mancanza di un vero scambio inglese Rivarossi ed...altro



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"E' il link del bellissimo sito dedicato alla storia della vecchia Rivarossi.
Già da tempo in contatto con loro, abbiamo insieme deciso di creare una sezione del forum dedicata al loro sito.
Naturalmente per prima cosa, per chi non l'avesse ancora fatto, vi consiglio di andare a visitare il sito http://www.rivarossi-memory.it e di studiarlo per bene visto che contiene buona parte della storia del fermodellismo Italiano per poi venire qui e parlarne con noi e con loro!
Vi aspettiamo numerosi!!!
Lo staff di ferramatori.it e di rivarossi-memory.it"

Re: mancanza di un vero scambio inglese Rivarossi ed...altro

Messaggioda fafla » 2 gen 2016, 1:58

Riassumo la mia situazione:
- fare un trenodromo, nel ricordo anche di quanto fatto in passato da mio padre e mio zio, utilizzando binari e scambi ormai non più in commercio ma di cui nel tempo ho fatto scorta o che ho avuto "in eredità"; essenzialmente sono binari rivarossi (parecchi però ossidati, altra nota dolente), fleischmann serie modello e lima-jouef. Per gli scambi ho una notevole prevalenza di fleischmann anche perchè consentono un interbinario molto stretto e sono, a mio avviso, dal punto di vista elettrico molto affidabili ed hanno scambi inglesi;
- per i modelli ho una gamma assai variegata che vanno dai Rivarossi in scala 1/80, Rivarossi 1/87, Hornby-Rivarossi, Lima 1/87 e 1/100, Lima-Rivarossi, Lima-Hornby, Roco di varie epoche e scale, Trix-Rivarossi e Trix recente (molto deludenti le locomotive "italiane", ho dovuto sostituire un motore senza che avesse mai praticamente circolato), qualche Fleischmann ed addirittura un Jouef, un Hag ed un Mehano. Tutti hanno diritto a poter circolare sul trenodromo. Una nota a favore della vecchia Rivarossi 1/80 mi è stata data dal tecnico che manutiene e ripara le loco dello stupendo plastico di Rablà, che invito tutti a vedere, che ritiene dette loco fra le più solide in assoluto anche in relazione ai nuovi modelli di tutte le marche;
- inizialmente avevo pensato ad un trenodromo su diversi piani (i tre colori) come da disegno allegato (progetto ormai datato, risale al 2009 con curve strette e dimensioni da allungare in stazione per consentire lo stazionamento di convogli per una lunghezza massima di circa 1300 mm, un locomotore e 3 carrozze con logica piano superiore e medio per treni veloci con relativa stazione, piano medio per tutti con stazione principale e stazione secondaria, piano inferiore per stazionamenti prolungati con relativo parco) ma ora sto pensando a moduli staccabili (di dimensioni tali da poter stare sotto un letto matrimoniale) non avendo un luogo a disposizione che possa consentire un tale plastico;
- i miei dubbi principali, come detto, sono sui raggi minimi delle curve da adottare (360 o 357 mm per la recente produzione sono raggi probabilmente troppo stretti) e, soprattutto, come impostare la complessa progettazione e realizzazione dell'impianto elettrico cercando di avere un elevato numero di convogli sul plastico, naturalmente non tutti circolanti contemporaneamente.
Sulla terminologia ferroviaria o modellistica ripeto che sono da evitare "lezioni" in un sito bello come questo in cui ammiro la grande passione e capacità di molti e che io non possiedo.
Infine, una nota personale, pur essendo figlio d'ingegnere delle FS statali, nipote di un capostazione della vecchia Roma-Fiuggi-Frosinone ed ingegnere io stesso con tesi di laurea in tema di treni ad alta velocità ed antica collaborazione universitaria, non sono mai riuscito, per ora, ad occuparmi di treni, ma solo di altra forme di trasporto. Forse per questo mi resta questo sogno di un grande trenodromo.
Grazie a tutti quelli che su questo sito diffondono la loro passione.

Paolo
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Re: mancanza di un vero scambio inglese Rivarossi ed...altro

Messaggioda Max 851 » 2 gen 2016, 16:16

Caro Paolo,
lo dico solo per precisare e senza alcuna intenzione polemica: se qualche volta mi sono permesso di spiegare qualche termine lo faccio solo perché credo che i frequentatori di un sito dedicato al modellismo ferroviario siano almeno in parte appassionati anche di ferrovie vere, e magari qualcuno potrebbe essere interessato a "saperne di più". Poi, come ti ho già detto, credo che tu abbia ragione al 1000%: questa è un'attività che facciamo per puro divertimento e ognuno ha il sacrosanto diritto di viversi le sue passioni a modo suo, anche - se vuole - chiamando "rotaia" un binario (dizione che peraltro compariva anche nei vecchi cataloghi Maerklin!).
Massimiliano

P.S.
Anche io sono ingegnere e, in un lontano passato e per un brevissimo periodo, sono stato pure macchinista FS.
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Re: mancanza di un vero scambio inglese Rivarossi ed...altro

Messaggioda Karolus » 4 gen 2016, 22:24

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Re: mancanza di un vero scambio inglese Rivarossi ed...altro

Messaggioda merlotrento » 5 gen 2016, 16:33

confermo....
ed è così anche per semaforo(RS fino all'edizione 1940) e segnale ad ala semaforica(dal RS 1947)...
blocco elettromeccanico(definizione in uso fino al 1963) e blocco elettrico manuale(dal 1963) presso le FNM da sempre definito Blocco semiautomatico....
non parliamo poi delle differenze fra italiano ferroviario in uso in Italia( con tutte le varianti fra le varie epoche e le differenze fra le varie ferrovie..non ultimo il nuovo italiano ferroviario introdotto da ANSF) e l'italiano ferroviario della Svizzera---
e non sono solo differenze puramente lessicali ma anche filosofico/concettuali
----campo aperto per una tesi di sematica e linguistica------
pietro
settore o registro? apparato o apparecchio centrale? marcia a vista o con precauzione? segnali di protezione e partenza o ingresso/uscita?
stesso campo d'indagine affascinante per i vari"francesi" e "tedeschi" ferroviari
pietro [lupe.gif]
merlotrento

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Re: mancanza di un vero scambio inglese Rivarossi ed...altro

Messaggioda fafla » 6 gen 2016, 16:08

Salve,
per tornare alla sola Rivarossi allego, come preannunciato, alcune foto di "locomotori" o locomotive elettriche e diesel "violentate" con l'inserimento di un interruttore, generalmente sull'imperiale, per l'inversione della polarità. Nel caso della loco tedesca l'interruttore interno viene "comandato" dallo spago che sporge sulle due fiancate. Purtroppo altro materiale sia Rivarossi che Lima, con tale soluzione è stato rubato negli anni 70. Se qualcuno ha acquistato tali "strani" pezzi ne abbia cura. Se se ne volesse disfare mi contatti, per me sono cari ricordi. In particolare, da piccolo, mi aveva colpito la carrozza, a piano ribassato per treni locali, che la Lima aveva dotato di motore e su cui era stato montato l'interruttore nel finestrino dell'intercomunicante. Un falso storico che consentiva, però, sul plastico un treno lungo ed uniforme.
Resto in attesa, invece, per i consigli tecnici in particolare per i sistemi di blocco.

Paolo

P.S.: mi ricordo che, oggi, giorno della Befana, talora mio padre "si regalava" un trenino...
Allegati
IMG_4574.JPG
E444 con interruttore a vista sull'imperiale
IMG_4577.JPG
E428 con interruttore a vista sull'imperiale
IMG_4579.JPG
loco diesel tedesca con "spago" per comandare l'interruttore interno
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Re: mancanza di un vero scambio inglese Rivarossi ed...altro

Messaggioda Talgo49 » 6 gen 2016, 23:18

Lo so che, al solito, mi renderò antipatico, ma ho delle difficoltà a comprendere questa discussione.
Dapprima, ingenuamente, ho capito che un appassionato come molti di noi, non voleva fare un vero e proprio plastico ma voleva solo far circolare i propri modelli, di epoche e fabbricanti diversi, utilizzando armamenti anch'essi di diversa provenienza. Come effetto collaterale alla mia ingenua risposta ho involontariamente innescato discussioni linguistiche di cui mi sono già scusato.
Poi ho scoperto che, in realtà, un ingegnere, figlio di ingegnere, voleva sapere come cablare, in analogico, un megacircuito su tre livelli che doveva stare sotto un letto matrimoniale. E questo non l'ho capito.
Ora saltano fuori locomotive che cambiano polarità tirando un filo e questo, scusate, mi rifiuto di capirlo dancing .

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Re: mancanza di un vero scambio inglese Rivarossi ed...altro

Messaggioda fafla » 6 gen 2016, 23:58

Salve,
cosa non è chiaro?
Scambiare le proprie esperienze pratiche e sfruttare suggerimenti per evitare errori, seguire soluzioni ottimali sia come efficienza del sistema, dimensionamento o costi ridotti, ad esempio? Ricordare cosa hanno fatto quelli che non ci sono più per motivi di estrema semplificazione penso (un tratto a binario unico percorso nei due sensi di marcia o manovre senza complicazioni circuitali)? A suo tempo, evidentemente, si era preferito agire sul materiale circolante che non complicare gli schemi elettrici già molto intricati a vedere dal groviglio di cavi presente nella scatola di comando del vecchio "plastico" da tempo demolito.
Preciso che lo schema allegato del "trenodromo" era pensato nel 2009 e sicuramente non sta sotto un letto matrimoniale. Ora vorrei fare moduli staccabili che possono anche stare sotto un letto matrimoniale.
Resto, pertanto, basito per il commento di Talgo49.

Paolo
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Re: mancanza di un vero scambio inglese Rivarossi ed...altro

Messaggioda Max 851 » 7 gen 2016, 9:37

Buongiorno a tutti e buon anno ancora una volta!
Premesso che discutere su un forum non è purtroppo facile come farlo di persona, perché ovviamente non è sempre possibile cogliere pienamente lo spirito con il quale certe cose vengono dette, e a volte si rischia di interpretare in chiave polemica certe affermazioni che invece non volevano esserlo, secondo me l'unico problema di questa discussione è che sono stati mescolati - involontariamente - troppi argomenti.
Anch'io un tempo pensavo che fosse un'inutile pignoleria la questione degli OT, ma invece serve a raccapezzarsi in seguito, quando a distanza di tempo magari non si riesce più a ritrovare un argomento che ci aveva interessato.
Quindi nel nostro caso gli argomenti di cui abbiamo parlato, e che meriterebbero ciascuno una discussione a parte, sono:
1) ipotesi sulla mancanza di un deviatoio inglese doppio nella produzione Rivarossi;
2) possibilità di realizzare un plastico mescolando materiale d'armamento di Case e epoche diverse;
3) a prescindere dal tipo di armamento usato, cablaggi per far funzionare in analogico un plastico operativo con molti treni;
4) lessico ferroviario;
Nell'argomento 3) potremmo far rientrare i ricordi di soluzioni artigianali a suo tempo utilizzate per far viaggiare due treni in senso opposto sul semplice binario.
Tutto qui!
Massimiliano
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Re: mancanza di un vero scambio inglese Rivarossi ed...altro

Messaggioda Giorgio » 7 gen 2016, 12:04

Mi associo al fatto che in questo thread c'è di tutto di più.
E infatti non capisco più di cosa si parli.
Come moderatore posso scinderlo in più parti, ma sono in difficoltà a scendere nel merito.
Se se la sente Dario Romani gliene sarei/saremmo grati!!!
Giorgio

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Re: mancanza di un vero scambio inglese Rivarossi ed...altro

Messaggioda Talgo49 » 7 gen 2016, 15:45

Paolo,
Per stroncare sul nascere polemiche non volute vorrei fare alcune precisazioni. Premesso che non ho scritto che nei tuoi messaggi vi sono cose non chiare ma ho espressamente dichiarato che vi sono cose che io non ho capito, il che non è la stessa cosa, vorrei brevemente riassumere.
Ribadisco che ho risposto al tuo primo messaggio in modo ingenuo senza aver capito cosa realmente intendevi. Mea culpa, visto anche che siamo stati solo in due a rispondere in tema.
Col tuo secondo messaggio è apparso un circuito decisamente grande e complesso, a conferma del fatto che prima non avevo capito niente. Il fatto che il progetto fosse del 2009 è irrilevante, sono passati solo 6 anni ed un esempio contiene comunque il nocciolo dell'idea. Dai tuoi scritti ho inteso che uno degli obiettivi principali del trenodromo era la semplificazione dell'impianto elettrico, ma per fare girare su un sistema complesso più treni in direzioni diverse occorrono, secondo la mia limitata esperienza, molti sezionamenti della linea, cioè molti cavi. I sezionamenti comportano alimentazioni separate, altri cavi. Se si hanno più locomotive sulla stessa linea bisogna avere un alimentatore di adeguata potenza e tutte le locomotive partiranno o si fermeranno contemporaneamente, per non parlare della regolazione delle singole velocità. L'espediente di cambiare la polarità del motore permetterebbe solo di far funzionare, sullo stesso binario, locomotive in direzione opposta ma che comunque partirebbero e si fermerebbero contemporaneamente. Mi sembra che tu cerchi tutti i vantaggi del digitale in un impianto analogico, per questo motivo ho scritto che non ho capito il progetto.
Infine non posso che ribadire la mia non comprensione per la violenza perpetrata sulle locomotive, ma questa è un mia fisima personale.

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