Deutsche Bundesbahn V200 Rivarossi-Trix in panne.



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"E' il link del bellissimo sito dedicato alla storia della vecchia Rivarossi.
Già da tempo in contatto con loro, abbiamo insieme deciso di creare una sezione del forum dedicata al loro sito.
Naturalmente per prima cosa, per chi non l'avesse ancora fatto, vi consiglio di andare a visitare il sito http://www.rivarossi-memory.it e di studiarlo per bene visto che contiene buona parte della storia del fermodellismo Italiano per poi venire qui e parlarne con noi e con loro!
Vi aspettiamo numerosi!!!
Lo staff di ferramatori.it e di rivarossi-memory.it"

Re: Deutsche Bundesbahn V200 Rivarossi-Trix in panne.

Messaggioda Tricx » 26 nov 2014, 17:56

Poco sopra, prima dell'ultimo messaggio di Berto, avevo postato foto delle mie due "nuove" ( riferito all'acquisto, non alle loro condizioni !) V 200.
Messa da parte la "tutta-Trix", semplicemente provata "a mano" sui binari, mi ero dedicato all'altra "Rivarossi-Trix", che come detto aveva un funzionamento non certo brillantissimo. D'altra parte con due "sale montate" sul carrello folle "aliene" e con un pattino prendicorrente del tutto estirpato sul carrello motore non è che si potesse pretendere molto !
A ciò si aggiunga che i due carrelli erano assicurati al telaio non a mezzo delle originali viti, ma mediante spago e fil di ferro (x) (x) ...e il quadro è completo.

Quanto alle famose linguette metalliche che chiudono e tengono in posizione i vari componenti, delle quali avevo parlato al tempo dello smontaggio della "mia storica", praticamente quasi tutte quelle interessate da precedenti "aperture" del modello ( del precedente o precedenti proprietari ), risultavano totalmente divelte ed assenti e la loro funzione era supplita o da fil di ferro o da abbondanti "colate" di silicone bianco (... (46) ma per cosa l'avevano presa ?...per un lavandino....un cesso...? laught16 ).

Quindi, come già detto in precedente messaggio, tutto sommato andava già abbastanza bene, considerate le condizioni in cui versava.
Di recente però aveva iniziato a manifestare uno strano comportamento, per cui ho posto mano alla sua apertura e ad alcuni interventi per migliorare la situazione, dei quali, se interessa, parlerò eventualmente in seguito, magari con l'ausilio di qualche foto.

Dopo questa premessa, la problematica che ora pongo, in sintesi è questa: la loco (il cui motore girava e gira bene), alle volte si fermava d'improvviso o fermata non ripartiva e ciò neppure con i classici "scossoni" e spintarelle varie;
provando a mettere sul binario altra loco di sicuro funzionamento (per controllare se era in corto), anche essa ripartiva subito. Tali ripartenze avvenivano subito....quindi non era un problema di captazione corrente, pulizia binari, precarietà dei contatti.
E allora cosa era ? Tali inconvenienti si verificano, seppure molto più raramente, anche adesso dopo i recenti interventi.

E' un comportamento che mai prima d'ora avevo constatato in altre loco.
E allora, di cosa si tratta ? Qualcuno sa suggerire qualche ipotesi, a parte i cablaggi, che probabilmente sono sì da rafforzare, ma che non spiegano perchè la loco, a parità di condizioni, si fermi all'improvviso e poi dallo stesso punto e senza "spintarelle" riparta, se si mette sul binario anche solo per un istante un'altra loco.

Grazie per le eventuali risposte.
Ciao a tutti. Riccardo.
Tricx

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Re: Deutsche Bundesbahn V200 Rivarossi-Trix in panne.

Messaggioda berto75 » 26 nov 2014, 19:11

Ha scritto Tricx:Evidentemente, cessata la serie Collezionisti, è venuta pure meno la prassi del numerino sul sottocassa.
Come si può vedere anche dalle foto da me in precedenza postate, i famosi numerini venivano sempre collocati nello stesso punto ( di quel tipo di modelli ) e nel caso di specie è un posto piuttosto riparato e non suscettibile di abrasioni se non espressamente volute.

Se le cose fossero veramente così , personalmente penso che, in questo specifico caso, Rivarossi sia stata scorretta e poco seria (come politica commerciale) verso quei collezionisti che avevano acquistato le V 200 Rivarossi- TRIX (come speciale serie collezionisti) convinti in tal modo di possedere un modello in serie numerata ED ESCLUSIVA.
Che senso aveva proporre (inizialmente) un modello come la V200 come serie limitata ed esclusiva (quale appunto era la serie collezionisti) e poi cessata tale serie riproporre per altri anni la stessa identica V200 come modello standard cambiando solo il codice DELLA SCATOLA e eliminando il numerino sul fondino ? Era, a mio avviso, una presa in giro per quei primi collezionisti che pensavano, avendola acquistata (magari con un sacrificio economico) di venire in possesso di un modello RARO !
Concettualmente è come se la Ferrari annunciasse l'uscita di un modello speciale in soli 150 esemplari e GLI ANNI SUCCESSIVI riproponesse al pubblico lo stesso modello in quantità industriale (x) !
Analogamente, molto più tardi, negli anni 90 Rivarossi (ma qui è tutta un altra Rivarossi non più quella degli anni ruggenti), ogni anno continuava sui cataloghi ,a proporre diversi modelli della serie galletto specificando che erano in serie numerata e limitata . D'accordo, ma la mia perplessità è: perché gli stessi modelli numerati e limitati compaiono sui cataloghi RR per diversi anni di fila e oltretutto disponibili in tirature diverse :shock: ?
Mi spiego meglio, prendo un esempio tra tanti: L'ARTICOLO 5206 che sarebbe un E434 -068 della serie galletto .
Ebbene sul catalogo del 1995 ( quello dei 50 anni) l'articolo E 434-068 è SCRITTO A PAG.68 era disponibile in serie numerata e limitata a 500 pezzi. E fin qui nulla di strano .
Ma nel catalogo del 1996 a pag.25 l'articolo 5206 non solo è ancora disponibile , ma addirittura viene riproposto in tiratura raddoppiata!!
Se prendiamo il catalogo RR del 1998 lo stesso identico articolo 5206 E 434-068 (a pag. 13) è disponibile in quantità numerata e limitata ancora a 1000 esemplari .
E la stessa cosa appare nel catalogo RR del 1999 a pag.12 dove l'articolo 5206 è sempre disponibile in (una nuova? :roll: ) serie numerata e limitata a 1000 esemplari! MA viene da chiedersi che concetto avesse RR DELLE SERIE NUMERATE E LIMITATE se continuava a riproporre lo stesso modello negli anni ? UN ESEMPIO di come la produzione limitata diventa illimitata laught16 !! LO STESSO avviene anche per altre loco della serie galletto. Insomma, non per polemizzare anzi ,ma mi sembra una vera presa in giro ass1 verso i collezionisti..... -4- Berto75
Allegati
RR_1995_068[1].jpg
pagina tratta dal catalogo RR del 1995 art. 5206 viene proposto inizialmente come serie numerata e limitata a 500 pezzi.
Catalogo_1996_025[1].jpg
pagina tratta dal catalogo RR del 1996 , L'ARTICOLO (limitato ) 5206 HA RADDOPPIATO la disponibilità! Da 500 si è passati a 1000 pezzi!! Ma non era limitato a 500 pezzi nel 1995?
Catalogo_1998_013[1].jpg
PAGINA TRATTA DAL CATALOGO RR del 1998
014_RR_1999[1].jpg
PAGINA TRATTA DAL catalogo RR del 1999
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Re: Deutsche Bundesbahn V200 Rivarossi-Trix in panne.

Messaggioda Tricx » 27 nov 2014, 0:24

Carissimo Berto, penso che il Tuo ultimo messaggio, a questo punto, più che qui, avresti dovuto postarlo, per maggiore pertinenza, nel thread "Numeri sotto i modelli anni '50", cioè qui: viewtopic.php?f=53&t=2918

Detto questo Ti rispondo brevemente qui di seguito.
Premetto che non sono assolutamente ferrato sulla Rivarossi Anni '90 e successivi.... quindi su quanto riguarda serie Galletto e amenità varie e quindi sul fatto che fossero o meno serie a tiratura limitata e numerata.
Tuttavia mi pare di capire e mi pare evidente che ogni catalogo, per ogni singolo anno, dichiarava la tiratura di quell'anno e basta !
E ci mancava altro che un'impresa industriale di quelle dimensioni, facesse un limitato numero di pezzi per un anno e poi dovesse gettare via gli stampi o comunque non assecondare le indicazioni del mercato negli anni successivi !

Se così fosse stato, nel senso da Te inteso, si sarebbe trattato di produzione da tiratura "artigianale", "di nicchia", ed al loro già non indifferente prezzo, avresti dovuto aggiungere almeno uno zero in più !

Per quanto riguarda poi la Rivarossi dei ruggenti anni '60, terreno sul quale mi muovo più a mio agio e che mi è più consono, premesso che si tratta di un mondo e di un mercato completamente diverso da quello poc'anzi citato, nel quale la filosofia industriale e dello stesso modellismo era completamente diversa, ebbene, non mi è mai parso di leggere che la "Serie Collezionisti" fosse indicata quale serie in tiratura limitata e numerata ( a priori beninteso ) ed esclusiva.

Non mi pare quindi che la Rivarossi potesse essere imputata di comportamento "scorretto e poco serio (come politica commerciale)" verso i propri clienti, solo perchè aveva collocato determinati articoli nell'ambito di una serie, esaurita la quale aveva mantenuto la produzione di taluni di quegli articoli.
Quella Serie semplicemente stava a distinguere solo in maniera particolare una serie di articoli che avevano caratteristiche peculiari più che altro dal punto di vista commerciale in quanto trattavasi di produzione estera ( e quindi per segnalare al "partner" il risalto dato al suo prodotto ) o di "richiami in servizio a furor di popolo" ( come nel caso del 626).
Alla propria clientela Rivarossi evidenziava solo che quei prodotti erano particolarmente "curati" tanto da meritare addirittura un collaudo particolare ed una certificazione di tale fatto.
E oltre a ciò, considera che era pure un modo "elegante" di controllare e verificare la produzione altrui, che non era frutto completo ed esclusivo della propria casa, così da evitare anche "figuracce" sul mercato ed eventuali contenziosi con il partner tedesco.
Ed ovviamente per non evidenziare troppo tale aspetto, secondo me, avevano inserito in quella serie anche qualche pezzo della propria produzione, come ad esempio anche il 636.

Infine non sappiamo quali fossero stati gli iniziali accordi tra RR e Trix, quanto dovesse durare la collaborazione, se erano stati individuati o meno fin dall'inizio determinati modelli (reciprocamente) o tutto venisse di volta in volta rinegoziato anno per anno.
Per cui poteva benissimo accadere che la produzione di un anno di un modello, non venisse continuata nel successivo, magari perchè era il partner non più disposto a cederla, per i suoi più vari motivi.
Quindi ecco lì che la tiratura si limitava all'improvviso !

Alla fine, dopo un pò di anni che quegli articoli erano straconosciuti ed ultracontrollati, non c'era più bisogno di particolari collaudi o attestazioni e neppure di dare particolare risalto ai prodotti Trix, visto che già questa, ben da prima, non teneva più nei propri cataloghi gli articoli Rivarossi: quindi fine della serie.... ,e bèccati il codice normale a quattro cifre, e basta "numeri di collaudo sotto il modello", che è rimasto ancora qualche tempo in catalogo al fine di smaltire le scorte in magazzino.
Del resto il prezzo è rimasto invariato ( o forse lievissimamente ribassato ), rispetto agli esordi, quindi non vedo quale problema ci fosse, di cosa potessero lagnarsi gli appassionati propri clienti ( tra cui il sottoscritto ). Non penso che nessuno in quegli anni avesse mai pensato di aver acquistato una rarità particolare, ma semmai un ottimo prodotto di una marca rinomata. Tutto qui.

Tornando però ai problemi più in tema con l'argomento che qui mi interessa, cioè il funzionamento della loco, hai per caso qualche idea sul perchè dei comportamenti che ho descritto nel mio precedente messaggio ?

Cordialissimi saluti.
Riccardo.
Tricx

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Re: Deutsche Bundesbahn V200 Rivarossi-Trix in panne.

Messaggioda berto75 » 28 nov 2014, 23:09

Ha scritto L'AMICO TRICX:
Carissimo Berto, penso che il Tuo ultimo messaggio, a questo punto, più che qui, avresti dovuto postarlo, per maggiore pertinenza, nel thread "Numeri sotto i modelli anni '50", cioè qui: viewtopic.php?f=53&t=2918
Hai ragione Tricx, sicuramente era una domanda più appropriata per quel thread , ma ho risposto automaticamente di getto senza pensarci , il problema è che scrivendo SPESSO in tarda serata , quando il mio cervello ormai è "cotto" per le fatiche del lavoro e impegni quotidiani vari, a volte mi difetta , per la stanchezza, la lucidità mentale.
Ho letto solo ora, a pag.70 del catalogo RR del 1961-62, la descrizione relativa ALLA PRESENTAZIONE al pubblico DELLA SERIE COLLEZIONISTI e trovo si sposi perfettamente con la tua lucida analisi ,pertanto dopo aver ragionato sulla tua risposta la condivido (13) (13) pienamente ; non avevo pensato alla questione da questo punto di vista.
Mentre non sono PIENAMENTE convinto sulla questione relativa alla serie galletto degli anni 90, (preciso comunque che non possiedo purtroppo nessuno di tali articoli) che comprendeva vari modelli in serie NUMERATA E LIMITATA come testualmente specificato dai cataloghi RR. !
Tutto dipende da cosa si intende per serie numerata e limitata. Se il catalogo del 1995 relativamente all'articolo 5206 scrive TESTUALMENTE: serie numerata, limitata a 500 esemplari è ovvio che il collezionista che acquistava tale articolo nel 95, si aspettasse di comprare un modello fatto in una tiratura di solo 500 esemplari! Non immaginava IN QUEL MOMENTO, di certo ,che RR L'ANNO SUCCESSIVO REPLICASSE LO STESSO IDENTICO ARTICOLO IN ALTRI 1000 ESEMPLARI AGGIUNTIVI. è qui che mi sembra la presa in giro. SE SCRIVI CHE UNA SERIE è NUMERATA , LIMITATA ,(SPECIFICANDONE LA TIRATURA) TALE DEVE ESSERE ! QUESTO se ci atteniamo al significato letterale della descrizione.
HA SCRITTO TRICX :[color=#FF0000]Tuttavia mi pare di capire e mi pare evidente che ogni catalogo, per ogni singolo anno, dichiarava la tiratura di quell'anno e basta !
E ci mancava altro che un'impresa industriale di quelle dimensioni, facesse un limitato numero di pezzi per un anno e poi dovesse gettare via gli stampi o comunque non assecondare le indicazioni del mercato negli anni successivi [/colora.

Al riguardo il tuo ragionamento è giustissimo, però se RR nel 96 voleva riutilizzare lo stesso stampo per fare un altra serie limitata di 1000 esemplari (evitando così una replica identica della prima del 95 ) bastava cambiasse il codice della scatola, che in teoria poteva essere ad esempio 5207 e cambiasse che so,qualche dettaglio, la livrea o almeno il numero di servizio della loco , per quello ci voleva niente! Comunque NON HA nessuna IMPORTANZA, volevo dire che mi sembrava un modo poco ortodosso(ma è solo una mia opinione personale) quello di RR di "replicare" PER DIVERSI ANNI serie numerate e limitate dello stesso identico modello. Se una serie ,di un determinato modello, è dichiarata ufficialmente numerata e limitata a 500 pezzi ,500 devono esserne prodotte punto e basta!
PER quanto riguarda LO STRANO comportamento della tua V200 sono molto incuriosito anch'io , purtroppo non ho la minima idea :roll: del perché di questo fenomeno che hai descritto . Devo ammettere che non capisco quasi niente :oops: di meccanica di una loco RR, figuriamoci di un modello complicato (x) come la V200 di TRIX! PER QUESTO NON INTERVENGO MAI NEI THREAD dove si parla di come riparare una loco , semplicemente perché non sono preparato in materia, ci capisco ben poco. Quando acquisto un bidone (10) :-x o una loco non funzionante o NON MI FUNZIONA più UN TRENINO :evil: (di qualsiasi marca sia) lo porto, appena mi è possibile ,a un esperto riparatore di fiducia che me lo sistema o ripara là dove fosse necessario, io mi limito solo alle operazioni di pulizia, di manutenzione delle locomotive, tipo lubrificare assi o biellismi. UNA VOLTA SMONTAI PER CAPIRE COME MAI SI ERA BLOCCATA una 851 RR e poi combinai un disastro con il biellismo ,non ero assolutamente più in grado di rimontarla !! Il mio riparatore quando la vide si arrabbiò ,si mise le mani nei capelli e mi disse era molto meglio che mi davo all'ippica :mrgreen: e lasciassi solo a lui o a altra persona competente il compito di metterci mano . PER capire il tuo rebus ci vorrebbe l'amico Oliviero..... Olivierooooo!!!dove sei? torna tra noi!!!! -2-
-4- Berto75
Allegati
1560%20Riva%2069[1].jpg
presentazione della serie collezionisti al pubblico, tratta dal catalogo RR del 1961-62, giustamente come mi ha fatto osservare l'amico Tricx, non si parla di modelli numerati o limitati , ma di una serie "SPECIALE".
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Re: Deutsche Bundesbahn V200 Rivarossi-Trix in panne.

Messaggioda FNM600 » 3 dic 2014, 8:40

Non essendo un patito di loco diesel non ho guardato subito a questo.
Ma vedendo in foto per la prima volta le interiora di questa V200 Trix/Rivarossi ho subito riconosciuto come una delle coppie di locomotive
Warship/V200
class 43/220
BR/DB

della Fleischmann 1:87 , Marklin/Hamo 1/87(?), Trix (1:80) (?)

Provo ad accludere copia di foglio illustrativo di sito Trix equivalente a Rivarossi-Memory.

http://www.ttrca.co.uk/Warship%20Class% ... 20Rail.pdf

A girare per il sito pare che ci sia anche sorgente di ricambi equivalente alla Rivarestore

Posso avere conferma che dette interiora sono simili e sperando che sia d'aiuto?

Qui storia affascinante della strana produzione TRIX, ma altro thread!

A proposito ringrazio per dette foto interessanti per preavviso di cosa aspettare dal modello della strana loco anni 60 Trix EM1 progettata al vero da Gresley che a dire il vero era più bravo con le vaporiere tipo la A4 (eg: Mallard). Detta loco perfetta per trainare anche carri FS Hgb (art.2012 RR) originanti di solito da Harwich attraverso il valico Woodhead dei Pennini da Sheffield a Manchester tra il 1954 e 1981. Tutto scala 1:80 circa.
Al vero, storia affascinante ma tragica :cry: :cry: :cry: https://en.wikipedia.org/wiki/British_Rail_Class_76 insieme alle class 77 https://nl.wikipedia.org/wiki/NS_1500_% ... omotief%29
Il più tragico è che abbiamo dette politiche screditate adottate da politici e dirigenti nostrani!! :cry: :cry: :cry:
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Re: Deutsche Bundesbahn V200 Rivarossi-Trix in panne.

Messaggioda FNM600 » 3 dic 2014, 15:55

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Re: Deutsche Bundesbahn V200 Rivarossi-Trix in panne.

Messaggioda Talgo49 » 4 dic 2014, 12:50

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Re: Deutsche Bundesbahn V200 Rivarossi-Trix in panne.

Messaggioda Tricx » 4 dic 2014, 22:06

Ringrazio tutti per gli ultimi messaggi cui ora rispondo, andando in ordine cronologico.

Anzitutto ritorno per un momento agli ultimi argomenti toccati da Berto in ordine a "Serie Collezionisti" e le Serie "numerate e limitate" di fine anni '90.
Da un lato, caro Berto, Ti fa onore aver riconsiderato parte di Tue precedenti opinioni in merito e di averlo francamente riconosciuto. Però dici di non essere tanto convinto su quanto ho detto io, circa le serie numerate di fine anni '90.
Per carità, magari hai ragione Tu e forse tanti altri appassionati hanno fatto o fanno il Tuo stesso ragionamento. Tu, giustamente dici: " Tutto dipende da cosa si intende per serie numerata e limitata."
Io aggiungerei anche che molto dipende pure dai "numeri", dalla tiratura di un articolo in serie normale, rispetto a quello di una serie limitata e dal "costo al pubblico" di una loco "normale" rispetto a quello di una equivalente (o quasi) facente parte di serie limitata. Io non ho questi dati, non li conosco e parallelamente non ricordo neppure i prezzi. Mi limito solo ad osservare che se i numeri produttivi annuali di tali articoli divergevano di poco, allora sostanzialmente il tutto costituiva un pò uno "specchietto per le allodole", una forma di enfatizzazione pubblicitaria, magari discutibile, per mettere in risalto alcuni articoli; se invece le differenze di numeri produttivi (sempre per ciascun anno) erano più marcate, allora la cosa era più seria, nel senso che la Casa manteneva fede a quanto prospettato.
Però ,secondo me il discorso, andava comunque inteso anno per anno. In un catalogo la Casa propettava al pubblico certi modelli ed una certa produzione, C'era per caso scritto da qualche parte, che "quegli" articoli sarebbero stati prodotti solo quell'anno ? Oppure se ne garantiva per caso la produzione per un certo numero di anni ? Non mi pare proprio. Al contrario, in tutti i cataloghi che ho conosciuto ( e credo che la cosa sia stata mantenuta sino agli ultimi anni, sino alla "fine" ), ho sempre letto frasi del tipo : " La Casa si riserva di apportare alla produzione....in qualsiasi momento....ecc le modifiche che riterrà...ecc", intendendosi per tali tutte le possibili variazioni di ogni aspetto produttivo desumibile dal catalogo stesso.

Infine il discorso di cui sopra va correlato all'aspetto dei "prezzi". Le serie di fine anni '90, essendo più curate degli articoli c.d. "normali" e presentando qualche "optional" in più che quelli non avevano, comportavano di certo un incremento di prezzo. Se tale incremento andava ben oltre a quelli che potevano essere "i maggiori costi differenziali", solo perche quel determinato articolo era inserito nella serie "galletto", allora ciò potrebbe intendersi che tale differenza era da attribuirsi proprio all'aspetto del limitato numero produttivo ed allora in tal caso potresti avetre ragione Tu.
Se invece non c'era una sproporzione di incremento di prezzo o addirittura il prezzo poteva considerarsi, al limite, ancora più concorrenziale (sempre in proporzione) rispetto agli articoli "normali", allora si ricadrebbe nel discorso già da me sviluppato nei precedenti messaggi.

Quanto al cambiare numeri di codice-articolo o numeri di servizio di una loco, sarebbe apparso, a mio avviso, un sotterfugio che sapeva veramente di presa in giro.
In sostanza devi considerare, in ultima analisi, che se quegli articoli "speciali" fossero stati in produzione un anno solo, o se nei vari anni di uscita sul catalogo la tiratura avesse dovuto essere quella inizialmente indicata, i prezzi degli stessi non avrebbe potuto certo essere quelli pur cospicui che erano, bensì di gran lunga maggiori, corrispondenti a quelli delle marche artigianali "super lusso".

Comunque, ovviamente questa è una mia opinione.

Quanto a FNM 600, lo ringrazio dei suoi interventi e dico che sarebbe interessante leggere, in ambito della sezione del Forum "Scala H0: Discussioni varie, Rotabili e Anteprime", qualcosa sulla storia della Trix, nonchè sui rotabili "inglesi" di tale marca, da lui citati.

Quanto alle analogie - differenze con il mio modello, premesso che è difficile poter fare confronti con modelli mai maneggiati direttamente ed addirittura solo con disegni degli stessi e neppure in fotografia, direi che le maggiori stanno nella motorizzazione. Carrelli e parte della trasmissione mi paiono "organizzati" in maniera parzialmente diversa.

Rassicuro comunque Omar, che la "mia storica" loco, alla fine ero riuscito a sistemarla abbastanza bene.

I problemi indicati di recente riguardano qiella presa poco tempo fa ad un mercatico insieme con la consorella tedesca. Anche in questo caso, di recente, come ho già detto nei precedenti messaggi, sono riuscito a migliorarne il funzionamento, ma purtroppo ogni tanto, seppur più raramente, i problemi descritti ricompaiono.

E vengo alle domande di Talgo 49.
- Sì, il problema sussite in entrambe le direzioni di marcia, anche se, mi pare, un pò più marcatamente in una delle due.
Precisamente, mi sembra che, considerata a sinistra di chi guarda la posizione del motore ed a destra il carrello folle, la direzione leggermente "più problematica" sia quest'ultima, verso destra.

- Le lampade frontali le ho viste accendersi solo qualche volta e solo quelle della parte "destra" prendendo a riferimento le indicazioni di cui sopra.
Si accendevano avanzando e mi parevano spente a direzione invertita. Quelle dell'altra testata sempre spente.
Comunque il più delle volte tutto spento.

- Nonostante l'episodicità delle accensioni: a loco stoppatasi, luci spente.

Grazie, Gianni, per l'interessamento ed in prosieguo provvederò a mettere foto di questo loco aperta.

Ciao a Tutti.
Riccardo.
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Re: Deutsche Bundesbahn V200 Rivarossi-Trix in panne.

Messaggioda Talgo49 » 5 dic 2014, 12:22

Un'ulteriore domanda: Se, a locomotiva bloccata, togli e ridai alimentazione o inverti la marcia, la locomotiva riparte?
Esaminando le tue vecchie foto ho cercato di ricostruire l'impianto elettrico, cosa di cui non sono sicuro al 100% dato che tutti i fili sono neri, tuttavia facendo riferimento all'immagine allegata potresti fare le seguenti prove:
V200.jpg

- Togli la vite di fissaggio tra cassa e telaio e fai girare la locomotiva. Quando questa si blocca rimuovi la cassa come in figura senza togliere alimentazione e senza sollevare la locomotiva dai binari.
- Prendi un cavetto elettrico qualsiasi e fai contatto tra la rotaia destra e la spazzola S1 e vedi se la locomotiva riparte.
- Se la locomotiva riparte fai contatto tra la linguetta L1 e la spazzola S1 e vedi se la locomotiva riparte ancora. Attenzione: se ho visto giusto la linguetta L1 dovrebbe essere isolata dal telaio per portare una polarità alle lampade tramite i due diodi (servono per l'inversione delle luci) mentre l'altra polarità è data tramite la vite di fissaggio della cassa. Pertanto è giusto che in questa situazione le luci non si accendano. Controlla bene che la linguetta non faccia contatto col telaio.
- Se la locomotiva non riparte comunque fai contatto tra la rotaia sinistra e la spazzola S2 e vedi se la locomotiva riparte.
- Se la locomotiva riparte fai contatto tra la linguetta L2 e la spazzola S2 e vedi se la locomotiva riparte ancora.

Anche se ho sbagliato queste manovre non danneggeranno comunque la locomotiva. Hai un tester?

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Re: Deutsche Bundesbahn V200 Rivarossi-Trix in panne.

Messaggioda Tricx » 5 dic 2014, 16:27

Grazie, Talgo, per l'aiuto. Alla Tua ulteriore domanda, dico che, ovviamente tale "manovra" l'avevo già fatta e....nulla, non riparte nè in una direzione, nè nell'altra, neppure dopo scossoni e spintarelle o spostamenti-scivolamenti (visto che il motore è fermo) sul binario, per superare eventuali problemi di mancata captazione.
Invece leggermente appoggiata (anche con un solo asse) una piccola Lima del piffero, quella riparte regolarmente, con la stessa potenza e sicurezza "ante stoppaggio".

Impianto elettrico in foto. Rappresenta, ovviamente la situazione originale al 100% della mia loco "storica", mai neppure aperta in circa 50 anni, fino al momento in cui appunto avevo postato quelle foto.
La gemella "scassata" di recente acquisto, è invece stata rabberciata alla meglio, in maniera non proprio ortodossa, rispetto alla situazione originale, come giè in precedenza avevo detto.
Quindi, la cosa migliore è mettere delle foto, cosa cui vedo di provvedere al più presto.

Tornando alla foto da Te postata, della mia "storica" ed alle prove consigliate, avrei alcune domande preliminari da farTi.

Sulla spazzola S1, dove lo metto il contatto: io vedo che c'è una guaina plastica bianca dalla quale poi fuoriesce il cavo metallico che entra nel buchino di una "piastrina" isolata nera al quale è collegata l'estremità superiore di un cilindretto verticale marroncino, la cui estremità inferiore è saldato all'altro polo, cioè all'altra spazzola. Tra l'altro cos'è sto cilindretto marroncino e come mai esso non costituisce di per sè un "corto" ?
Tornando alla domanda che ponevo : il contatto sulla spazzola lo metto all'altezza del buchino sulla "piastina" nera ?

Tornando alla foto e per capirci : le due spazzole "sembrano" collegate anche insieme da altro cavetto nero, che compie un percorso un pò più allargato rispetto agli "arrivi" dei due cavi provenienti dal carrello folle posteriore. Mi sembra che se così fosse, costituirebbe un "corto". Quindi dovrebbe essere solo un effetto prospettico ed il cavetto in questione oltre alla spazzola S1 dovrebbe - passando sotto al motore - essere collegato al pattino prendicorrente di tale carrello.

Entrambi i pattini prendicorrente si trovano sulla rotaia a noi più vicina, ovvero sul "lato destro" identificato da Talgo.

Analogamente, la spazzola S1 mi pare collegata nella stessa maniera al pattino prendicorrente del carrello folle posteriore: si vede guaina bianca di protezione, che penetra all'interno dello stesso.

Problema linguetta L1 : (anzi, direi "mistero" linguetta)...in quanto sempre considerando la foto, il tutto mi è sempre sembrato molto "collegato" al telaio, nel senso che non mi sembra di aver visto guaine isolanti sotto la linguetta e tieni conto che essa è assicurata al telaio mediante un rivetto, un pò come lo è anche la L2.
Io non so se abbiano usato qualche sottile strato di vernice isolante, tipo gli "avvolgimenti" sui motori, ma anche in questo caso il rivetto dovrebbe creare il "contatto"....boh !!!

Comunque, per quanto riguarda la loco "scassata", qualche problema sta sicuramente nei due diodi neri per l'inversine delle luci e nei relativi cavi e saldature di contatto, ma quello che volevo evidenziare è che semmai la linguetta L1 è "abbastanza staccata" dal telaio e non saldamente fissa come quella in foto.
Per quanto riguarda rotaia sinistra (lato lontano rispetto all'osservatore), spazzola S2 e linguetta L2 esse giustamente concorrono all'altra "parte" del circuito, all'altra polarità.

La cosa che però non capisco è, in tutto questo, che c'entri "l'intervento" dell'altra loco, che determina la ripartenza.

Torno un attimo alle luci. Quelle della mia "storica" non le ho mai smontate; fino ad ora hanno sempre......ma tocco ferro !!!... funzionato....e qui mi ritocco un'altra volta !

Quelle della "scassata" invece le ho smontate e ripulite. Si trovano (ovviamente) all'interno dei due "cassonetti" neri alle due estremità delle testate.
Il portalampada, per la polarità relativa alla parte flettata, fa corpo con il cassonetto metallico stesso, che a sua volta si avvita alla carrozzeria con una vitina;
il fondello del portalampada, e quindi della lampadina è saldato al cavo nero proveniente ( o "che va", a seconda del senso di marcia ), dai diodi.
Non sono riuscito ad appurare ( visivamente, intendo ), se una delle due lampadine possa essere guasta. L'altra, seppur occasionalmente, come già detto, si era accesa.

Un ultima precisazione riguardante la "scassata". Adesso non ho la loco davanti, ma vado a memoria.
In sostanza il motore, rispetto al suo asse longitudinale e guardandolo dalla parte degli ingranaggi di trasmissione del moto, risulta ruotato di 180 gradi in senso antiorario ed infatti cilindretto marrone di cui prima avevo chiesto informazioni e le spazzole, si trovano sull'altro lato rispetto a quanto rapparesentato in foto.
Non credo che però ciò possa influire sul funzionamento e soprattutto determinare il "comportamento strano, dal momento che sarebbe più logico un funzionamento "affaticato" o un mancato funzionamento in assoluto.

Domandina finale: ma i due diodi neri al centro della loco, che si sappia, è roba Trix o Rivarossi ?
Sono suscettibili di essersi "bruciati" e per verificarlo occorre un tester ?
O invece sono robusti ed il problema sta in saldature e cablaggi che li inseriscono e collegano al circuito ?
E l'eventuale loro sostituzione, ( tutti due, anche se uno di essi funzionasse ?), al giorno d'oggi, con che cosa potrebbe essere effettuata ?

Un ultima risposta a Talgo: purtroppo non ho un tester....ed è un problema che già si trascina da un pezzo e da altre situazioni critiche di altre loco.

Grazie ancora e cordialissimi saluti.
Riccardo.
Tricx

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