BOT giapponesi...



BOT giapponesi...

Messaggioda io_gioco_ancora » 17 ott 2024, 17:18

...che hanno contribuito in grande misura alla rinascita del Giappone dopo l'occupazione alleata del 1945/52.

Alla fine del secondo conflitto che lasciò un Giappone completamente a terra venne insediato un governo di occupazione da parte dell'alleanza vincitrice che, similmente a quanto avvenuto in Europa, avrebbe dovuto guidare il paese verso una nuova costituzione che rispecchiasse e desse attuazione al trattato di pace (resa) le cui condizioni prevedevano la cd clausola "no war" che impediva ogni ripresa della fabbricazione di armi di qualunque tipo oltre a tutta la meccanica pesante che interessava gli Stati Uniti ed i suoi (divenuti) partner europei e l'unione Sovietica tramite i suoi (divenuti) paesi satelliti.

L'alleanza vincitrice fu unanime nel designare il gen. generale Douglas A. MacArthur, che già ricopriva l'incarico di comandante assoluto delle forze armate alleate, quale traghettatore del paese verso un futuro di pace e prosperità economica.

Naturalmente non è di questo che voglio scrivere ma porre un perchè é necessario per far comprendere come si arrivò ai BOT del titolo.

Già negli anni compresi tra le due guerre il Giappone aveva intrapreso la fabbricazione di automobiline, bambole, pupazzi meccanici, soldatini e personaggi di ottima qualità ralizzati in tin-plate, porcellana, legno, composizione e celluloide che venivano esportati sia in america che in molte altre parti del mondo con grande successo.

Ed è proprio questa industria minore ma estremamente necessaria (specialmente per i vincitori) che gli Stati Uniti decisero di riesumare per prima, anche considerando che che era venuta a mancare la produzione a buon mercato tedesca mentre quella francese e quella locale scontavano costi di produzione, a confronto, elevatissimi.

Dobbiamo considerare anche che la popolazione americana era favorevolissima all'acquisto di produzione straniere fatte per favorire la ripresa dei paesi liberati a patto che fossero "di qualità, belli ed a pochi dollari".
Assolutamente da non dimenticare l'immensa produzione di bigiotteria "di qualità, bella ed a pochi dollari" alla quale nessuna donna americana (e subito dopo del mondo intero) seppe resistere.

Si iniziò con piccoli giocattolini in celluloide (con poca o niente latta), meccanici e non, che venivano acquistati dai grossisti/rivenditori USA per 4/5 centesimi di $, la dozzina, e riesportati in tutto il mondo, anche in Italia ed in estremo oriente.
Fu una produzione bellissima, forse troppo delicata, ma il prezzo in quegli anni significava molto se non tutto.

Così nacque il mito delle scatoline di cattivo cartone, grezze ma quasi sempre illustrate con una coloratissima figurina incollata e la stampa "Made in occupied Japan" e "Foreign".
Spesso erano molto simili alle produzioni anteguerra ma, per la prima volta, le figure antropomorfe avevano lineamenti occidentali!

Questa produzione terminò con la fine dell'occupazione nel 1952.

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Gli esperti noteranno sempre la presenza di qualche "intruso" a causa delle logistica molto complessa.

A breve la prossima puntata con i BOT giapponesi del titolo propriamente detti.

Buona serata
io_gioco_ancora

 
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Re: BOT giapponesi...

Messaggioda berto75 » 21 ott 2024, 17:58

Bellissima e affascinantissima collezione :shock: :shock: !! Complimenti io gioco ancora ,certo che di chicche anche tu sei un super-esperto !! Non conoscevo queste produzioni e ti ringrazio per le tue esaustive spiegazioni storiche e le bellissime foto che ci illustrano un mondo scomparso, ma coloratissimo e assai suggestivo! Presumo che i rarissimi pupazzi lima che ci avevi mostrato a suo tempo qui nel tread giocattoli lima: https://www.ferramatori.it/forum/viewto ... =10#p33516
siano parte integrante di questa fantastica collezione! Perlomeno l'epoca era quella!
saluti meravigliati e stupiti Berto75
berto75

 
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Re: BOT giapponesi...

Messaggioda io_gioco_ancora » 21 ott 2024, 22:07

...come visto l'occupazione alleata, che in pratica fu soltanto americana, terminò nel '52 anche perchè la sopravvenuta guerra di Corea teneva assai impegnato il gen. MacArthur (fino alla sua sostituzione).

Già da un annetto però i giapponesi avevano iniziato una produzione di giocattolini più "evoluti" sfruttando (e forse rubacchiando) i metalli recuperati dagli abbondanti rottami bellici su cui gli occupanti chiudevano gli occhi
considerando la grande richiesta esistente di questi in Usa sia per il mercato interno che per la lucrosa riesportazione in tutto il mondo.

L' evoluzione consisteva proprio nella riedizione di oggetti anteguerra in lamiera, un poco più grandi, con poche parti in celluloide, con graziosissime scatole completamente stampate a più colori e soprattutto con robusti
ed ingegnosi meccanismi a molla che permettevano di effettuare diversi movimenti (che oggi chiamiamo"azioni") sul tipo di tante produzioni tedesche e americane anteguerra ma a costi infinitamente inferiori.

Il procedimento sia costruttivo che speculativo era così ben rodato che una volta riacquistata una quasi totale libertà d'impresa, l'ingrandire ancora i soggetti + o - sempre gi stessi, portandoli a circa una 30na di cm ed oltre,
dotarli di un piccolo motore elettrico alimentato con batterie a secco che permetteva una autonomia di funzionamento anche di alcune ore fu una scelta assolutamente obbligata...

Ed i BOT (battery operatd toys) per più di 20 anni conquistarono il mondo intero rappresentando il 90% della produzione mondiale di giocattoli ed assicurando al Giappone l'introito di enormi quantità di U$D.
Mentre taluni importatori e distributori statunitensi raggiunsero capitalizzazioni da Sette Sorelle.

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Anche qui diverse infiltrazioni.

Tra qualche giorno una spiegazione del come giudicare e valutare i BOT (che senz'altro in una certa epoca hanno reso più dei bot!)
Buona notte
io_gioco_ancora

 
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