mancanza di un vero scambio inglese Rivarossi ed...altro



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Già da tempo in contatto con loro, abbiamo insieme deciso di creare una sezione del forum dedicata al loro sito.
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mancanza di un vero scambio inglese Rivarossi ed...altro

Messaggioda fafla » 22 dic 2015, 1:50

Salve,

mi ha sempre colpito, e mi sembrava un tallone d'Achille della produzione Rivarossi, la mancanza, nel listino, di un vero scambio inglese doppio. A me quello chiamato scambio inglese semplice mi sembrava un pò una presa in giro: qualcuno sa il motivo di tale lacuna?
Tra l'altro l'armamento Rivarossi non mi è sembrato che, nel tempo, fosse molto seguito con aggiornamenti e nuove produzioni. Mi sembra che solo con l'acquisto della Lima-Jouef fu rivisto l'armamento in codice 100: mi sbaglio?
Infine una domanda particolare per chi mi vuol rispondere o, meglio, "confortare". Se mai ci riuscirò (purtroppo sono necessarie contemporaneamente almeno le seguenti 4 condizioni: tempo,capacità, salute e...spazio) vorrei fare un "trenodromo" solo in analogico, cioè molti binari e poco plastico, utilizzando i binari e, soprattutto, gli scambi della serie modello della Fleischmann (ci sono gli scambi inglesi...) oltre che quelli Rivarossi o Lima-Jouef: è così grave mischiare le tipologie di binari ed anche i treni (Marche costruttrici, scale 1/80,1/87 e 1/100, ed Amministrazioni ferroviarie) che vi circoleranno?


Paolo
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Re: mancanza di un vero scambio inglese Rivarossi ed...altro

Messaggioda FNM600 » 29 dic 2015, 19:22

No, non e' grave mischiare diverse marche di sezioni di binario purche' si capisca qualcosa di geometria dei tracciati come i raggi di curvatura, angoli sottesi da binari curvi e rami deviati di scambi, ecc. per evitare di forzare sezioni con cambi di direzione di binario a raggio zero. Infine ci vuole qualche sezione di lunghezza variabile o spezzone di binario flessibile per completare divari non interi di sezione! Qui comunissimo AutoCAD o anche attrezzi tradizionali come carta, matita, righello, squadre, compasso e goniometro sono essenziali ! Io uso scala 1:10 del plastico su carta o stampato di CAD.
E' ovviamente essenziale conoscere tutti e raggi, angoli sottesi, lunghezze delle varie sezioni che sono dati di solito nei vari cataloghi. E' per questo che i binari flessibili sono preferiti per plastici! Ma magari grosse scorte esistenti in casa!
Non difficile!
Auguri !

Infine con gamme d'armamento, se indovinato bene d'origine, non occorre aggiornarlo di molto. Pensa al PECO sia Setrack che Streamline che e' praticamente lo stesso da decenni!
Vedi miei commenti altrove: viewtopic.php?f=85&t=4725&p=36253&hilit=peco#p36253

-4- di nuovo!
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Re: mancanza di un vero scambio inglese Rivarossi ed...altro

Messaggioda Talgo49 » 30 dic 2015, 1:21

Credo di comprendere lo spirito del "trenodromo" e non lo trovo un'idea bislacca. Senza scendere nei dettagli credo cha la cosa possa funzionare e che in pratica il maggior problema sia di collegare in modo "dolce" binari e scambi di produttori diversi; certamente un problema facilmente superabile. Vorrei anzi suggerirti di spingerti oltre e di considerare la possibilità di inserire un tratto a tre binari, tipo Trix Express o (addirittura) tipo Rivarossi dei primordi; questo ti darebbe la possibilità di far circolare, con il dovuto collegamento elettrico, modelli di qualsiasi età o produttore.
Buon diveritmento
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Re: mancanza di un vero scambio inglese Rivarossi ed...altro

Messaggioda Dario Romani » 31 dic 2015, 11:00

+ Ciao da Dario Romani
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Re: mancanza di un vero scambio inglese Rivarossi ed...altro

Messaggioda fafla » 31 dic 2015, 21:55

Salve,

nel ringraziare chi mi ha confortato sul progetto "trenodromo", purtroppo assai lontano nel tempo soprattutto per questione di spazio ed, in parte, di tempo, e nell'augurare a tutti buon anno, osservo quanto segue.
L'idea "benevola" di non avere mai prodotto, come Rivarossi, un vero scambio inglese per "aiutare" chi voleva fare un impianto complesso mi sembra poco condivisibile e, tra l'altro, in teoria, si potevano fare sempre "manovre" complesse con possibili problemi di circolazione. Mi sembra, invece, proprio una lacuna progettuale od esecutiva.
Evito di dissertare sull'uso dei termini svio e deragliamento, binari e rotaie od, esempio, sull'uso dei termini, a me cari, locomotore o locomotiva, notando che vi è un notevole ostracismo sul termine locomotore che, invece, prima veniva abbondantemente usato dai ferrovieri ed anche in campo universitario. Dico solo che, a prescindere da questioni "tecniche", il far circolare modelli ferroviari è e deve essere un "gioco" e, pertanto, ognuno è libero di utilizzare la terminologia che preferisce, basta capirsi, evidenziando che saper giocare, a tutte le età, è una cosa "serissima".
Tornando a questioni pratiche, non ricordo il sistema Rivarossi a tre rotaie, pur avendo addirittura dei vecchissimi binari Rivarossi con innesto a baionetta. Se l'intento è quello di far circolare sul mio "trenodromo" anche treni in C.A. vorrei evitarlo.
Penso che le questioni più delicate per me da affrontare siano i raggi di curvatura minimi utilizzabili e, soprattutto, lavorando in analogico, l'impianto elettrico. Ricordo, ancora, il complesso sistema di fili e di comandi del vecchio plastico di famiglia (anni 60 e 70) per far funzionare "in sicurezza" una dozzina di convogli in contemporanea con un tratto addirittura ad unico binario che poteva, però, essere impegnato da treni nelle due direzioni (erano stati "violentati" i locomotori, scusate alcuni per il termine usato, con interruttori posto sulle carrozzerie degli stessi in maniera più o meno visibile; se avrò il tempo posterò alcune foto. In una di esse si vede, ad esempio un baffo, uno spaghetto, che esce dai due lati della carrozzeria e che, tirandolo, agiva su un interruttore interno che invertiva la polarità, altri sono stati, ahimé, rubati).
A tal proposito, se qualcuno ha schemi elettrici da consigliare per "governare" stazioni complesse fino a 15 od oltre binari è ben gradito. Per la stazione del vecchio plastico di 4 binari era stato utilizzato, ad esempio, un comando di lavatrice...
Altro questione rilevante è l'uso dei "sensori": contatti reed, cellule ottiche, sistemi tradizionali. poi c'è la questione relè (anche qui i fleischmann erano decisamente superiori ai Rivarossi), quali utilizzare e se farseli in casa...

Mi sono dilungato troppo ma il "trenodromo" è un sogno...

Auguri.

Paolo
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Re: mancanza di un vero scambio inglese Rivarossi ed...altro

Messaggioda Max 851 » 1 gen 2016, 13:46

Ciao Paolo, e buon anno!
Anch'io trovo buona l'idea del "trenodromo", in fondo spesso i plastici di una volta erano proprio così: tanti binari e tanti treni, poco o niente paesaggio. E poi, nel campo del modellismo ferroviario ognuno ha i suoi gusti e le sue esigenze, si va dal diorama iperrealistico, dove però i treni stanno fermi o possono fare solo qualche manovra, al tracciato concepito per il solo movimento. Però, se ho ben capito, tu vorresti far circolare solo treni in c.c., Rivarossi o altri, quindi perché mescolare binari di varie marche? La cosa è fattibile in teoria, ma credo che in pratica non sia facilissima e vada valutata caso per caso. Anche se volessi usare solo binari Rivarossi originali, non è difficile trovarne.
Infine, quanto al "lessico ferroviario", hai sicuramente ragione a voler usare i termini che preferisci, solo che in certi casi potremmo stare a discutere all'infinito (locomotiva/locomotore, svio/deragliamento, deviatoio/scambio) mentre in altri casi i termini hanno significati ben precisi e diversi: rotaia è il profilato d'acciaio, mentre binario è l'insieme delle rotaie, traverse, organi d'attacco e massicciata.
Massimiliano
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Re: mancanza di un vero scambio inglese Rivarossi ed...altro

Messaggioda Simone » 1 gen 2016, 23:07

Convengo con Massimiliano che non è pedanteria puntualizzare termini come 'rotaia' e 'binario', perché indicano due cose ben diverse tra loro.

Su 'deviatoio' e 'scambio' pare che il secondo sia un termine prevalentemente fermodellistico capace di far inalberare tutti i ferrovieri. Sui cataloghi e sulle confezioni Rivarossi non è mai comparsa la scritta 'deviatoio', quindi noi siamo andati avanti a forza di scambi. Vogliano quindi i ferrovieri concedercelo!

'Locomotiva' e 'locomotore' conducono a una questione di lana caprina. A suo tempo i cataloghi di fermodellismo degli anni '50/'60 insegnavano che la locomotiva era a vapore e il locomotore elettrico, mentre i diesel erano un po' l'una e un po' l'altro. La distinzione è andata avanti a lungo, mentre oggi si tende a parlare di locomotive in generale, siano esse a vapore, elettriche o diesel. Forse è roba del passato, ma sono andato a consultare un paio di vocabolari, roba di carta e non internet che tende a sdoganare tutto, e al sostantivo 'locomotore' si associa enequivocabilmente la trazione elettrica.
Simone

 
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Re: mancanza di un vero scambio inglese Rivarossi ed...altro

Messaggioda Talgo49 » 1 gen 2016, 23:25

Va bene, lo ammetto: nella solita fretta sono incorso nella grave imprecisione tra binari e rotaie :oops: , ma non intendevo suscitare tali discussioni [fischse7.gif]

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Re: mancanza di un vero scambio inglese Rivarossi ed...altro

Messaggioda Simone » 1 gen 2016, 23:45

A Talgo49, super competente rivarossiano e non solo, credo siamo tutti concordi nel concedere questa minuscola svista!
Simone

 
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Re: mancanza di un vero scambio inglese Rivarossi ed...altro

Messaggioda Talgo49 » 1 gen 2016, 23:52

Troppo buono, caro amico, decisamente troppo buono.

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