Rivarossi e Lionel



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Vi aspettiamo numerosi!!!
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Rivarossi e Lionel

Messaggioda Talgo49 » 2 mag 2012, 21:51

Mi ha sempre incuriosito il rapporto tra Lionel e Rivarossi, soprattutto per la brevità del rapporto stesso, ufficialmente durato solo per il 1957. Per questo motivo ho recuperato a prezzo umano una copia del libro "Greenberg's Guide to Lionel H0 Volume I 1957 - 1966" nella sua seconda edizione. Nel rispetto dei copyright vorrei riportare un paio di notizie che trovo interessanti:

Per quale motivo si interruppe il rapporto Lionel/Rivarossi dopo solo un anno? Secondo una versione precedentemente riportata, la cessazione del rapporto fu dovuta all'incapacità di Rivarossi di produrre abbastanza per soddisfare le richieste del mercato americano; uno degli autori del libro (Mr. Vincent Rosa) cita invece una lettera a lui indirizzata e datata 7 marzo 1984 in cui il nostro Alessandro Rossi gli comunicava che il problema fu dovuto a disaccordi sulle condizioni di pagamento. Nel 1957 Lionel pagò con lettera di credito, come previsto dagli accordi, mentre per il 1958 pretese di pagare tramite bonifico senza alcuna forma di garanzia. Questo disaccordo sulle modalità di pagamento fu la causa della fine del rapporto.

Nel 1957 Lionel ebbe a catalogo solo carri merce di produzione Rivarossi. La cosa strana è che, mentre Rivarossi produsse in seguito, sia per il mercato italiano che per quello americano, carri in versione "semplificata" sia per struttura che per finiture, la produzione per Lionel fu quella classica dei primi tempi, la più dettagliata, ma con una importante variante. Anche se il sottocassa portava le sedi per il loro innesto, i tre particolari separati del sistema frenante non furono mai istallati.
Non capisco la ragione di questa scelta, se non il desiderio di ridurre i prezzi, ma questa particolarità è essenziale per distinguere la produzione per Lionel da quella per AHM o altri.

Al momento è tutto, se qualcuno vuole ulteriori dettagli sulla produzione Rivarossi per Lionel me lo faccia sapere.

Gianni
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Re: Rivarossi e Lionel

Messaggioda Giorgio » 3 mag 2012, 11:52

Molto interessante!!!!
Non sapevo il perchè della cessazione del rapporto. Pensavo che fosse una questione di prezzo.
Aver riportato la lettera traglia la testa al toro e fa capire l'importanza della (pallosa ma necessaria) ricerca d'archivio.

Peccato che l'archivio commerciale RR sia stato buttato, solo vecchie carte devono aver pensato: "Io devo lavorare, non ci ho mica tempo per 'ste ca..te" come mi disse il ragionir Brambilla di turno quando gli chiesi di poter filmare e fotogrfate l'interno dello stabilimento di Sagnino prima della demolizione. Che pochezza! Ma sto andando fuori tema :?

Gianni, che ne dici di provare a mettere a fuoco il rapporto RR-Athern di cui nessuno mi ha parlato e che non conoscevo proprio?
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Re: Rivarossi e Lionel

Messaggioda roaringanna » 6 mag 2012, 3:33

"...per distinguere la produzione per Lionel da quella per AHM o altri..."
Beh, oltre alla mancanza di aggiuntivi sul fondo ed ai ganci NMRA 1o tipo (innestati su supporti metallici analoghi ai ganci standard contemporanei), quello che veramente taglia la testa al toro e' la presenza della "circled L" sulle fiancate, che mi risulta immancabile sui carri per Lionel, anche nei casi (flat, boom, derrick e soprattutto stock car) c' era una certa carenza di spazio.
Non ho mai visto un carro x Lionel che fosse privo di questo particolare, cosa che - curiosamente - era assai frequente sulle loco: la Circled L non compare mai su Dockside e Consolidation, mentre per le FM dipende dalle livree, sempre presente (o quasi) su WP, IC e Wabash, e molto raramente sulle altre.
Credo (per sentito dire) che la Greenberg's Guide faccia qualche accenno al riguardo, vorresti confermarlo e ragguagliarci in merito?
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Re: Rivarossi e Lionel

Messaggioda Talgo49 » 7 mag 2012, 22:24

Ultima modifica di Talgo49 il 13 mag 2012, 20:51, modificato 1 volta in totale.
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Re: Rivarossi e Lionel

Messaggioda roaringanna » 8 mag 2012, 4:18

La pedanteria e' una cosa, l' accuratezza e' tutt'altro, e non mi sembra il caso di confonderle!
Ho un' idea molto (ma molto!) vaga su come venissero fatte le tamponature (e tra l'altro, quale tecnica particolare utilizzasse RR per ottenere un risultato enormemente superiore rispetto alla concorrenza) per cui mi chiedo se l' aggiunta della Circled L potesse essere fatta a parte, o richiedesse un tampone nuovo di sana pianta, cosa ben piu' onerosa.
Se la seconda ipotesi e' quella esatta, questo potrebbe spiegare perche' tra le FM (le sole loco con la L sui lati) questa compaia SEMPRE (o quasi) su WP (la prima e largamente piu' diffusa) e su IC e Wabash (che erano Lionel-only), e MAI (o quasi) sulle altre livree (per le quali esisteva gia' un tampone, ma senza L.
A pensarci bene, questa si' che e' pedanteria!
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Re: Rivarossi e Lionel

Messaggioda Dario Romani » 8 mag 2012, 9:11

Cito Talgo49:
"...variazione della versione europea, con il timone metallico aggraffato alla traversa del carrello ma con il gancio NMRA al posto del classico Rivarossi."
Nel gergo del model railroading, un carrrello con barra porta-agganci è chiamato "talgo truck", in quanto reminescente della tecnologia TALGO.
Gli agganci montati sul telaio si rifanno invece alla prassi comune dei prototipi.
+ Ciao da Dario Romani
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Re: Rivarossi e Lionel

Messaggioda Dario Romani » 8 mag 2012, 9:24

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Re: Rivarossi e Lionel

Messaggioda Talgo49 » 8 mag 2012, 10:00

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Re: Rivarossi e Lionel

Messaggioda Talgo49 » 8 mag 2012, 23:03

Vista la vostra pazienza mi permetto di aggiungere qualche altra osservazione.
Il libro che ho citato copre il primo periodo dell'entrata di Lionel nel mercato H0; in questo periodo Lionel iniziò con Rivarossi, passò poi con Athearn per passare infine a modelli di propria produzione. Ciò che balza evidente, non solo dai fatti e dalle immagini esposte ma anche per ammissione degli autori, è l'assoluta superiorità, da ogni punto di vista della produzione Rivarossi. Per restare all'argomento "marchio Lionel" la situazione sarebbe la seguente:
- La "decorazione" dei carri (non il colore di base), almeno per quanto riguarda Box, Reefer, Stock e Gondola (cioè quelli co grandi superfici piane) era ottenuta tramite serigrafia. Ciò dava una nitidezza di qualtà decisamente superiore, anche se a scapito di un certo spessore nella vernice.
- Ciò premesso, anche sulla stessa tipologia di carro, es. Box, il marchio Lionel si trova applicato in posizioni diverse; se ricordiamo che esistevano tre misure diverse del marchio, che esistevano esemplari non marcati e che tutti i carri erano assolutamente identici a quelli per l'Italia (a parte i ganci e i tre particolari sottocassa), direi che il marchio stesso era una tampografia applicata a parte.
- Le due locomotive a vapore (L B&O/R e L 280/R) non portavano il marchio Lionel. A dire il vero la Dockside non portava alcuna scritta.
- Per quanto riguarda le Fairbanks Morse la cosa si fa più complessa, come al solito. Ha senz'altro ragione Roaringanna quando dice che WP, Wasatch e IC sono senz'altro le più marcate, per il resto sto ancora cercando di capirci qualcosa , anche perchè vi sono situazioni diverse tra unità A e B.

Se avrò qualche idea ci sarà una terza puntata.
Gianni
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Re: Rivarossi e Lionel

Messaggioda Tricx » 9 mag 2012, 22:20

Gianni ha scritto:
...Come noto, fin dal loro nascere i carri americani Rivarossi erano dotati delle tasche in cui alloggiare i ganci di tipo americano ma, anche per la produzione per Lionel, queste non furono usate. Per i ganci fu adottata una variazione della versione europea, con il timone metallico aggraffato alla traversa del carrello ma con il gancio NMRA al posto del classico Rivarossi.

Tasche?...quali tasche...! Ho riletto il dotto articolo del Sito sui carri americani, osservando anche ingrandite le numerose foto lì riprodotte e non sono riuscito a scorgere alcun "particolare" un pò strano che potesse ricondurre alla situazione sopra descritta.
Non ho avuto tempo di andare a tirare fuori i miei modelli, ma a memoria, non ricordo particolari "strani"
di quel tipo.
Potresti magari spiegarmi meglio, magari, se possibile, con una foto?

Saluti.
Riccardo.
Tricx

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