Riassumo la mia situazione:
- fare un trenodromo, nel ricordo anche di quanto fatto in passato da mio padre e mio zio, utilizzando binari e scambi ormai non più in commercio ma di cui nel tempo ho fatto scorta o che ho avuto "in eredità"; essenzialmente sono binari rivarossi (parecchi però ossidati, altra nota dolente), fleischmann serie modello e lima-jouef. Per gli scambi ho una notevole prevalenza di fleischmann anche perchè consentono un interbinario molto stretto e sono, a mio avviso, dal punto di vista elettrico molto affidabili ed hanno scambi inglesi;
- per i modelli ho una gamma assai variegata che vanno dai Rivarossi in scala 1/80, Rivarossi 1/87, Hornby-Rivarossi, Lima 1/87 e 1/100, Lima-Rivarossi, Lima-Hornby, Roco di varie epoche e scale, Trix-Rivarossi e Trix recente (molto deludenti le locomotive "italiane", ho dovuto sostituire un motore senza che avesse mai praticamente circolato), qualche Fleischmann ed addirittura un Jouef, un Hag ed un Mehano. Tutti hanno diritto a poter circolare sul trenodromo. Una nota a favore della vecchia Rivarossi 1/80 mi è stata data dal tecnico che manutiene e ripara le loco dello stupendo plastico di Rablà, che invito tutti a vedere, che ritiene dette loco fra le più solide in assoluto anche in relazione ai nuovi modelli di tutte le marche;
- inizialmente avevo pensato ad un trenodromo su diversi piani (i tre colori) come da disegno allegato (progetto ormai datato, risale al 2009 con curve strette e dimensioni da allungare in stazione per consentire lo stazionamento di convogli per una lunghezza massima di circa 1300 mm, un locomotore e 3 carrozze con logica piano superiore e medio per treni veloci con relativa stazione, piano medio per tutti con stazione principale e stazione secondaria, piano inferiore per stazionamenti prolungati con relativo parco) ma ora sto pensando a moduli staccabili (di dimensioni tali da poter stare sotto un letto matrimoniale) non avendo un luogo a disposizione che possa consentire un tale plastico;
- i miei dubbi principali, come detto, sono sui raggi minimi delle curve da adottare (360 o 357 mm per la recente produzione sono raggi probabilmente troppo stretti) e, soprattutto, come impostare la complessa progettazione e realizzazione dell'impianto elettrico cercando di avere un elevato numero di convogli sul plastico, naturalmente non tutti circolanti contemporaneamente.
Sulla terminologia ferroviaria o modellistica ripeto che sono da evitare "lezioni" in un sito bello come questo in cui ammiro la grande passione e capacità di molti e che io non possiedo.
Infine, una nota personale, pur essendo figlio d'ingegnere delle FS statali, nipote di un capostazione della vecchia Roma-Fiuggi-Frosinone ed ingegnere io stesso con tesi di laurea in tema di treni ad alta velocità ed antica collaborazione universitaria, non sono mai riuscito, per ora, ad occuparmi di treni, ma solo di altra forme di trasporto. Forse per questo mi resta questo sogno di un grande trenodromo.
Grazie a tutti quelli che su questo sito diffondono la loro passione.
Paolo