da andrea_fs » 13 ago 2020, 14:48
Ciao, hai ragione i cilindri non sono in zama, l'avevo dato per scontato, ma in realtà sono un tutt'uno con la carrozzeria in bachelite. I lobi all'interno della ruota non ci sono più, per cui l'attak è dal mio punto di vista la soluzione migliore (e funziona perfettamente). Che dire, esteticamente questa locomotiva non mi è mai piaciuta, troppo tozza, massiccia, rispetto alle italiane da manovra, per dire, 835/851, c'è un abisso. Comprai molti anni fa la sua più recente e deliziosa cugina, sempre b&o, la 96, tetto rosso e tender, ho anche da quand'ero bambino, babbo natale, la 0-8-0, così densa di particolari, uno stampo fantastico. Apro una parentesi. Per la mia generazione, l'estetica in campo ferroviario la dettava Rivarossi. Io non so dire se effettivamente le locomotive e i locomori italiani fossero davvero più belli esteticamente rispetto alle motrici europee, ma ancora adesso (guardando al passato, ora non le distinguo una dall'altra, un po' come per le automobili) per me è così. Di fatto (parlo sempre puramente d'estetica) ho sempre trovato le locomotive e i locomotori tedeschi, per dire, piuttosto massicci e sgraziati, un po' meglio in Francia, almeno parlando di locomotive, perché i locomotori avevano linee abbastanza assurde, se vi ricordate il lunotto posteriore della Ford Anglia sapete di cosa sto parlando, idem per altri paesi europei, Svizzera a parte, più simili ai locomotori italiani, dalle forme più aggraziate. Discorso diverso per gli USA, locomotive splendide, l'unico locomotore riprodotto all'epoca è stato il GG1, davvero strano e "futuribile". Voi che dite, I cataloghi Rivarossi hanno in qualche modo influenzato il nostro modo di percepire e giudicare l'estetica dei rotabili oppure Rivarossi tendeva a riprodurre ciò che anche da un punto di vista estetico fosse appagante, al di là degli aspetti tecnici? Buona giornata, Andrea.