L'argomento è sicuramente interessante ma da ignorante del settore trovo ci siano molti "punti aperti" e poco chiari...
Se il venditore è un "professionista" e vende su piattaforme elettroniche dove le trasazioni sono 100% chiare come ad esempio ebay dove il pagamento viene fatto li e quindi assolutamente "in chiaro" allora non ci vedo nulla di male nel farlo presente alla agenzia delle entrate... anzi mi aspettavo che un venditore professionale già fosse "tracciato" in questo senso... quello è il suo lavoro, quelli sono i sui incassi da cui deriva la sua rendita... direi che non c'è nulla da dire.
Però... se si va su venditori "privati" che vendono oggetti usati... li la cosa cambia completamente... voglio dire... se io ho un magazzino di cianfrusaglie che ho comprato e accumulato in 30 anni di vita e ad un certo punto decido di venderle... perchè dovrei almeno rischiare di doverci ripagare sopra ancora tasse da quello che ne ricavo? Non ho già pagato tasse (almeno IVA) quando le ho acquistate nuove? Questo proprio non ha senso... dispiace dirlo ma se così fosse sono proprio quelle cose "all'italiana" per cercare di spennare tutti e raccogliere anche pochi spiccioli ai "poveri"...
E poi ci sono le piattaforme tipo "Subito", "Bakeka" etc... dove venditore ed acquirente si possono accordare in privato sui prezzi... quindi la piattafroma non potrà mai sapere con certezza a che cifre sono stati venduti gli oggetti... magari questo tipo di piattaforme sono escluse... non so...
Boh, a me sembra che sia tutto un po' complesso da gestire... ripeto, tutto giusto e perfetto per chi vende in modo professionale ma per tutto il resto... anche no!