DURANTE l'estate con il mio iPhone avevo trovato un articolo su internet che purtroppo ora non riesco più a rintracciare
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articolo scritto da un grande appassionato nonché aspirante disegnatore dei fumetti che raccontava di una visita fatta a casa del mitico Aurelio Galleppini nel 1991 SE NON RICORDO MALE .
l'AUTORE ,del quale purtroppo non ricordo neanche il nome non riuscendo più a rintracciare l'articolo da lui scritto ,aveva nel corso di quella visita scattato alcune fotografie dello studio di Aurelio, e aveva realizzato anche un paio di foto a colori del suo ultimo plastico
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che il maestro gli aveva mostrato , foto che pur avendo un inquadratura generica ci consentono di cogliere meglio alcuni dettagli paesaggistici del suo ultimo lavoro e di intuire come si sviluppava in parte il suo tracciato di binari .
Avevo salvato sulla memoria del mio iPhone le 2 foto e poi le avevo scomposte e ingrandito alcuni particolari e le avevo rifotografate con la mia macchina fotografica per poterle scaricare nel mio pc.
Mi interessava , a scopo puramente documentario ,analizzare nel dettaglio fin dove era possibile, gli accessori paesaggistici che Galep aveva usato per realizzare il suo ultimo impianto.
Le 2 foto a colori scattate dall'autore sono del 1991circa e a quanto sembra il plastico era rimasto pressoché immutato dall'ultima foto in bianco e nero presente sul nostro sito...
è vero che le foto a colori saranno forse meno romantiche di quelle in bianco e nero , però è innegabile che il colore aiuta molto di più l'occhio
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nel distinguere le forme e i dettagli di alcuni oggetti.
dall'analisi di queste foto è emerso inconfutabilmente che almeno l'80% degli edifici e accessori sul plastico sono della britannica Airfix e della italiana Edilmec Co-ma.
ad esempio il villaggio sulla montagna è costituito interamente da ville e case della Edilmec CO-MA compresa la chiesetta .
Ad esempio la rimessa per locomotive dietro il villaggio è dell'Airfix , così come il soprapasso nello scalo merci e il magazzino ferroviario , la stazione ferroviaria di cui non sono riuscito ancora a individuare la marca (è possibile sia un edificio autocostruito) è sempre la stessa dei suoi precedenti 2 plastici; insomma Galep aveva riutilizzato/recuperato alcuni edifici che erano già presenti nei suoi precedenti impianti.
Addirittura dalle foto a colori ritroviamo la Fiat 600 multipla
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che anche qui, come nel precedente plastico, STA FACENDO ancora rifornimento di benzina
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davanti al distributore ESSO che è dell'AIFIX.
MENTRE NEL precedente plastico la pompa di benzina era di fianco alla stazione ferroviaria , qui è posizionata prima del passaggio a livello Rivarossi (vedi foto sotto).
Sono tanti i dettagli che sto cercando di analizzare ...e qui ci vuole anche il vostro aiuto.
curiosissimi
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berto75