da 3-nino » 14 ott 2020, 0:06
simpatica discussione questa sul minobus. Ricordo che la questione era già stata sollevata tempo fa, parlando di come ridipingere di rosso un filobus dalla vernice rovinata. "Io gioco" ha ragione nel dire che aspetto, consistenza , spessori, non sembrano quelli della bachelite. Quantomeno del materiale che siamo abituati a individuare come bachelite, a partire dal colore canonico, E^ anche vero che non sembra neanche polistirene. Nonostante i ridotti spessori è materiale rigido, non flette e sembra fragile agli urti. Inoltre, anche dove sono evidenti le linee di raccordo tra gli elementi dello stampo, mancano le tipiche linee di sbavatura che lo stampaggio per iniezione lascia in modo evidente con le termoplastiche. Aggiungo che trielina ed acetone non fanno danni di sorta; anche la punta del saldatore non sembra sortire effetti risolutivi, anche se confesso che ho usato molta, molta prudenza nell' usarlo sui miei" bambini". Chiedere di certificare quando, dove e come RR sia passata dalla bachelite al polistirolo è francamente quesito teologico. RR non ha mai stampato niente in casa, e gli stampi erano realizzati fuori. Occorrerebbe sapere quali aziende di stampaggio realizzavano i vari modelli, compreso il minobus. La bachelite, come ricorda Bruno, individua un polimero dovuto alla condensazione di formaldeide e/o fenoli catalizzata tramite acido cloridrico. Pressione e temperatura in autoclave favoriscono diversi stadi di condensazione. in soldoni è una resina che mischiata ad altri materiali come polvere di legno. di amianto, etc, posta in stampi e sottoposta a pressioni e temperatura definite, assume caratteristiche meccaniche elettriche e fisiche diverse. A temperature (250- 300*) e pressione elevate diventa la bachelite marrone che conosciamo. Non fonde al calore, isola elettricamente, pesante, e fragile. A temperature e pressioni più basse corrisponde un condensazione meno spinta che consente ancora, per esempio, la fusione ovviamente fuori dall' autoclave , minore fragilità, colori diversi e brillanti etc. Esiste una "bachelite" , trasparente e vetrosa, che è resina fenolica opportunamente trattata. In questo sono d' accordo con "io gioco". Dire bachelite è dire tante cose anche molto diverse tra di loro. Sapere chi produceva le casse del filobus per RR sarebbe un grande passo avanti. Sono impianti diversi quelli per lo stampaggio in bachelite e quelli per la termoplastica. Se RR trovando un' azienda che già disponeva di impianti per lo stampaggio termoplastico abbia voluto sperimentare questa nuova possibilità con il filobus, non ci sarebbe da stupirsi, visto che appena 3 anni dopo esce la B&O in plastica. Ma potrebbe anche trattarsi di una produzione in "bachelite" con caratteristiche tali da garantire più finezza di particolari e spessori ridotti. il colore del filobus( blu opalescente, dipinto di nero all' interno e verde all'esterno), a mio avviso milita a favore di questa seconda ipotesi, nel senso che non si è usato un materiale riempitivo "pesante". buona serata 3-nino