Relativamente all'argomento, ho letto che dai ganci metallici, applicati alla carrozzeria/telaio con vite (ed eventuale rondella), si passa, dalla metà circa degli anni '60, a quelli in plastica, ritenuti al carro con "perno" a pressione anch'esso di plastica.
A tal proposito volevo solo evidenziare che vi sono state ( magari non per tutta la produzione ma solo per parti di essa ), fasi intermedie in cui ai ganci totalmente ancora metallici è stato applicato il sistema di fissaggio al carro con "perno" a pressione ( anzichè vite e rondella ), anch'esso totalmente metallico, unitamente alla ( fino ad allora ) tradizionale molla tensionatrice.
Avevo messo foto nel thread "Carri cari & Carri rari", che rimetto qui.
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Quanto alle tipologie dei ganci in plastica, mi pare ( ma potrei anche non aver letto bene ed essermi sfuggito qualcosa, nel qual caso mi scuso...) che, pur descritte e raffigurate quelle corrispondenti alle foto tratte dagli articoli di Oliviero Lidonnici, non sia stato evidenziato che inizialmente i ganci in plastica presentano la "parte fissa", con l'uncino, cioè quella su cui si alza e abbassa l'occhiello (staffa) mobile, di foggia similare a quella dei tradizionali precedenti ganci metallici;
mentre successivamente tale "parte fissa" ( anni '70 ? ), assume una forma indiscutibilmente diversa, a parte l'introduzione di novità come i meccanismi di intercambiabilità, codoli, "code di rondine" e ammennicoli vari.
Cioè il tipo di gancio in plastica della tipologia iniziale ( metà anni '60 a metà '70 probabilmente ) è quello che si può vedere nella 3^ foto postata da FNM600 nel suo messaggio del 20.1.2015 ore 2,56;
la tipologia successiva di gancio è quella corrispondente alla 4^ foto dello stesso messaggio.
Quanto alla tipologia precedente, la si può apprezzare anche nell'articolo (sul Sito) di Gianni Carrara sui "particolari" dei carri americani. In esso l'immagine del carrello denominato C2 evidenzia appunto anche il suddetto tipo di gancio.
A proposito di quest'ultimo carrello, alcune parole su di esso, anche se apparentemente "fuori tema", possono però contribuire a stabilire la tempistica dell'introduzione dei ganci in plastica.
Orbene, dice Gianni Carrara: "Nota: Il passaggio dai carrelli tipo C1 a quelli tipo C2 non fu mai ufficialmente annunciato da Rivarossi ma il momento del passaggio può essere facilmente dedotto osservando i cataloghi dei primi anni ’60. Infatti nei cataloghi più vecchi nelle pagine dedicate ai carri americani appare sempre un riquadro con foto che pubblicizza il fatto che i carri sono montati su carrelli molleggiati Bettendorf o Archbar mentre nei cataloghi successivi questo riquadro è oscurato. Oserei dire che il passaggio sia avvenuto intorno al 1963/4."
Premetto per la precisione che un riquadro o un circoletto con disegno fotografico del suddetto particolare compare ( ancora ) nel cat. 1961-62, mentre nel cat. 1962-63 compare la semplice dizione verbale "Questi carri americani.....sono montati su carrelli molleggiati..." senza più fotodisegno; nello stesso catalogo inoltre alcuni carri (caboose) nella loro singola specifica descrizione riportano le parole "...su carrelli molleggiati ".
Invece nel successivo cat. 1963-64 e 1964-65 la suddetta dizione appare modificata in: "Questi carri americani..... sono montati su carrelli tipo Bettendorf, finemente dettagliati". E nelle descrizioni di alcuni carri si fa solo più generico riferimento a "Vagone.... su carrelli tipo Bettendorf".
Comunque, quello che volevo aggiungere sul punto è che la conferma di quel momento temporale, sia per quanto riguarda l'introduzione deii carrelli totalmente di plastica, nonchè dei primi ganci in plastica, che di quei carrelli fanno unico corpo, appare desumibile anche da alcuni articoli che appaiono pubblicati sul cat. 1963-64 come "novità", (... "novità" però prorogata anche al successivo cat. 1964-65 con "consegna marzo"...).
Mi riferisco in particolare al "Poz 1943" in quel periodo "nato" nella serie "rr". Orbene di recente mi è capitato di prenderne uno ad un mercatino e si presenta non verniciato e di semplice plastica "marroncina" pigmentata in massa, mentre i suoi carrelli sono esattamente del tipo C2 come raffigurato nell'articolo di Gianni Carrara, con la differenza che il "nottolino" o "perno" di fissaggio al telaio, nel mio caso è di plastica e non metallo. Per completezza aggiungo che le ruote ( in plastica in due metà con asse interno metallico ) presentano il lato interno con "disegno a spirale" identico alle ruote di altro tipo di carrello raffigurato nell'articolo di Gianni Carrara.
Spero di non aver riferito ovvietà ed in tal caso mi scuso.
Un saluto a tutti.
Riccardo.