Plastico Manuale dei Tracciati 1966 e 1969



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Re: Plastico Manuale dei Tracciati 1966 e 1969

Messaggioda Max 851 » 14 set 2017, 19:09

Tieni pure conto che all'epoca non era tanto comune "mescolare" elementi di Case diverse. Ogni produttore tendeva ad offrire un sistema completo che comprendeva non solo rotabili e alimentatori, ma anche materiale d'armamento, linea aerea, segnalamento, fabbricati ferroviari, PL, piattaforme girevoli etc., e una volta scelta una marca era un po' come una fede religiosa o politica, a parte poi Maerklin che costituiva un mondo a sé ed era ovviamente un caso limite.
Anche i produttori tendevano a scoraggiare la "promiscuità", magari a volte in maniera un po' ingenua: su quasi tutti i cataloghi comparivano affermazioni del tipo "garantiamo il perfetto funzionamento dei nostri treni solo usando i nostri trasformatori".
Quindi è vero che i binari Casadio erano "un'altra cosa", ma secondo me erano prodotti di nicchia riservati a pochi specialisti.
Quanto alla scelta del semplice binario invece del doppio, avranno sicuramente pesato considerazioni economiche nonché i soliti problemi di spazio.
Massimiliano
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Re: Plastico Manuale dei Tracciati 1966 e 1969

Messaggioda Oliviero Lidonnici » 17 set 2017, 19:01

Allegati
Plastico ''parlante''.jpg
Binari RR vr Fleischmann.jpg
Confronto tra binario Rivarossi e Fleischmann
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Re: Plastico Manuale dei Tracciati 1966 e 1969

Messaggioda fafla » 17 set 2017, 23:16

Dai miei ricordi d'infanzia, il plastico di famiglia anni 60 era realizzato con materiali sia Rivarossi che Fleischmann. Come già evidenziato in un'altra discussione, la mancanza di un vero scambio inglese e la scarsa affidabilità delle parti elettriche degli scambi e dei relè Rivarossi, costringeva all'utilizzo del materiale tedesco che mio padre comprava nel negozio di Via Volturno, mi sembra si chiamasse Simoncini come quello ancora esistente di Via delle Terme di Diocleziano. Mi ricordo che la proprietaria non fosse affatto competente in materia di "trenini" mentre era molto più ferrato quello che mi sembra di ricordare fosse un collaboratore. Comunque, allora, in mancanza di binari flessibili, si ricorreva talora a modificare, con tagli o forzature varie, i binari disponibili per adattarli alle diverse esigenze. Con l'occasione, chiedo nuovamente se qualcuno utilizzi ancora il sistema di eccitazione con i "piedini" Rivarossi, cioè la piccola controrotaia per comandare scambi o relè, nei plastici rivarossiani "puri".

Saluti.

Paolo
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Re: Plastico Manuale dei Tracciati 1966 e 1969

Messaggioda Oliviero Lidonnici » 18 set 2017, 17:03

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Re: Plastico Manuale dei Tracciati 1966 e 1969

Messaggioda Karolus » 18 set 2017, 18:59

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Re: Plastico Manuale dei Tracciati 1966 e 1969

Messaggioda fafla » 18 set 2017, 22:51

Per rispondere ad Oliviero:
- il 24 mi piacerebbe tanto poter venire, come ho fatto altre volte, ma ho un impegno sportivo del figlio a meno che non ci si possa vedere molto presto. Tra l'altro, non so se ricordi, in un Serafico di qualche anno fa ti avevo aspettato al bar per conoscerti ma non so che cosa sia successo. Mi piacerebbe molto incontrarti perché sei una vera miniera di conoscenze e di suggerimenti, sempre molto disponibile e paziente nel fornire le risposte a tutti. Se per caso fossi disponibile, ci si potrebbe incontrare anche al di fuori delle manifestazioni e magari ti potrei far vedere quanto da me posseduto;
- il trenodromo è nel libro dei miei sogni e non so se mai sarò in grado di costruirlo anche in versione ridotta. Per ora le occupazioni familiari e la mancanza totale di spazio disponibile sono decisamente vincoli difficili da superare! Purtroppo, per ora, vivo più di ricordi e non riesco neanche a far sgranchire, con piccole corse, il materiale accumulato nel tempo.

Per Karolus:
non a caso ho usato anche il termine "piedini". Nel vecchio plastico di famiglia coesistevano, infatti, sia il vecchio tipo a "pedale", per noi "piedini", molto delicato, che quello successivo a "controrotaia", abbastanza "rozzo" come sistema, per generare la tensione di eccitazione. Non so, però, se fossero i motori dei locomotori con i loro contatti striscianti o lo scintillio delle ruote proprio sulle controrotaie "di eccitazione", ma l'aria intorno al plastico assumeva un particolare "odore" per me indelebile.....

Saluti a tutti.

Paolo

P.S.: scusate se sono stato molto sintetico ma volevo rispondere anche avendo poco tempo.
fafla

 
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