Un segnale a doppia vela è composto da due semafori distinti e quindi quattro lampadine (due rosse e due verdi). Per gestirle necessitano di un minimo di cinque fili: uno di massa, comune a tutte le lampadine e gli altri quattro che accendono le singole lampade, il tutto collegato a due interruttori (deviatoi 4202). Naturalmente le rosse si accendono alternativamente alle verdi. Non mi risulta che RR avesse in catalogo una piattina da cinque fili quindi devi utilizzare due piattine da tre fili, collegate a due 4202, come se avessi due distinti segnali.
Per i binari il discorso è complesso: escludendo i vecchissimi binari delle serie verde e rossa (e i binari
rr, con codice a cinque cifre) a partire dalla fine degli anni Cinquanta, fino agli anni Novanta, Rivarossi ha prodotto almeno cinque diverse tipologie di binari, costruttivamente diversi.
Non sono ancora riuscito ad individuare gli anni esatti ma, fino al 1960/61 circa, le traversine sono in fibra (una specie di cartone pressato molto resistente) rinforzate da barrette di lamierino di ferro, munito di grappette, che bloccano le rotaie, in modo molto solido .... ma poco modellistico.
i rettilinei di questi binari sono identificati dalla sigla
RD20; dal 1962 si utilizza il codice
3201 che resterà immutato fino agli anni Novanta, in cui non compaiono più i binari sui cataloghi.
Prima degli anni Settanta, compaiono binari costruttivamente identici agli
RD20, però con le traversine in materiale plastico (al posto della fibra) Questi binari sono marcati col codice
2679.
Intorno agli anni Settanta (presumo!) le traversine (in plastica) vengono ispessite e "scolpite" con la simulazione delle venature del legno e delle piastre con i chiodi. Le barrette di ferro, sotto al binario, sono limitate alle sole estremità e ancorano solo la 2° e la 3° traversina, alle rotaie (invece di tutte). Sotto questi binari è presente il codice
4470.
Probabilmente negli anni Ottanta si produce un quarto binario (ed un quinto lievenìmente diverso): in questi scompaiono del tutto le barrette metalliche dentate ed ora le rotaie sono bloccate ai binari solo dalla riproduzione plastica delle chiodature (sono i binari peggiori!
![-scon- (x)](./images/smilies/Yellow_Flash_Colorz_PDT_37.gif)
) . Sotto questi binari non appare un codice ma solo la lunghezza
L-20 cm.
Dato che sui cataloghi i suddetti codici
2679 e
4470 non compaiono mai e i binari sono definiti esclusivamente dal codice
3201,
suppongo che (come avviene per i telai delle locomotive) quei numeri si riferiscono solo al codice del "
pezzo di plastica" che riproduce
le sole traversine (o il telaio della loco) e non l'intero binario (o la locomotiva completa)
Essendo questi argomenti non ben definiti, se altri più esperti, fossero a conoscenza di notizie più precise, sono invitati a rettificare (o integrare) quello che qui ho scritto.
Saluti da Oliviero