Al centro ho allestito un semplice plastico (tutto di cartone) sul quale marciava un convoglio in scala 0 della FRENCH HORNBY
Rispetto all’anno scorso, come aveva suggerito Berto, ho aggiunto alcune macchinine per dare movimento al paesaggio. La galleria è stata rifatta.
Per un tocco di realismo la mostra era presentata con una breve spiegazione sonora.
La voce e lo stile era quella dell’annunciatore di stazione di Trenitalia (Roberto del programma TextAloud).
Lo spazio dedicato a RIVAROSSI
Lo spazio dedicato agli altri produttori
Uno sguardo da fondo sala per giudicare il lavoro di allestimento eseguito.
(peso 68 Kg quindi non fate commenti sulla pancia di profilo. E’ l’effetto della cerniera del giubbotto)
Commento sulla manifestazione.
La soddisfazione più grande viene sempre dai bambini. La locomotiva che sparisce nella galleria e poi sbuca fuori dall’altra parte è una vera magia da Harry Potter.
Ma ci sono stati parecchi ferromodellisti. Questi conoscono tutto, ma proprio tutto sui pregi e difetti dei nuovi modelli e sul digitale ma si sono sempre “disinteressati “ della vecchia scala 0 e quindi risulta quasi sconosciuta.
La gran parte ha avuto l’intelligenza di riconoscere ed apprezzare il fascino sia delle dimensioni dei modelli e dell’affidabilità nella marcia; la ricerca del realismo nel rappresentare il modello passa in secondo piano.
Qui il rumore delle ruote sulle giunture delle rotaie è provocato dal treno in movimento e non è un suono registrato.
No so se andrà in porto, ma probabilmente fornirò il materiale da fotografare per la pubblicazione di un articolo su una rivista specializzata; Vi farò sapere come andrà a finire.
Come ricordo personale con i visitatori?
L’ anno scorso, avevo citato la soddisfazione di aver aggiustato il trenino ad un bambino.
Quest’anno è la volta di un giovane/adulto (poco più che 30enne), che usava il pronome “VOI”, con due mani che sembravano morse da falegname.
“Io queste cose qui non le ho mai avute”. Che è come dire non ho avuto la possibilità di giocare.
E cosa gli rispondi? Te ne regalo io uno?
Qui non ho avuto nessuna risposta “tecnica” da dare.
Da quanto ho riportato si capisce subito che non sarei mai in grado di scrivere un libro, scusate questa mia mancanza di capacità.
Un saluto.
Gianni
PS .: se le foto non documentano sufficientemente gli oggetti presentati Vi riamando alla discussione “I MIEI MODELLI IN SCALA 0” e “I MIEI MODELLI IN SCALA H0” qui nel sito di ferramatori.it
Ricordo che erano rimasti ancora senza risposta la questione della differenza della dicitura LITTORINA 900 e AUTOMOTRICE 900 per la INGAP e la domanda chi era la L.A.M ? Leonida Alemanni M(?) Per la LAC sappiamo invece che era Leonida Alemanni Casalpusterlengo.