assolutamente d'accordo con Quirino "...secondo me esiste il modellismo ferroviario e il modellismo Rivarossi..."Anch'io terrei i modelli storici RR nella loro semplice livrea originale, spessissimo ancora impareggiabile per delicatezza di velature e varietà cromatiche (ci diceva Alessandro Rossi che esistevano ben 16 tonalità di nero!).
Le sporcature di esercizio non vennero mai attuate da RR che lasciava i suoi modelli integri, specialmente nelle presentazioni su stampa e sui plastici originali. I fermodellisti di allora seguirono lo stile indicato da Como, quasi con la venerazione di non rovinare modelli di prestigio e come è testimoniato dalle foto su HOrivarossi.
Il fermodellismo ebbe una svolta storica, in Italia, grazie ad Enrico Milan, negli anni '70 ed in quelle circostanze i modelli cominciarono a subire modificazioni cromatiche di esercizio, indubbiamente attraenti e suggestive (e che anch'io pratico sui modelli "moderni" del mio plastico).
Il grande Paolo Bartolozzi, spesso ospite di questo forum, applica invece un'altra filosofia modellistica: riportare i prestigiosi modelli RR ad un corretto, per quanto possibile, ridimensionamento in scala, intervenendo dove possibile o riducendo alcune incongruenze anche grazie ad interventi cromatici.
Lo stesso vale per l'impianto elettrico originale, semplice e dal cablaggio elementare, esente da elettronica smaliziata e con la sola presenza di qualche diodo o resistenza.
In fin dei conti si tratta di modelli oggi condiderati "storici". Esagerando è come ritoccare un quadro d'autore con interventi personali e discrezionali.