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Tra la fine anni Cinquanta e i primi anni Sessanta, acquistai (leggi: mi feci regalare...ero bambino) numerosi esemplari di "navicelle" INGAP e di altre marche con cui giocavo a "Battaglia navale" con gli amici.
Le regole, ispirate da mio padre (che ci giocava da piccolo con "navi" realizzate in legno e sughero) e poi elaborate da me, non erano semplici e direi preludevano ai giochi sul tipo di Warhammer attuali.
Dato il numero di navi (da 40 a 50)+ 2 o 4 porti e 2/6 aeroporti, + isole e scogli, si utilizzava il pavimento di una stanza. Non c'erano caselle ma una "Rosa dei Venti" di riferiment [N-NE-E-SE-S-SW-W-NW] e un metro per le distanze. Ogni nave aveva un valore proprio in "danneggiamenti" e sparava un determinato numero di colpi (cannoni e/ siluri e/o mitraglia) ad una determinata distanza. Inoltre (in base alla velocità) ad ogni turno navigava per un determinato numero di cm.
Ogni turno il giocatore aveva un limitato n° di cm da utilizzare tra tutte le navi a sua disposizione; il numero dei colpi sparabili era limitato dalle gittate (distanze dal nemico).
Prima di iniziare si disponevano le navi nei porti ed esploratori in zone ammesse del "campo di battaglia" inoltre si disponevano un certo numero di foglietti (coperti). Sul retro dei foglietti ci poteva essere: 1) NIENTE- 2)SOMMERGIBILE a tot cm in direzione XX- 3)MINE a tot cm... disposte (schizzo quotato della disposizione).
Per scoprire cosa c'era sotto il foglio e snidare il sommergibile in agguato, una silurante doveve avvicinarsi a TOT distanza e lanciare una bomba; aperto il foglietto emergeva il sommergibile (colpito o non colpito) oppure in caso di mine si calcolava se la silurante era incappata nelle mine (quindi danneggiata oppure affondata).
Poi c'erano gli aerei sulle portaerei e sugli aeroporti, su isole e basi (Bombardieri, aerosiluranti e caccia con diverse caratteristiche).....Le petroliere che rifornivano in mare le navi.....ecc.....
Moltissime altre regole che in parte non ricordo e comunque troppo lunghe da descrivere qui...

ARRIVIAMO AL PUNTO
Le "navette" giocattolo erano perfette.....finchè non trovai in negozio (1961/62circa?) le prime scatole di montaggio in scala 1: 1200 della ditta inglese Eagle.
Acquistai (con i soldi delle paghette) e poi montai, un mito delle mie conoscenze navali: la Graf Spee:
Le dimensioni del modello dell'Eagle erano perfettamente compatibili con le navette giocattolo quindi la inserii tranqillamente nelle flotte della battaglia navale aggiornando le regole. Quindi acquistai e montai molti altri modelli dell'Eagle.
Naturalmente anche se le dimensioni erano compatibili, nel confronto, l'aspetto estetico dei "giocattoli" risultava deprimente.
Cominciai quindi a modificare i "giocattoli" per renderli comparabili con i modelli Eagle (e poi Revell ... e poi Airfix).
Saluti da Oliviero
CONTINUA