eccomi, Dario!
le copertine di HOrivarossi si stabilizzarono, come dici giustamente, dal n.37, prendendo costantemente la forma grafica che conosciamo, con l'unica variazione del colore di fondo della fascia e ovviamente del numero progressivo.
Nella sua intervista, concessa a me e a Giorgio,
http://www.rivarossi-memory.it/Testimon ... _Trend.htm Dalla Costa ci disse che la rivista era nata come un house organ, nella convinzione che si trattasse di una pubblicazione a carattere saltuario e/o che non durasse molto, e che dunque le copertine non fossero altro che il contenitore di una pubblicazione informativa aziendale.
Anche i cataloghi sviluppavano lo stesso indirizzo, con una grafica di coperta creativa ed attraente e diversi di anno in anno.
Non conosco la motivazione per stabilizzare la copertina proprio dal n.37 (sebbene ci fossero stati dei tentativi già dai n.32-34-35-36), forse un risparmio economico e un'indipendenza da Dalla Costa, ma finalmente da quel numero la rivista prese la strada di un'autentica rivista a carattere editoriale (bèh, cosa si poteva pretendere di più da un'azienda la cui mission era produrre treni elettrici?).
Erano passati giusti (ma proprio giusti) 6 anni (dall'aprile del 1954), tra l'altro tra i più intensi e produttivi della storia aziendale, praticamente la metà del percorso temporale della rivista. Ricordo che Alessandro Rossi si doleva della fatica di produrre la rivista, considerati gli impegni industriali che Rivarossi pretendeva da lui e dai suoi collaboratori.
non vedo l'errore della copertina 76, forse la 940 è sul binario illegale?