Veramente interessante l'omonimo articolo pubblicato su Rivarossi Memory!
Ho apprezzato in particolare le belle fotografie di tutti i modelli descritti.
Qualche osservazione sul segnale semaforico cat. 5003.
Fin da quando, nei lontani anni Sessanta, l'ho acquistato, avevo notato le differenze tra l'immagine a catalogo e il modello, particolarmente nel meccanismo di comando dell'ala. E' positivo che l'irreale e probabilmente troppo debole appendice dell'ala, imperniata al tirante, abbia lasciato posto nella realizzazione ad un meccanismo più robusto, un po' più discreto - almeno guardando il segnale dalla parte frontale - e realistico almeno quanto era possibile al tempo.
A questo proposito va aggiunto che:
- il contrappeso solidale con l'ala nella realtà ruota in senso inverso anziché concorde ad essa (è proprio quello che riporta per gravità l'ala in posizione orizzontale);
- sul frontale dell'ala è correttamente presente la scatola del commutatore dei contatti elettrici di controllo, anche se non si poteva certo pretendere che, con il ruotare dell'ala, essa si mantenesse ferma come al reale!
- la cassetta riprodotta sulla destra della piantana, poco sotto l'ala, potrebbe riprodurre l'involucro di un dispositivo di consenso o "slot" che permetteva la manovra meccanica dell'ala a via libera solo se esistevano determinate condizioni; ma nella realtà il tirante di manovra passava proprio all'interno di quella cassetta.
Insomma, un modello valido per quell'epoca, pur con i limiti costruttivi di allora.
Invito chi volesse approfondire l'argomento e non lo conoscesse ancora a leggere il bel libro dell'ing. Cristiano Zenato "Evoluzione storica e tecnica del segnalamento ferroviario" edito dalla Cooperativa ETR, Salò.