Dubino oggi



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"E' il link del bellissimo sito dedicato alla storia della vecchia Rivarossi.
Già da tempo in contatto con loro, abbiamo insieme deciso di creare una sezione del forum dedicata al loro sito.
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Vi aspettiamo numerosi!!!
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Re: Dubino oggi

Messaggioda TrenHObby » 19 ott 2011, 9:30

Approfitto per domandare se qualcuno di voi ha preso qualche misura del fabbricato vero, o se qualcuno che abita in zona può prendere la misura di un "modulo", ovvero di una parte della parete per poter così verificare il rispetto della scala nella realizzazione del modellino.
Infatti non riesco a capire come mai, mentre per i modelli in quegli anni RR continuava a realizzare in 1/80, per questi fabbricati adottò l'1/87, non solo, ma fece una riproduzione dettagliatissima, quasi maniacale, mentre per i rotabili c'erano sempre delle finezze costruttive contrapposte a dubbie approssimazioni.

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Re: Dubino oggi

Messaggioda Massimo » 19 ott 2011, 10:45

si, effettivamente nessuno di noi è riuscito a capire quale sia la scala esatta applicata agli edifici RR e la misura di qualche dettaglio ci potrebbe confortare.
Tuttavia la scala degli edifici (di qualunque marca, nazionalità, produttore) non ha mai impensierito più di tanto i fermodellisti essendo le tipologie edilizie infinite e variabilissime, addirittura da edificio a edificio.
Ritornando a RR la scala applicata si prestava ottimamente alla presenza contigua con i treni senza aver mai dato adito a stonature. Anche se fossero stati realizzati in scala prox 1/80 o 1/87 corretta, gli edifici sarebbero apparsi comunque ben proporzionati, date le generose dimensioni degli edifici reali.
Per il materiale rotabile la scala 1/80 era stata determinata dalle effettive generose dimensioni, soprattutto dei motori disponibili al tempo, con conseguente adeguamento del resto del rotabile e con adattamenti proporzionali dettati dal buon senso e dalla percezione di una visione "armonica" del modello.
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Re: Dubino oggi

Messaggioda TrenHObby » 19 ott 2011, 11:30

Grazie per le precisazioni, comunque misurando alcuni elementi di San Nazario (porte e finestre) e riportandoli in scala 1/87 ho scoperto che sono identici a quelli reali di alcune case cantoniere che ho rilevato, da questo presumo che siano in esatta scala 1/87
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Re: Dubino oggi

Messaggioda Tricx » 21 ott 2011, 16:02

A proposito di Dubino: premetto che la "mia" stazione era la S. Nazario (scatola di montaggio Trenhobby per l'esattezza) e ciò era stato dovuto al fatto che non solo la medesima era graziosissima, ma anche perchè la Dubino era considerata troppo piccola e la Pergine troppo grande ...e soprattutto costosa!...
Comunque certo, anche queste ultime, da sempre, averi voluto averle.
Per quanto riguarda la Dubino, in anni recenti (dopo vari periodi di alterna e più o meno coartata quiescenza della passione ferroviaria) mi è capitato di poterne acquistare (tra l'altro in un negozio mio antico fornitore...insomma un mio vecchio "pusher" di fiducia...) un esemplare in scatola di montaggio ormai a marchio Lima! ...(sic)... Aperta la scatola per esaminare i pezzi, ho constatato che la parete opposta al lato binari non presentava porte e/o finestre ed al loro posto vi erano tre luci "cieche".
Magari potrà sembrarvi strano, ma fino a quel momento non mi era ancora capitato di poter esaminare direttamente e con attenzione un esemplare originale della Dubino Rivarossi.
Del resto le immagini che avevo sempre visto sui cataloghi, sempre e solo rappresentavano il lato binari;
neppure dalla consultazione del Sito RM ho poi potuto trarre informazioni utili.
Quindi mi era insorto il dubbio che quelle particolarità del mio modello fossero dovute a qualche blasfema semplificazione.
L'occasione di poter fugare i miei dubbi l'ho avuta un pò di tempo dopo, quando in una borsa scambio ho potuto acquistare un altro esemplare della vecchia cara Dubino, questa volta in modello originale Rivarossi addirittura già montato.
Deduco si tratti della versione integralmente già montata dal fatto che sono assenti le tipiche ed inevitabili sbavature di collante del modellista medio ed i vari pezzi risultano assemblati con la fusione dei rispettivi incastri.
Ebbene, come voi tutti già sapevate, il "lato strada" del modello Rivarossi originale presenta tre luci cieche e non le logiche aperture che normalmente presentano simili fabbricati ferroviari.
A questo punto se il mio dubbio iniziale sulla fedeltà della riedizione a marchio Lima rispetto all'originale Rivarossi è stato sciolto, mi si è posta la domanda se fosse stato possibile che il vero fabbricato di Dubino non presentasse porte e/o finestre sul lato opposto a quello binari e, nel caso in cui queste logicamente ci fossero state, sul perchè della scelta riproduttiva di Rivarossi.
Vedendo poi ora le foto del vero fabbricato, riportate dai dotti e documentati interventi precedenti, pur tenendo conto delle modifiche intervenute sul medesimo nel corso degli anni, il quesito si ripropone in sostanza immutato.
Un caloroso saluto a tutti.
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Re: Dubino oggi

Messaggioda Talgo49 » 21 ott 2011, 16:57

Al vero le porte sono ovviamente sempre esistite. Guardando la prima foto che allego si intravede, all'interno dell'unico locale ancora accessibile, la porta che dà sul lato strada.
Dubino7.JPG
Dubino11.JPG

Non ho mai potuto osservare il modello da distanza ravvicinata, pertanto posso solo fare due ipotesi: una possibilità è che Rivarossi abbia voluto rappresentare la stazione con le porte chiuse, come nelle mie foto, l'altra possibiltà è che si sia trattato di una scelta di semplicità ed economicità, in fondo all'epoca una stazioncina come la Dubino era sempre posizionata col lato binari rivolto verso l'osservatore mentre il lato strada restava poco o per nulla visibile.

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Re: Dubino oggi

Messaggioda TrenHObby » 21 ott 2011, 23:10

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Re: Dubino oggi

Messaggioda Tricx » 22 ott 2011, 20:01

Per completezza espositiva, allego alcune foto del modello Dubino di Rivarossi.

Francamente non mi sembra che il problema costi - risparmio - calmiere prezzi al pubblico potesse incidere più di tanto in un caso del genere, in cui oltretutto tre aperture, cioè tre vuoti di parete, da ricoprire con altrettante porte ed i relativi trasparenti, semmai al limite avrebbero potuto semplificare lo stampo, non certo complicarlo.
Ciò porterebbe a ritenere che il lato strada della Dubino fosse cieco, in quanto veramente sarebbe strano che la cura riproduttiva del particolare e la fedeltà all'originale tipica di Rivarossi (e di cui oltretutto questi stessi fabbricati danno ampia dimostrazione) fosse stata tradita in una misura così plateale quanto inutile.
Tuttavia va pure aggiunto un ultimo ragionamento: mentre degli altri fabbricati Rivarossi mostra ampiamente nei cataloghi e nelle pubblicazioni varie inquadrature dei vari lati, mai viene mostrato il lato di cui si discute, quasi che si volesse tenere nascosto, cosa che non avrebbe ragion d'essere nel caso in cui un modello rispettasse comunque la fedeltà all'originale.
Un caso simile in tal senso (pur se più giustificabile, specie nei primi anni sessanta, per le complicanze tecniche ed i maggiori costi - e prezzi - che il rispetto dell'originale avrebbe richiesto) potrebbe trovarsi ad esempio nel caso della 0-8-0 Indiana Harbor Belt, relativamente alla quale i cataloghi della metà degli anni sessanta riportano fotografia dal vero della vera locomotiva, nella quale, guarda a caso il primo carrello del tender, che presentava in realtà il "booster", con relativo biellismo, era stato coperto da un riquadro con scritte e diciture illustrative, mentre il modello Rivarossi presentava al suo posto un normale carrello "Bettendorf".
Non per questo il modello Rivarossi diventava brutto e dispezzabile, anzi era bellissimo e non solo per l'epoca; ma forse proprio per questo Rivarossi tendeva a voler cercare di far passare in secondo piano una semplificazione che per ragioni di compromesso aveva dovuto adottare.
Però, ripeto, mentre in questo caso effettivamente questioni tecniche ed economiche potevano incidere sensibilmente, non mi pare proprio che lo stesso discorso potesse estendersi a Dubino, relativamente al problema di cui si è discusso.
Un cordiale saluto a tutti.
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Re: Dubino oggi

Messaggioda Talgo49 » 22 ott 2011, 22:20

Sono molto perplesso e, visto che stiamo tutti facendo delle supposizioni, vorrei continuare anch'io con le mie.
Anzitutto non ho mai visto una stazione con aperture solo lato binari, in tutte le stazioni di questo mondo, almeno per il pubblico, l'ingresso è lato strada: i viaggiatori entrano, fanno il biglietto e poi escono sul marciapiede ad aspettare il treno. Direi addirittura che, grande o piccola che fosse la stazione, l'immagine ufficiale di ogni stazione è sempre stato il lato strada.
Se le FS avessero voluto fare una stazione senza aperture lato strada, perchè non fare un muro unico invece di spendere denaro per delle arcate cieche? Solo motivi estetici?
Mi riesce difficile credere che i viaggiatori, per accedere ai servizi della stazione, dovessero sgusciare tra la capanna attrezzi e il fabbricato principale oppure passare vicino ai comandi del passaggio a livello.
Infine la tettoia ora presente una volta non c'era, mi sembra strano che i viaggiatori, una volta trattati meglio di oggi, dovessero fare il giro della stazione per accedere o uscire dalla sala d'attesa , soprattutto in caso di maltempo (siamo in Valtellina).
Ribadisco che le mie sono solo supposizioni Yellow_Flash_Colorz_PDT_02

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Re: Dubino oggi

Messaggioda TrenHObby » 23 ott 2011, 1:04

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Re: Dubino oggi

Messaggioda Tricx » 23 ott 2011, 8:31

Ciao a tutti, dunque, ricapitolando, Gianni - Talgo 49 è dell'opinione che le tre porte sul c.d. "lato strada" del vero fabbricato fossero "ab origine" esistite;
viceversa TrenHObby è convinto che Rivarossi riprodusse il modello correttamente con le caratteristiche che presentava al momento dei suoi rilievi.
Io rischio di essere un pò un pendolo, una banderuola, perchè trovo interessanti le argomentazioni ora dell'uno, ora dell'altro.
Peraltro, l'argomentazione del costo/stampo comincia ad avere un certo rilievo, riconoscendo che effettivamente non c'era neppure bisogno di creare un apposito stampo della parete lato strada con i tre vuoti per i relativi infissi, quando vi era già l'altra parete (lato binari) identica.
Gianni -Talgo 49 ha espresso perplessità in ordine al fatto che: "Se le FS avessero voluto fare una stazione senza aperture lato strada, perchè non fare un muro unico invece di spendere denaro per delle arcate cieche? Solo motivi estetici? "
A questo proposito però mi permetto di osservare anzitutto che il tipo di fabbricati di cui stiamo parlando
erano sì realizzati secondo progetti, modelli e linee abbastanza standardizzati, che però potevano subìre caso per caso singoli adattamenti al caso specifico.
In sostanza la tipologia in oggetto prevedeva tre luci: e queste c'erano, ma nel caso specifico quelle del lato strada erano state realizzate cieche.
Talgo 49 dice: "perchè non fare un muro unico...?"
Occorre dire che il fabbricato in oggetto è realizzato non certo con struttura in cemento armato, ma con muri maestri portanti in mattoni pieni e secondo le tipologie costruttive dell'epoca era costante l'utilizzo, non solo per ragioni estetiche (che in realtà non venivano mai assolutamente dimenticate), di inserire nella struttura del muro innervature ed arcate che per un verso tendevano ad irrobustire il tutto e dall'altro avevano anche lo scopo di alleggerire il manufatto stesso e risparmiare anche un pò di mattoni pieni.
A questo punto occorre riflettere su questo fatto: io stesso avevo parlato di "lato strada", perchè normalmente quella è la situazione che si presenta.
Ma nel caso specifico del vero fabbricato, a parte la situazione odierna, bisognerebbe sapere come si presentava e cosa c'era all'epoca nell'area antistante (o retrostante?) la nostra stazioncina.
In sostanza poteva essere stata un'area non pedonabile e (almeno per gran tempo) priva di accesso veicolare.
Mi pare poi di capire che subito a fianco della stazioncina, mi pare sul lato destro guardando dal lato binari (o sbaglio? ) esisteva un passaggio a livello e dunque una strada dalla quale gli utenti potevano accedere direttamente alla banchina ed al fabbricato di stazione; tra l'altro sembra proprio l'angolatura prospettica dalla quale sembra essere stata scattata la foto d'epoca (ex trifase? ) che compare in queste stesse pagine.
In sostanza, se il principale flusso di utilizzatori proveniva dalla direzione lato binari (perchè magari il nucleo principale del paese si trova proprio da quella parte - io non lo so, ma se c'è qualcuno della zona ce lo dica!) e dall'altra, più che un piazzale "antistante" si trovava un'area non utilizzata a transito, si può comprendere un' originaria impostazione del fabbricato come riportata poi da Rivarossi.

A questo punto se - Gabriele - visto che lo ha già fatto una volta, volesse nuovamente richiedere lumi all'Ufficio tecnico del Comune di Dubino, si potrebbe forse fare più chiarezza.

Un cordiale saluto a tutti quanti.
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