Eccovi l'ultimo frutto delle mie fatiche...
4.- Gli anni ’60 Nel periodo dal 1960 al 1970 Rivarossi introdusse una notevole serie di nuovi modelli, nonché diverse migliorie e modifiche anche strutturali ai modelli già a catalogo.
Naturalmente la volontà di perseguire l’accuratezza, la precisione ed il realismo portò a delle innovazioni anche relative ai ganci.
4.1.- I ganci dei carri merce Se ancora nel 1963 erano in produzione (e dunque comunemente utilizzati) i ganci già visti precedentemente, appena due/tre anni dopo venne introdotta una significativa novità: il presganciatore.
Questo dispositivo permetteva finalmente di realizzare manovre di composizione e di scomposizione dei convogli raggiungendo una verosimiglianza ed un realismo fino allora impensabile. Il merito è anche dell’apposito sganciatore elettromagnetico, che era stato introdotto nel 1965.
Mentre il vecchio binario munito di magnete (RD/SG/10) permetteva di sganciare indistintamente tutti i rotabili che vi si facevano transitare sopra, il nuovo dispositivo elettromagnetico consentiva di selezionare il rotabile o i rotabili da sganciare. Inoltre, con il vecchio binario se si spingevano i carri (ad es. per una manovra a spinta) era certo che gli stessi si sarebbero riagganciati, mentre con il nuovo dispositivo presganciatore questo inconveniente non si sarebbe più verificato, permettendo, come proclamato dai cataloghi, di realizzare non solo le manovre a spinta, ma anche di realizzare nel proprio impianto una sella di lancio a servizio del parco merci.
![18 - Catalogo_Ricambi_1966_Pagina_096.jpg (191.47 KiB) Osservato 3721 volte 18 - Catalogo_Ricambi_1966_Pagina_096.jpg](./download/file.php?id=18176&t=1&sid=de625b0f772b70e45a565bc81d09d792)
Naturalmente, i cataloghi illustravano con dovizia di particolari le varie fasi in cui si sarebbero dovute articolare le manovre con i rotabili:
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Tutto questo fu possibile grazie ad un piccolo coprigancio. Nell’immagine seguente, possiamo vedere i vari elementi che compongono il gancio con presganciatore (grazie a Dario Romani):
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Ulteriore novità introdotta in quegli anni riguardò i rotabili americani: il c.d. gancio NMRA.
Come si accennava nell’introduzione del presente articolo, agli albori delle ferrovie gli agganci reali erano costituiti da veri e propri ganci e da catene. Successivamente, in Europa, venne introdotto l’aggancio con tenditore ed ai respingenti fu affidato il compito di assorbire parte delle sollecitazioni provenienti dal moto.
Negli Stati Uniti, invece, fu introdotto il c.d. aggancio automatico, composto da una unità che integrava le funzioni dell’aggancio di trazione e dei respingenti.
Quando, negli anni ’60, Rivarossi decise di riprodurre questo particolare per dotare i rotabili americani di un gancio più realistico di quello precedentemente utilizzato il risultato fu questo:
![21 - Catalogo_Ricambi_1966_Pagina_097.jpg (106.03 KiB) Osservato 3721 volte 21 - Catalogo_Ricambi_1966_Pagina_097.jpg](./download/file.php?id=18179&t=1&sid=de625b0f772b70e45a565bc81d09d792)
Il gancio in questione era venduto separatamente, e poteva essere sostituito a quello standard montato in fabbrica.
Non possiamo al momento escludere che anteriormente al 1966 fossero venduti sul mercato americano rotabili che già montavano questo tipo di gancio.
4.2.- I ganci delle carrozzeAnalogamente a quanto esposto per i carri merce, anche per le carrozze fu previsto l’utilizzo del presganciatore. La vera novità, tuttavia, fu l’introduzione dell’arredamento interno e dell’illuminazione costante, che comportò, per quei modelli che ne erano dotati sin dall’origine, delle modifiche nei ganci.
Fino al 1965 circa, chi voleva dare un maggiore tocco di realismo illuminando le carrozze doveva ricorrere, il più delle volte, a soluzioni tecniche che prevedevano la captazione della corrente necessaria per le lampadine dai binari, a scapito della regolare marcia del treno, per tacere del fatto che fino a quella data le carrozze (salvo rare eccezioni torinesi) erano senza arredamento, con conseguente effetto finale scarsamente realistico.
Rivarossi sin dai primi cataloghi dichiarava che le proprie carrozze erano munite di illuminazione automatica, ma fu solo dal Catalogo 1965/1966 che presentò come novità le quattro carrozze della confezione 2526, che erano dotate di arredamento interno e, appunto, di illuminazione.
Per non influire sul corretto funzionamento del motore della locomotiva fu escogitato un sistema del tutto peculiare: nel bagagliaio erano alloggiate due pile, che fornivano la corrente necessaria per l’alimentazione delle carrozze al seguito.
Queste ultime erano agganciate mediante un particolare sistema: il bagagliaio presentava un normale gancio ad una estremità, quella che avrebbe dovuto essere agganciata alla locomotiva, mentre all’altra presentava un gancio costituito da una lamella di ottone che presentava all’estremità un piccolo foro nel quale si impegnava un cilindretto, anch’esso di ottone, che costituiva l’aggancio di una delle testate della carrozza. Dalla parte opposta della carrozza era nuovamente presente la lamella di ottone.
4.3. I ganci delle locomotiveGli anni ’60 videro una evoluzione anche dei ganci delle locomotive.
Quando Rivarossi introdusse, nel 1959, il TEE, data la composizione bloccata, utilizzò un apposito gancio, che fu usato anche nelle triple A FM, il c.d. gancio a becchetto e gola (art. 3367 e 3368, per le FM):
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Altra novità fu la (re)introduzione del gancio standard nelle locomotive elettriche italiane intorno alla metà degli anni '60.
Ritengo che il ritorno a questo gancio, già utilizzato sui modelli dei primi anni ’50, sia da collocare intorno al 1965/1966: nel 1966 fu messo in commercio il modello della seconda serie delle E 646:
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Nel Catalogo Ricambi 1966 possiamo notare che il modello doveva montare quei ganci, che dovevano essere realizzati ancora in metallo, data la presenza della piastrina isolante:
![23 - Catalogo_Ricambi_1966_Pagina_069.jpg (76.2 KiB) Osservato 3721 volte 23 - Catalogo_Ricambi_1966_Pagina_069.jpg](./download/file.php?id=18181&t=1&sid=de625b0f772b70e45a565bc81d09d792)
Il nuovo gancio, tuttavia, ebbe vita breve: fu presto sostituito da una nuova versione del classico gancio a becchetto, quella utilizzata sulle locomotive dagli anni ’70 fino agli anni ’90.
4.4. I ganci della Serie TrenHobbySin dagli inizi della sua produzione, Rivarossi commercializzò numerose scatole di montaggio dei suoi modelli. Dal 1962, queste furono collocate nella Serie TrenHobby, che dava la possibilità di acquistare ad un prezzo più basso i modelli, montarli e anche personalizzarli. Le locomotive poi, erano vendute senza motore, per cui era possibile lasciarle così, utilizzandole magari per dare vita a doppie trazioni, o per animare con modelli accantonati qualche angolo di plastico, oppure era possibile motorizzarle, avendo così un modello in tutto identico a quello della serie Modello.
Dato lo spirito della serie TrenHobby, anche i ganci dovevano essere montati dal modellista, per cui, in luogo del perno ribattuto che bloccava la staffa mobile, era prevista una coppiglia, che possiamo osservare nella foto seguente:
![24 - gancio TrenHobby.JPG (128.85 KiB) Osservato 3721 volte 24 - gancio TrenHobby.JPG](./download/file.php?id=18182&t=1&sid=de625b0f772b70e45a565bc81d09d792)
Ora tocca agli anni '70.
Naturalmente, se qualcuno di voi avesse foto dei ganci, suggerimenti, consigli o qualunque altra osservazione da fare, è il benvenuto.
A proposito delle carrozze illuminate: non ho volutamente utilizzato le foto postate in questo forum perché privo dell'autorizzazione dell'autore delle stesse. Se legge queste righe, potrebbe gentilmente contattarmi per dirmi se le posso usare?
Se poi qualcun altro avesse le carrozze in questione e una macchina fotografica...
E magari avesse voglia di fotografare qualcuno dei ganci che ho mostrato dai cataloghi ricambi...
![-15- [fischse7.gif]](./images/smilies/fischse7.gif)
Buona serata a tutti da 844 (alias Giorgio V.P.)