarimento...
![Messaggio Messaggio](./styles/rockn_roll_silver/imageset/icon_post_target.gif)
Inviato:
20 dic 2021, 17:57
da Alberto Claudio Angiolini
Scusatemi, è doverosa una precisazione: la litografia è una tecnica di stampa così detta piana, dove la pietra non viene incisa
ma si riporta con una matita o vernice grassa il disegno che si vuole eseguire
successivamente si bagna la pietra con acqua e poi si passa l'inchiostro, le parti bagnate lo respingeranno e quelle grasse lo tratterranno
per trasferirlo poi sul supporto di stampa con un torchio.
Però è tecnica che io conosco per la carta, non per il lamierino,
in quel caso mi sembra più probabile una stampa serigrafica
Si prende un apposito telaio su cui è tesa una tela di seta dalla trama sottile
si mascherano le parti dove il colore non dovrà passare con varie tecniche, dal cartone a film adesivi fino a una gelatina sensibile alla luce,
tenendo il telaio sul supporto di stampa si preme del colore sul telaio, dove questo è aperto il colore filtra e si trasferisce sul suppporto
che può essere cartaceo, plastica, metallo o anche legno (basta che sia liscio).
Vedo adesso che Io Gioco Ancora ha detto in maniera più concisa di me la stessa cosa
"lamierino litografato" è un termine improprio
alb
Re: lamierino litografato, un chiarimento...
![Messaggio Messaggio](./styles/rockn_roll_silver/imageset/icon_post_target.gif)
Inviato:
21 dic 2021, 13:02
da Massimo
Grazie Coccobill, molto precisa e dettagliata la tua risposta.
Penso dunque alle matrici in ottone o rame, opportunamente incise, che dovevano però (ma secondo me) avere le scritte in RILIEVO per una più facile inchiostrazione. E non in incavo come le matrici calcografiche (le acquforti). La lamiera, infatti, non duttile ed elastica come la carta, non sarebbe potuta penetrare nei solchi incavi che noi chiamiamo "scritte". Forse si usavano addirittura i cliché tipografici (costituiti da alluminio, antimonio, piombo) più facili da produrre e anagraficamente corretti per il periodo (primi 30 anni del '900). Ma se fosse così dovremmo cambiare il nome al sistema.
Mi balena ora una frase nella memoria... "verniciatura a fuoco".... forse si trattava effettivamente del passaggio nel forno di asciugatura, alimentato a gas (il fuoco), e dato che il lamierino era in bobina, non c'era molto tempo per l'asciugatura rapida prima del riavvolgimento della bobina, della fustellatura, piegatura e assemblaggio del veicolo.
Per Alberto Claudio Angiolini:
la serigrafia viene meccanizzata artigianalmente o industrialmente intorno agli anni '50 del secolo scorso. Un pò fuori tempo massimo. Se il processo usato fosse la serigrafia, sui bordi delle scritte si vedrebbero delle finissime e piccolissime striature, prodotte dalla trama della seta (o materiale più consono). Io non ho modo di verificare ma se qualcuno in possesso di questi rotabili ci aiutasse...
Forse volevi intendere "tampografia".
Mi sorge ora un dubbio:
e se la stampa fosse avvenuta a mezzo di "timbri" di materiale elastico gommoso , scritte in rilievo ed inchiostrati con inchiostri adatti alla lamiere. E sarebbe stato necessario il passaggio nel forno di asciugatura (come dice Coccobill 62) data la notevole quantità di inchiostro che il sistema prevedeva.
E ci allontaniamo sembre di più dal lemma "lito"...
Re: lamierino litografato, un chiarimento...
![Messaggio Messaggio](./styles/rockn_roll_silver/imageset/icon_post_target.gif)
Inviato:
21 dic 2021, 14:33
da Coccobill 62
Ciao Massimo, aldilà dei dettagli su materiali e inchiostratura fisserei un paio di concetti base: la stampa della lamiera litografata avveniva su lastre di grandi dimensioni che consentivano di ottenere decine o centinaia di singoli pezzi. Tipicamente la stampa si eseguiva in tre o quattro colori più il nero. Questa tecnica fu protagonista di una vera rivoluzione industriale nella produzione di giocattoli molto economici. La lamiera stagnata era infatti un materiale molto povero ed alla portata di tutti i produttori artigianali ed industriali. Nel periodo tra gli anni 10 e gli anni 40 del secolo scorso l’utilizzo massiccio di questa tecnica consenti la creazione ed il consolidamento di una vera industria del Giocattolo.i fabbricanti passarono da una impostazione tipicamente artigianale e produzione dell’ordine delle migliaia di pezzi ad un’organizzazione di tipo industriale e volumi di produzione di milioni di pezzi
In particolare in Germania e specialmente nella zona di Norimberga la produzione di giocattoli economici era talmente diffusa che la Germania diventò il maggior produttore mondiale di questo tipo di prodotti.in Italia invece, questa tecnica di produzione consentì la creazione di alcune industrie nel settore tipicamente la Ingap , La cardini , La metal Graf , La Bell , La marchesini per citarne solo alcune. In Europa l’era della latta finì con la fine degli anni 50 mentre invece il Giappone in piena ricostruzione ne fece grande uso in particolare dagli inizi degli anni 50 fino alla fine degli anni 70 inondando tutto il mondo con giocattoli coloratissimi ed estremamente economici. Per quanto riguarda nello specifico i trenini questa tecnica è stata utilizzata in particolare tra gli anni 20 E gli anni 50 tipicamente sulle scale grandi, scala zero, scala uno, scala due eccetera. La stampa con tampone di cui parli Che sui modelli di latte non era molto usata, se non forse sui modelli di fascia molto alta, verrà necessariamente reintrodotta per la decorazione dei modelli prodotti in metallo presso fuso o in plastica dove ovviamente la verniciatura E la decorazione con scritte e sigle doveva nuovamente essere effettuata su ogni singolo pezzo.in un certo senso era un ritorno a tecniche antiche, tipo il dipingere a mano, Seppure con l’ausilio di stampi sempre più precisi. Un passo ulteriore è poi stato compiuto con l’adozione del decalcomanie.
Cordiali saluti Paolo
Re: lamierino litografato, un chiarimento...
![Messaggio Messaggio](./styles/rockn_roll_silver/imageset/icon_post_target.gif)
Inviato:
21 dic 2021, 14:45
da Coccobill 62
Dimenticavo: a proposito della definizione “verniciato a fuoco“ questa definizione per quanto ne so si riferiva specificatamente alle stoviglie prodotte in lamiera di ferro e smaltate. Gli smalti utilizzati per queste stoviglie, piatti, scodelle, tazze, pentole, pentoline, mestoli e quant’altro erano applicati in grosso spessore e dovevano resistere ad usura meccanica oltreché a shock termici ( le pentole ). Per asciugare questi smalti veniva fatta la cottura nei forni di asciugatura.
Re: lamierino litografato, un chiarimento...
![Messaggio Messaggio](./styles/rockn_roll_silver/imageset/icon_post_target.gif)
Inviato:
21 dic 2021, 16:11
da Massimo
grazie
Re: lamierino litografato, un chiarimento...
![Messaggio Messaggio](./styles/rockn_roll_silver/imageset/icon_post_target.gif)
Inviato:
22 dic 2021, 17:58
da io_gioco_ancora
Salve,
decisamente leggendo questo forum si imparano sempre cose nuove...
Ricordo la bachelite, i figurini in legno e qualcos'altro.
Adesso si scoprono i giocattoli "litografati" che, essendo serigrafati, godono anch'essi delle semplificazioni e delle generalizzazioni imposte alla nostra bella lingua nell'ultimo secolo.
Cerco di evitare polemiche.
Eppure sarebbe sufficiente toccare con mano per evitare certi errori grossolani, naturalmente sapendo cosa cercare.
Vabbè, saluti.
Re: lamierino litografato, un chiarimento...
![Messaggio Messaggio](./styles/rockn_roll_silver/imageset/icon_post_target.gif)
Inviato:
22 dic 2021, 18:48
da Marco Fornaciari
Consolati, da qualche anno è molto probabile che anche la lamiera sia stampata a getto d'inchiostro.