da Giorgio » 21 dic 2015, 10:23
Mi scive l'amico Marco Claudio
Modital: Io sono di Livorno ed in effetti ricordo che a Livorno all'inizio di via Roma angolo piazza Attias (la stessa dove di fronte c'era uno dei negozi "La Comba" di elettricità, specializzato in Rivarossi), all'inizio di via Roma, dicevo, fine anni 50 inizio anni 60 c'era un piccolo negozio di un riparatore di biciclette, che nella vetrina teneva degli edifici della Modital ed altri che il "meccanico ciclista" evidentemente appassionato di trenini, costruiva in proprio e con quelli arrotondava le misere entrate da cilcista. Erano edifici approssimativi, con la base in Masonite, le ringhiere dei balconi fatte con strisce di rete di metallo tagliata all'uopo, le pareti in cartoncino e finestre e porte riportate in plastica di provenienza Monital o Rivarossi. Sotto la base di Masonite c'era un buco di 20 mm di diametro in cui a richiesta il "ciclista modellista" montava una lampadina da 3 candele a 160 Volt (la tensione di allora prima del 220 Volt) su un portalampade di quelli con due piedini a vite, senza alcuna protezione elettrica. Gli edifici erano pitturati con vernice opaca da pareti ed i tetti erano pure in Masonite montata alla rovescia che con quella superficie rugosa imitava le tegole. Da qualche parte forse ho un paio di quegli edifici, ricordo uno era la stazione di Arona, completamente di fantasia.
Il ciclista chiuse la sua attività verso il 1964 ed aprì per uno due anni un negozietto di modellismo nelle vicinanze, una traversa di piazza Magenta (chiamata dai livornesi Piazza della Vittoria) oved teneva un po di quegli edifici, un po di buste della CO-MA e qualche treno Rivarossi, Conti e Favero, ma durò poco.
Forse all'inizio lo favorì la presenza del negozio La Comba col Rivarossi, poi forse lo stesso ne decretò la fine, troppo vicino e più noto ai più.
Ecco questo è quanto ricordo. Non credo che quel "ciclista" fosse il detentore del marchio Modital, però, non so che nome avesse, a molti a cui ho chiesto, anche a Livorno, nessuno ricorda o lo conosceva... Sono quelle figure che si perdono nell'oblio del tempo eppure hanno contribuito a tramandare la nostra passione. Altri tempi, altre esigenze, ove non arrivava la tecnica a riprodurre i minimi particolari, arrivava la fantasia dell'uomo.