Plastico 11



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Plastico 11

Messaggioda Tricx » 27 feb 2016, 20:14

Molto bello l'articolo sul Sito relativo a questo bellissimo plastico, che ritengo tra tutti il più bello, forse anche per quello che dirò in appresso.
Comunque complimenti all'Autore (del pezzo) Massimo e grazie per il suo impegno e le sue approfondite ricerche, che ripercorrono e ci ricostruiscono vicende ormai passate alla storia, delle quali non basta che molti di noi ne conservino ( struggente ) ricordo, ma occorre che ne venga mantenuta una documentata testimonianza.

Insomma, non voglio limitarmi ai ( più che meritati ) complimenti, ma portare, se possibile, una mia personale testimonianza, per quello che può valere, su questa splendida realizzazione di Casa Rivarossi, che sarebbe ancora oggi in grado di reggere il confronto e suscitare interessi ed emozioni anche ai giorni nostri.

Prima di aggiungere altro, metto due immagini, tratte per comodità dal Sito, relative a due pagine di due diversi cataloghi:
Pagina Catalogo 1963-64.jpg
dal catalogo 1963-64;
Pagina catalogo 1966-- 7.jpg
dal catalogo 1966-67.

Quelle immagini, pur senza disporre all'epoca della Rivista HO Rivarossi, le avevo già viste e le avevo ben impresse e anche dal solo semplice disegno del catalogo ultimo sopra citato, emanavano spiccata personalità ed indimenticabili tratti distintivi.

Cosicchè quando ho avuto, parecchi anni fa, la ventura di vedere MATERIALMENTE il suddetto plastico, :yahoo: :yahoo: :yahoo: ....mi sono subito venute alla mente quelle stesse suggestive immagini, che ho immediatamento messo in relazione a quella stupenda opera.

Pur nel lontano ricordo, posso affermare con assoluta certezza, di averlo potuto ammirare nel periodo pre-natalizio ( ed ovviamente per la durata di tutte quelle festività ) del Natale 1969 o 1970, presso il negozio di cui si era clienti ( sostanzialmente non ce n'erano altri con tali "ambìti" articoli in un certo raggio ), nella cittadina in cui abitavamo, in provincia di Cuneo.

Ne ricordo chiaramente ancora oggi l'andamento montagnoso che mi aveva grandemente impressionato, con le baite, i pini, i pascoli ( in particolare nella parte sinistra del plastico ), ed io quelle montagne le vedevo altissime ed assolutamente realistiche !
Forse, secondo me, - ma potrebbe essere solo una semplice impressione data dal mio ricordo di allora a confronto di semplici immagini cartacee pure un pò "avare" - può essere stato possibile che in qualche "rimaneggiamento" successivo i rilievi siano poi stati anche ritoccati e leggermente rialzati e/o incrementati.
In particolare mi sembra che qualche piccolo rilievo, qualche "punta rocciosa" ad evocare lontane vette alpine siano stati posizionati verso l'angolo estremo posteriore destro.

Il plastico era posizionato all'interno dell'ampia vetrina del negozio e poggiava sulla base della stessa, a circa 50 - 60 cm dal pavimento..... e comunque quel paesaggio che saliva, in modo talora aspro e a tratti più dolce, mi sembrava altissimo e meraviglioso !

Sensazione vera destavano l'incrocio ed il sovrapporsi dei ponti e quella profonda gola rocciosa verso la parte posteriore, col relativo corso d'acqua, estremamente suggestivo e magistralmente realizzato che sembrava avanzare verso lo spettatore davanti alla vetrina.
Parimenti emozionante era la vista del ponte in curva, corrispondnete alle foto che raffigurano il convoglio F.N.M. e la "Castano".
Sul lato montagnoso destro l'impressione era quella di una stazioncina - fermata in quota di alta montagna, con caseggiato di dimensioni contenute estremamente suggestivo e di probabile origine Faller o Vollmer.
Nella parte bassa c'era la stazione principale ( S. Nazario ) con convogli con loco elettriche e/o vapore italiane ( ovviamente ) che giravano alternatamente sul tracciato "basso".
Nella parte più avanzata verso l'osservatore, leggermente sulla destra, si trovava ancora la rimessa locomotive Vollmer, come si vede nelle foto sul Sito, situazione che coincide coi miei seppure lontani ricordi.
Del resto, mentre ricordo una rimessa di quel tipo, non mi consta affatto ci fosse una rimessa RR ( che ben conoscevo ) che probabilmente, per la sua forma trapezoidale e la sua maggiore altezza e dimensioni non sarebbe stato possibile inserire ed avrebbe comunque in quel contesto stonato.
Invece quello che chiaramente ricordo era la completa armonia del tutto in ogni sua parte !

Nella parte intermedia ( con un senso complessivo però già di discreta "altitudine" ) si trovava Dubino, coi relativi binari di raddoppio e davanti ad essa, rispettivamente salendo e scendendo, facevano la spola appunto le Aln.668, le quali ovviamente in quel loro tragitto letteralmente mi incantavano !

Infatti avrei voluto ovviamente averle.... ma tale desiderio ho potuto soddisfarlo - purtroppo - solo molto, molto tempo dopo.

Ho avuto la possibilità di vedere l'opera anche nella sua parte posteriore, cioè verso l'interno del negozio, nella zona retrostante alla vetrina, che non era una zona di libero accesso per tutti.
La sua base poggiava sulla superficie della vetrina, sporgendo posteriormente verso l'interno negozio per circa una profondità di 40 o 50 centimetri.
Il negozio in questione era una bella e fornita cartoleria, il cui titolare però era anche appunto un grande cultore ed appassionato di modellismo ferroviario e teneva in una discetamente ampia porzione del negozio ogni ben di Dio Rivarossiano !
Qualche anno dopo però, venuto a mancare, gli eredi ( moglie, figlie ecc.) hanno progressivamente purtroppo lasciato perdere tale "ramo d'azienda", concentrandosi poi esclusivamente sull'attività di cartoleria e servizi ufficio.
Tuttavia di materiale doveva essercene ancora parecchio, perchè ancora sul finire degli anni '70, primi anni '80, in qualcuno dei periodici attacchi di "treninite", quando ormai il titolare era già passato a miglior vita da un pò di tempo, ero ancora riuscito a fare acquisti di pezzi che erano rimasti lì a giacere su quegli scaffali per anni, aspettando il mio passaggio !

Tornando al plastico in questione e quindi facendo di nuovo un passo indietro di vari anni, dicevo che ho potuto ammirarlo anche nella sua parte posteriore in quanto, in quei tempi, oltre ad essere clienti i miei conoscevano bene personalmente il titolare, che era appunto, come detto, un grande appassionato di modellismo ferroviario, e forse anche facente parte di qualche associazione.
Comunque sicuramente doveva avere anche qualche "aderenza" e conoscenze in Rivarossi o quantomeno nell'ambito della distribuzione commerciale, agenti di zona ecc.
In sostanza ci aveva espressamente ed esplicitamente detto FIN DA ALLORA che quello era un plastico aziendale Rivarossi e che aveva ottenuto di poterlo tenere presso di sè per quel periodo di cui ho detto all'inizio.
Non so dire, perchè sulla circostanza non si fece questione, se tale "prestito" fosse a titolo oneroso o gratuito o dovuto solo a rapporti di amicizia o interpersonali o altresì come una sorta di "premio" per quei dettaglianti che avevano acquistato e/o smerciato una certa quantità di prodotti, o come una sorta di promozione pubblicitaria per il negoziante e per l'azienda, o per un pò tutte queste cose insieme.
Quello che posso dire è che in virtù della personale conoscenza tra i miei e quel signore, avevo potuto osservare ampiamente quel plastico, anche appunto in maniera piuttosto "ravvicinata", anche se non posso certo dirvi di aver messo le mani sui comandi...! Quello no !...

Però appunto, come dicevo, ho potuto vederne la parte posteriore, che era caratterizzata da ampie aperture per potere accedere alle linee sotto la montagna, per i casi di eventuali deragliamenti.
Ricordo di aver visto, attraverso tali aperture, i convogli della parte bassa, transitare appunto nella parte posteriore.
Ricordo di aver visto almeno due trasformatori ( certamente RT3 ) e mi pare un Volt-metro, che poggiavano su un tavolinetto ( o qualcosa del genere ) separato, dietro al plastico, più o meno nella zona dei ponti che si sovrappassano e col fiume sottostante, con una serie di cavi che collegavano i trasformatori stessi al resto del circuito elettrico, ubicato a sua volta più o meno nella zona dove appare nelle foto a corredo dell'articolo sul Sito.
I Trasformatori pertanto, nell'occasione di cui sto parlando, non si trovavano quindi ( più ) nella parte alta del plastico, come si vede in alcune foto delle sue versioni iniziali.

Posso ancora dire, per tornare alla parte paesaggistica dell'opera, che mi sembra di rammentare che fabbricati e infrastrutture, in particolare quelle ferroviarie, fossero dotate di illuninazione, lampioncini ecc., cosa che rendeva il tutto ancor più suggestivo, specie quando, a sera il negozio attenuava le luci che illuminavano anche la vetrina, rimanendo accesa solo qualche luce dell'interno locali.

Per concludere sono in grado di poter rassicurare tutti ( e Massimo in particolare ) che il plastico di cui ho parlato e che è stato denominato "n.11", ha potuto vedere tranquillamente transitare sulle sue linee le "Micette" e parecchio altro materiale, ancora per un pò di anni rispetto al momento in cui lui ne ha paventato lo smantellamento.

Sarebbe a questo punto interessante sapere che fine ha poi fatto dopo il momento in cui l'ho visto io.
Ma sembra che purtroppo, forse non vi sia risposta.

Un nostalgico saluto a tutti.
Riccardo.
Tricx

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Re: Plastico 11

Messaggioda GianPiero » 28 feb 2016, 4:20

Riccardo, complimenti!
Bellissimi ricordi ,piacevolissimo il tuo racconto che vale "tante" fotografie!!
Grazie per averlo condiviso! -4-
GianPiero

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Re: Plastico 11

Messaggioda Massimo » 29 feb 2016, 12:57

grazie Trix, veramente interessante.
Mi ha fatto piacere scoprire che le Aln 668 avevano sostituito (da me solamente ipotizzato) le ormai obsolete A2002 e AN1/R sul circuito PaP.
Immagino comunque la tua emozione nel viverlo da vicino e, oggi, nel ricordarlo...
Massimo
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Re: Plastico 11

Messaggioda Tricx » 27 mar 2016, 6:52

Grazie di cuore anche a Voi, Giampiero e Massimo, per le Vostre calde e sentite parole e per il Vostro positivo commento.

Aggiungo solo, per completezza, - considerato poi l'ulteriore affiorare di ricordi- che sul "circuito basso" ( e non mi pare proprio sulla linea "alta"), girava anche ( alternato ad altro materiale italiano ) il mitico TEE Rivarossi, che credo fosse stata, all'epoca, la prima volta che lo vedevo "dal vivo" e "in azione", lì davanti a me, a pochi centimetri....dalla mia voglia di "agguantarlo".... e ricordo che la cosa mi aveva emozionato ed entusiasmato molto !

Ciao ancora e Buona Pasqua a Tutti.
Riccardo.
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