Rispondo alla domanda di Karolus
Non c'è alcun errore: possiedo l'RT3 del 1958 (a 125 volt) ed il circuito è proprio quello ed effettivamente non aveva un senso pratico: la regolazione di velocità era comune ai due circuiti e solo uno dei due usufruiva dell'invertitore di polarità.
Quando, a causa dell'uso, l'invertitore si è frantumato, e visto che erano presenti (chissà perchè) 2 raddrizzatori a ponte, modificai il circuito, separando i due raddrizzaori ed inserendo due interruttori a due vie/tre posizioni, ottenendo due circuiti indipendenti con possibilità di invertire la polarità su ambedue le uscite. Sfruttavo un circuito per il binaro e l'altro per la rete aerea; la rotaia comune (grazie ai ponti di diodi) non creava problemi.
Naturalmente il reostato/regolatore di velocità è rimasto comune ai due circuiti.
Nota: nei modelli successuvi di RT3, Rivarossi ha eliminato uno dei due ponti di diodi, quindi il mio "giochetto" non si può imitare a meno di inserire un secondo ponte di diodi (cosa peraltro facilissima) acquistato in negozio di elettronica (per pochi centesimi) oltre naturalmente a un secondo deviatore.
- Il vecchio RT3 del 1958 (usatissimo) restaurato e modificato
- A sinistra il vecchio RT3 a 125 volt: persino la leva del reostato rotta e perduta è stata sostituita in modo mooooolto artigianale.
A destra il più recente (ma non troppo) anche in questo il deviatore si è distrutto ed è stato sostituito dal solito interruttore due vie, tre posizioni
Saluti da Oliviero