Salve "ragazzi", si fa per dire, (Andrea Ferro lo è veramente); sono Stefano e sono molto lusingato dei vostri apprezzamenti per il nostro lavoro. Siamo stati stimolati da Marco Claudio Pardini a mettere in piedi un plastico "vintage" e ci siamo detti: è possibile oggi far viaggiare dei treni che hanno 60 anni suonati (la 772 è del 1948 o giù di lì), su binari e scambi (funzionanti o quasi) di 60 anni di età, alimentati con trasformatori di '60 anni di età? ed il tutto utilizzando le tecniche costruttive e gli elementi che potevano utilizzare i nostri genitori?
Niente plastica, niente polistirolo, niente relais moderni, niente digitale, solo colla bianca (oggi si chiama vinavil), legno, cartone, terra, ferro, ghiaia, sterpi, segatura, fondi di caffè, pianticelle ed i loro frutti (vedi le zucche tanto amate da mia moglie - le ha colorate una ad una e poi incollate sul campicello di cartone), e tanta fantasia...... Il materiale commerciale è (quasi) tutto dell'epoca, Rivarossi, Pocher, Faller, Maerklin.... solo 2 o tre pezzi sono anni '60 (il motore della campana della Chiesetta, ed un paio di accessori ricavati da carri Pocher distrutti). Abbiamo cercato anche pulsanti, interruttori e spinotti i più vecchi possibili; i cavi sono spesso Rivarossi anni'60, eccetto i multifilari, insomma: quanto di più vecchio siamo riusciti a reperire.
Giorgio ha fatto riferimento ai bambini ed in effetti, quando facevamo partire i treni (1/4 d'ora ogni ora per non affaticarli troppo), il rumore creato dal loro passaggio sul legno, non attutito da schiume o sughero, faceva da catalizzatore per tutti i bambini presenti nel salone.
Mi fa piacere ricordare un aneddoto: un pezzo di cacio alto si e no 1 metro, al passaggio della 772 in bachelite ha chiesto al padre, un po' sottovoce: Babbo, perché è così brutta?
ed il padre ha risposto: Perché è molto vecchia! ed il cucciolo di rimando: Vecchia come te? (
![Laughing :lol:](./images/smilies/icon_lol.gif)
) a quel punto sono intervenuto ed ho detto: No, come il nonno: è per questo che dura un po' di fatica..... Ed il piccolo: Allora ha bisogno di un bastone !!!!!!
Il materiale rotabile è stato raccolto in oltre 20 anni di ricerche, così pure gli edifici. Invierò a Girgio le foto di quelli che non hanno trovato posto sul plastico, così potrà aggiungerli al sito.
Il plastico è modulare, diviso in 4 pezzi, con sistemi di agganciamento elaborati dall' Architetto Pratesi, che consentono il montaggio e lo smontaggio in tempi abbastanza brevi.
Se gli organizzatori di mostre sono interessati siamo disposti a farlo viaggiare, naturalmente occorre che ci vengano un po' incontro con le spese.
Saluti a tutti
Stefano