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Messaggioda Gabriele » 26 ott 2010, 9:17

Gabriele

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Re: Cosa c'è di vero....

Messaggioda Talgo49 » 26 ott 2010, 10:10

In effetti l plastico appare con la sigla S 036 sui cataloghi 1952 e 1954 nelle pagine della serie gialla. Lo strano è che il venditore dichiara che è realizzato in cartapesta e gesso ed insiste sulla sua fragilità mentre sui cataloghi si dice che è "stampato in un solo pezzo in materiale speciale molto solido". Inoltre sui cataloghi non viene assegnato nessun nome; la definizione "Plastico per elettrotreni Rivarossi" mi suona come un'invenzione di un negoziante o espositore ove per elettrotreni non si intende un ETR ma semplicemente "trenino elettrico". Viste anche le altre discordanze citate del venditore sarei quasi portato a pensare che si tratta di una copia fatta in casa. Ovviamente è solo una mia sensazione, se è autentico è una notevole scoperta.

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Re: Cosa c'è di vero....

Messaggioda Massimo » 26 ott 2010, 10:19

propenderei per il "vero".
Mi sono sempre chiesto che materiale usasse RR per fare quelle prime costruzioni monoblocco...ovviamente la cartapesta era l'unico materiale disponibile al tempo (...ricordate le maschere di carnevale?...al tempo dovevano anche esitere piccole imprese artigianali dedicate, come nel campo dei presepi...) .
Sarebbe interessante leggere qualche titolo o data o stralcio sui giornali usati per la costruzione per essere ancora più certi.
Anche l'uso del gesso non sarebbe anomalo per uniformare al meglio le superfici.
Sarebbe un tesoretto ritrovato, data anche la fragilità del materiale.
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Re: Cosa c'è di vero....

Messaggioda Talgo49 » 26 ott 2010, 10:52

Anche la foto sul catalogo 1952 non è identica a quella dei cataloghi successivi fino al 1958.
Plastico1.jpg
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Re: Cosa c'è di vero....

Messaggioda Massimo » 26 ott 2010, 11:01

anche il piccolo cartello sembra datato.
E' stampato con il sistema "tipografico", tipico del tempo (e dunque non rotocalco, offset o digitale), dato l'uso dei filetti, che si evidenziano nelle imperfezione dei raccordi. Anche la dicitura "elettrotreni" (per treni elettrici) lo farebbe datare a quegli anni per un uso da vetrina.
Ma le montagne sembrano meno "acuminate" delle foto originali.
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Re: Cosa ne pensate...

Messaggioda Gabriele » 26 ott 2010, 11:31

Ciò che mi lascia perplesso è il peso, dichiarato da RR in kg. 7,50, un po' troppo per la cartapesta.
Sarebbe interessante "sovrapporre" le foto e le immagini dai cataloghi.
Gabriele

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Re: Cosa ne pensate...

Messaggioda Talgo49 » 26 ott 2010, 12:12

Francamente mi riesce difficile pensare che in Rivarossi o presso qualche artigiano specializzato si facesse la cartapesta incollando striscioline di giornale su un modello come faremmo noi a casa. A livello professionale si usa un impasto grigiastro ottenuto dalla macerazione di carta di recupero, unito a colla e pressato.
Plastico2.jpg
Può darsi che quello che si vede nella foto sia solo un tentativo di effettuare una riparazione locale all'originale.

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Re: Cosa ne pensate...

Messaggioda quirinomarignetti » 26 ott 2010, 13:37

Non saprei giudicare anche se mi sento più d'accordo con Massimo.
Una cosa la posso dire: ho comprato alcuni articoli presso questo rivenditore palermitano ed altri mi sono sfuggiti nella gara d'asta, si trattava sempre di pezzi originali di valore e con prezzi ragionevoli. Ad esempio ho comprato da lui a 235€ il TEE Breda con scatola originale (quella bella col disegno di Dalla Costa) in buone condizioni se si eccettua la mancanza (ovviamente) della gommapiuma interna. (La foto della scatola si trova nel nostro sito a corredo dell'articolo di Massimo sull'evoluzione delle scatole).
Insomma il venditore mi sembra affidabile.
Il problema è che se uno lo volesse comprare c'è un bel viaggetto da caricare anche sul prezzo.
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Re: Cosa ne pensate...

Messaggioda quirinomarignetti » 26 ott 2010, 13:44

Ho visionato gli altri oggetti che vende Iommi23, mi sembrano tutti eccellenti. Semmai avrei da ridire sul prezzo del carro bisarca probabilmente influenzato dalle "Giuliette"...!
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Re: Cosa ne pensate...

Messaggioda Massimo » 26 ott 2010, 13:46

dice Gianni: "A livello professionale si usa un impasto grigiastro ottenuto dalla macerazione di carta di recupero, unito a colla e pressato" ....ma questo tipo di lavorazione genera un prodotto di notevole spessore e peso, non facile da modellare se non con molta pazienza e manualità, quasi un lavoro di scultura. La versione RR (è solo una mia ipotesi) poteva essere stata prodotta così: da una matrice in creta, comprendente tutto il rilevato, si ricavava uno stampo in gesso, in incavo, (unto all'interno) dentro cui si stendevano i fogli di carta imbevuti di colla. Ad asciugatura ultimata si poteva ricoprire il tutto con uno strato sottile di gesso per uniformare le superfici ed infine si decorava con segature colorate, colori ed edifici.
Anche il "tunnel" (S041) potrebbe essere stato prodotto così...
Proprio come si facevano le maschere di carnevale.
Questa tecnica è antichissima e risale addirittura al XVIsec ma nel Settecento fu affinata per produrre in serie gli elementi decorativi per stucchi.
Fatto così si giustificherebbe il basso peso dell'oggetto.
Massimo

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