...che hanno contribuito in grande misura alla rinascita del Giappone dopo l'occupazione alleata del 1945/52.
Alla fine del secondo conflitto che lasciò un Giappone completamente a terra venne insediato un governo di occupazione da parte dell'alleanza vincitrice che, similmente a quanto avvenuto in Europa, avrebbe dovuto guidare il paese verso una nuova costituzione che rispecchiasse e desse attuazione al trattato di pace (resa) le cui condizioni prevedevano la cd clausola "no war" che impediva ogni ripresa della fabbricazione di armi di qualunque tipo oltre a tutta la meccanica pesante che interessava gli Stati Uniti ed i suoi (divenuti) partner europei e l'unione Sovietica tramite i suoi (divenuti) paesi satelliti.
L'alleanza vincitrice fu unanime nel designare il gen. generale Douglas A. MacArthur, che già ricopriva l'incarico di comandante assoluto delle forze armate alleate, quale traghettatore del paese verso un futuro di pace e prosperità economica.
Naturalmente non è di questo che voglio scrivere ma porre un perchè é necessario per far comprendere come si arrivò ai BOT del titolo.
Già negli anni compresi tra le due guerre il Giappone aveva intrapreso la fabbricazione di automobiline, bambole, pupazzi meccanici, soldatini e personaggi di ottima qualità ralizzati in tin-plate, porcellana, legno, composizione e celluloide che venivano esportati sia in america che in molte altre parti del mondo con grande successo.
Ed è proprio questa industria minore ma estremamente necessaria (specialmente per i vincitori) che gli Stati Uniti decisero di riesumare per prima, anche considerando che che era venuta a mancare la produzione a buon mercato tedesca mentre quella francese e quella locale scontavano costi di produzione, a confronto, elevatissimi.
Dobbiamo considerare anche che la popolazione americana era favorevolissima all'acquisto di produzione straniere fatte per favorire la ripresa dei paesi liberati a patto che fossero "di qualità, belli ed a pochi dollari".
Assolutamente da non dimenticare l'immensa produzione di bigiotteria "di qualità, bella ed a pochi dollari" alla quale nessuna donna americana (e subito dopo del mondo intero) seppe resistere.
Si iniziò con piccoli giocattolini in celluloide (con poca o niente latta), meccanici e non, che venivano acquistati dai grossisti/rivenditori USA per 4/5 centesimi di $, la dozzina, e riesportati in tutto il mondo, anche in Italia ed in estremo oriente.
Fu una produzione bellissima, forse troppo delicata, ma il prezzo in quegli anni significava molto se non tutto.
Così nacque il mito delle scatoline di cattivo cartone, grezze ma quasi sempre illustrate con una coloratissima figurina incollata e la stampa "Made in occupied Japan" e "Foreign".
Spesso erano molto simili alle produzioni anteguerra ma, per la prima volta, le figure antropomorfe avevano lineamenti occidentali!
Questa produzione terminò con la fine dell'occupazione nel 1952.
Gli esperti noteranno sempre la presenza di qualche "intruso" a causa delle logistica molto complessa.
A breve la prossima puntata con i BOT giapponesi del titolo propriamente detti.
Buona serata