pianale RR con carbone esiste in questa versione?

[berto75]

Cari amici, dopo il caso Total dal pianale bianco ,sul quale convengo pienamente sia il frutto di un assemblaggio di diversi pezzi Rivarossi da parte di qualche misterioso modellista BIZZARRO , a questo punto un altro serio dubbio mi assale circa l'originalità di un carro pianale Rivarossi a sponde basse che presenta un carico di carbone che acquistai a 5 EURO da NAVITREN ( CELEBRE E COMPETENTE NEGOZIO DI MODELLISMO A MILANO tuttora esistente) .
Il carro era venduto sciolto imbustato in un sacchetto di plastica trasparente e si trovava dentro uno scatolone insieme a decine di altri vagoni merci di tutte le marche venduti alla rinfusa e incellofanati che vengono comprati come visti e piaciuti.
Il carro è in ottime condizioni, ma quello che mi sconcerta è la presenza del carico di carbone ( che si presenta come un blocco unico di plastica nera semilucida dall'aspetto Rivarossiano ) che da quanto mi risulta NON dovrebbe comparire ( STANDO AI CATALOGHI RR UFFICIALI) su questo tipo di vagone ,ma solo sul carro aperto a sponde alte art. 2003 tipo ltm del 22.
SI tratta anche in questo caso di un adattamento fatto da un modellista? Che ci sian anche feticisti del carbone oltre che dei mancorrenti o pianali ?
Però consultando il catalogo MOLFA DEL 1981 A PAG.14 SEZIONE VAGONI , vedo che c'è la foto di UN SUO GEMELLO DI COLORE GRIGIO (SENZA SCRITTE) e con carico di ghiaia anziché carbone , ma concettualmente il modello appare identico al mio anche per quanto concerne il profilo e la sagoma del carico .
Premesso che la descrizione che il Molfa fa di questo articolo è completamente errata ( e del resto purtroppo molte sono le imprecisioni di questo libro riguardo le datazioni e i codici di alcuni modelli) perché questo pianale con carico di ghiaia ( forse un unico blocco di plastica bianca?) non può assolutamente essere del 1951, per il semplice fatto che il telaio presenta i ceppi dei freni riportati (come il mio) che come sappiamo compaiono sui carri Rivarossi a partire dal 1960 in poi, quindi questo vagone deve per forza essere anni 60 o primi 70.
Ma questo misterioso modello che compare sul Molfa con che codice veniva venduto al pubblico?
Il carico di carbone che compare sul mio pianale mi sembra autentico (vedi foto) è perfettamente incastrato a filo con le sponde del carro senza la minima irregolarità millimetrica di taglio o sbavatura di colla , a vederlo sembra fatto appositamente per questo carro.
Noto inoltre che i tendiganci di questo vagone sono di plastica , non di metallo, quindi dovrebbe esser databile fine anni 60 o primi 70.
è vero che Rivarossi negli anni 50 realizzava questo carro con carico di carbone o ghiaia, ma era su una tipologia di carro più vecchia con telaio senza ceppi dei freni e i respingenti erano metallici e il carbone o ghiaia erano veri e incollati sul vagone.
Insomma chiedo ancora lumi a voi. Berto75

[berto75]

Ecco altre 3 foto per chiarire meglio il confronto

[Giorgio]

Il carro in oggetto negli anni '60 è stato realizzato anche con carico di ghiaia il livrea Sefta http://www.rivarossi-memory.it/Riva_car ... erto_P.htm
può darsi che sia il carico del Sefta montato su un carro P FS o che effettivemante lo realizzassero anche in livrea FS senza riportarlo in catalogo ...

[Oliviero Lidonnici]

[Oliviero Lidonnici]

A quanto detto, riguardo il confronto tra i carri a sponde SEFTA ed FS, aggiungo una considerazione che (anche se purtroppo esula dall'argomento "carico di carbone" mi sembra importante).
Ho la netta impressione che Rivarossi, dalla prima metà degli anni Sessanta in poi, abbia affiancato ai tradizionali carri merce in scala 1:80, alcuni carri in scala 1:87 anche se dotati delle stesse ruote 1:80. Sappiamo che alcuni di questi carri derivano dalla produzione Pocher e Trix ma altri (come il suddetto pianale SEFTA), come il carro a sponde alte tipo L (Europ) e altri (anche il carro MVA del '59), sono più stretti di circa 4 mm rispetto ai carri fine anni Cinquanta e prima metà anni Sessanta ed in catalogo fino agli anni Ottanta.
Oppure devo supporre che tutti i carri più stretti siano dei Non-Rivarossi?
Comunque ho riscontrato lo stesso "restringimento" anche su modelli di loco americane. Ad esempio le EMD E8 (anni Settanta) sono circa 4 o 5 mm più strette delle FM (anni Sessanta). (Colpa del motore?).
Potremmo ipotizzare che RR (superato l'ingombrante motore "a pallini") tentasse "piano, piano" di ridurre la scala senza dichiararlo apertamente?
Avevamo già notato che la "Corbellini" (a parte ruote e carrelli) era praticamente già in scala 1:87.......acc, ecc......
Saluti da Oliviero

[Dario Romani]

Concordo pienamente con Oliviero.

[berto75]

Attenzione! il carro S.E.F.T.A. può sembrare il solito carro P/F.S. solo tinto di grigio. Invece è del tutto diverso:
Dimensioni CASSA del P - F.S. [RR CP/2005]: ...............83 x 37mm(circa)
Dimensioni CASSA del S.E.F.T.A.[RR 2039/2085/32039]:..87 x 34 mm(circa)
Lunghezza tot (respingenti): FS circa 95 mm - SEFTA circa 99 mm
Altezza sul binario: FS circa 24,0 - SEFTA circa 22,5
Quindi il carro SEFTA (art. 2039 alias 32039 alias 2085 è più lungo di 4 mm, più stretto di 3 mm e più basso di 1,5 mm (almeno rispetto ai due carri P [CP alias 2005]
A conferma visiva di quanto sopra riportato minuziosamente da Oliviero, evidenzio il confronto tra il mio carro p con carbone e il carro S.E.F.T.A con carico di carbone. Non solo i 2 carri sono completamente diversi come modelli e dimensioni,, ma anche la pezzatura del carbone del S.E.F.T.A è completamente differente, quindi tra i 2 carri non c'è alcuna relazione!!
Buona serata a tutti Berto75