Rossi ci teneva a specificare che lui faceva "treni modello = modelli in scala di treni veri" e non "treni giocattolo" come faceva la Lima del primo periodo che realizzava simulacri di rotabili generici senza curarsi di riprodurre uno specifico modello.
Questa differenza "filosofica" era riportata anche dalla stampa del settore (Italmodel Ferrovie), che vedeva i trenini Lima come una bestemmia, da qualche pare della mia tesi cito anche dove e quando questo viene scritto.
POi mi direte che la scala RR era approssimativa, c'erano delle licenze poetiche, c'era la Badoni, ecc.
Ma la differenza tra produrre "treni modello" e "trenini giocattolo" era una questione fondamentale: Rossi voleva fare "treni belli" senza curarsi troppo del costo, Lima voleva fare trenini che costassero poco e vendessero bene. Dal punto di vista industriale e imprendioriale è sicuramente vincente l'idea del Bisazza, che credo che di treni non gliene fregasse alcunchè, ma da impenditore capace capì che allora era quello il prodotto che il mercato avrebbe voluto. Se il mercato avesse richiesto solo motoscafi sicuramente Lima non avrebbe fatto treni elettrici.
Mentre Rossi avrebbe fatto "treni belli" in ogni caso.
Questa è la differenza che Max voleva sottolineare.