Materiale Minobus



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"E' il link del bellissimo sito dedicato alla storia della vecchia Rivarossi.
Già da tempo in contatto con loro, abbiamo insieme deciso di creare una sezione del forum dedicata al loro sito.
Naturalmente per prima cosa, per chi non l'avesse ancora fatto, vi consiglio di andare a visitare il sito http://www.rivarossi-memory.it e di studiarlo per bene visto che contiene buona parte della storia del fermodellismo Italiano per poi venire qui e parlarne con noi e con loro!
Vi aspettiamo numerosi!!!
Lo staff di ferramatori.it e di rivarossi-memory.it"

Re: Materiale Minobus

Messaggioda Giorgio » 19 ott 2020, 11:54

Mi scrive Paolo Giacobbo contattato in merito:

fin dall' inizio Rivarossi utilizzò per le sue realizzazioni :
- Bachelite
- Galalite ( vedi il mio articolo sulle AN 1 )
- Termoplastica
La Bachelite è un composto di resina fenolica e segatura che viene sostituita, per la Galalite, con farina di latte.
Queste due sostanze avevano il vantaggio dell'economicità, del facile reperimento dei loro ingredienti e di essere usate a freddo, ma non si prestavano alla realizzazione di parti minute e fragili quali i bordini delle ruote, oppure, nel nostro caso, i montanti dei finestrini del Minobus .
Questo per due ragioni:
- l' alta viscosità della mescola bachelitica che impediva la sua corretta penetrazione a freddo nelle parti sottili degli stampi
- la fragilità del materiale finito nelle parti di minuto spessore
Per questo Rivarossi utilizzò per tali pezzi fin dall' inizio anche la Termplastica , iniettata a caldo, molto fluida e con buone caratteristiche di resistenza ed elasticità, anche se molto più costosa e di uso più complesso rispetto a Bachelite e Galalite.
Questo materiale, sviluppato dall' industria tedesca durante la guerra, è noto in Germania col nome di Duroplast ed è il componente usato da Pico, Gutzold, Herr, Schicht per le loro realizzazioni degli anni '40 . Venne usato, rinforzato con fibre di cotone, anche nell' industria automobilistica della DDR fino agli anni '80. Ancor oggi viene usato ad esempio per realizzare accessori sanitari quali le tavolette dei wc.
Possiedo praticamente tutte le versioni del Minobus, sia per colore che per anno di produzione e posso assicurarti che nessuna delle loro carrozzerie è realizzata in bachelite.
Ti allego, a titolo di esempio, due foto : quella dei due Minobus gialli ne rappresenta la prima e l' ultima versione...e nessuno dei due è in bachelite!!
Spero esserti stato di aiuto
Cordialmente
Paolo

PS . Nel mio articolo su Cucciolo azzurro che tratta di filobus , la cassa del Minobus è erroneamente definita "di bachelite", erronea semplificazione di tale testo da parte del Webmaster, che avevo più volte chiesto di correggere .....
Giorgio

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Re: Materiale Minobus

Messaggioda Giorgio » 19 ott 2020, 12:20

Giorgio

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Re: Materiale Minobus

Messaggioda Massimo » 19 ott 2020, 14:19

No, dai Giorgio, non abbatterti.
Ricordo anch'io perfettamente, durante le nostre interviste con il Fondatore, la sua passione, la sua cultura, il suo acume nel voler produrre modelli di treni con una logica e razionalità industriale che evidenziava, ad ogni passaggio, la sua smodata passione per i piccoli treni.
Si resta male,e qui sono d'accordo con te, che nonostante l'impegno profuso nel raccontare Rivarossi, dopo tutti questi anni, di leggere osservazioni superficiali e totalmente errate circa la personalità ed i carattere Di Alessandro Rossi in qualità sia di fermodellista che di industriale.

Invito pertanto a leggere il libro "Rivarossi - i treni, la storia, i protagonisti attraverso 60 anni di modelli ferroviari" di Giorgio Giuliani" a chi lancia simili thread, sparati a caso e senza nessuna conoscenza di causa.
Massimo

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Re: Materiale Minobus

Messaggioda Max 851 » 19 ott 2020, 14:22

Giorgio, ritengo che nelle tue parole ci sia un bel po' di ironia...
Anche a me quell'affermazione è suonata strana, ma non sono intervenuto in primo luogo perché non ho mai visto da vicino un Minobus, e poi perché quando l'atmosfera dà segno di scaldarsi mi tengo istintivamente lontano. Le nostre dovrebbero essere delle simpatiche discussioni tra amici che condividono una passione, e non delle dispute teologiche medievali, magari con reciproche accuse di eresia.
Comunque ti assicuro che il tuo libro è stato letto e apprezzato.
Massimiliano
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Re: Materiale Minobus

Messaggioda Apone60 » 19 ott 2020, 17:31

Buongiorno Giorgio,intervengo in questa "discussione" non per questioni tecniche,non ho nessuna competenza per poterlo fare,ma per portare una piccola testimonianza su Rivarossi.
Come avevo già detto in altra sezione,avevo un compagno di classe con Babbo che lavorava in RR;per questo motivo ho visitato RR più volte,ho incontrato l'Ing. Rossi più di una volta ed ho ricevuto da Lui personalmente anche diversi graditi regali (uno dei quali è il "mitico" carro Findus che non dovrebbe esistere in confezione singola ma che io ho ricevuto regolarmente "scatolato"...).
Posso testimoniare che,da bimbo,appena entravi percepivi che tutto "profumava" di passione,tutti i dipendenti che ho conosciuto,dall'Ing Rossi al magazziniere delle spedizioni.non costruivano "trenini" ma "I LORO TRENINI" e questo alla mente di un bambino,non condizionata da altre considerazioni,era molto evidente e chiaro.
Poi,si può fare "Filosofia" all'infinito,ma questo è il ricordo che ho ben chiaro.
Saluti Gianluca.
Apone60

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Re: Materiale Minobus

Messaggioda berto75 » 19 ott 2020, 18:02

Caro Giorgio non te la prendere, il forumista io gioco ancora aveva si pienamente ragione sul fatto che la carrozzeria del minobus fosse in termoplastica (e qui ringrazio anche Paolo Giacobbo (3) che ci ha confermato la verità storica applause1 applause1 ) avendolo potuto constatare materialmente di persona e di questo obiettivamente bisogna dargliene pienamente atto (13) (13) , ma lui stesso ha ammesso di essere un serio collezionista della concorrenza (marklin credo ) quindi non c'è niente da meravigliarsi se al riguardo di Alessandro Rossi sia stato male informato o non abbia letto il tuo libro , sarà espertissimo nel campo del marchio/marchi che colleziona e non lo metto in dubbio ,ma però insomma non è un rivarossista !

-4- berto75
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Re: Materiale Minobus

Messaggioda andrea_fs » 19 ott 2020, 22:24

Ciao a tutti, ero indeciso se intervenire nuovamente, un po' perché la discussione è virata su argomenti estremamente tecnici, ma più che altro per i toni, già dall'esordio, piuttosto accesi. Vi dico la mia, da appassionato, e sono più di cinquant'anni, tolti i primissimi anni dell'infanzia. Chiunque, anche senza conoscere appieno la biografia di Alessandro Rossi, osservando le sue creazioni, le foto con lui seduto alla scrivania, magari con qualche nuovo modello in primo piano, l'espressione del viso, insomma, come si fa a dire che dei trenini non gliene fregasse niente e piu che altro, mi chiedo, su quali basi, visto il tono perentorio, un tono che non ammette repliche, che sinceramente trovo fuori luogo, qui, ma pure in assoluto. Come scritto da altri, questo è un luogo di discussione, apprendimento, condivisione, svago, divertimento. Posto che il mitico Giacobbo ha posto fine alla discussione tecnica sul minobus, dando ragione a chi l'ha iniziata, sarebbe interessante capire se anche altri modelli, vedi il mio intervento precedente sul 626 serie verde, possano essere stati realizzati in plastica, o comunque la vogliate definire. Buona serata a tutti. Andrea
andrea_fs

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Re: Materiale Minobus

Messaggioda io_gioco_ancora » 20 ott 2020, 15:59

Salve,

provo a rispondere, un poco a casaccio e in linea generale, a taluni degli ultimi interventi che hanno caratterizzato la "questione Minobus"

Il 26 marzo 2017 scrivevo:

"Leggo per la decimilionesima volta nella vita del Minobus RR in "bachelite" e mi piacerebbe sapere da dove uscì fuori questa notizia + o - una cinquantina di anni fa....
Questo perché - per me - di bachelite non è ma semplicemente di "plasticaccia" assai simile al Moplen!"

1° risposta da Massimo:

"RR produsse in bakelite i suoi primissimi modelli. L'ing. Rossi scoprì, alla Fiera Campionaria di Milano, una macchina che stampava, in bakelite, un posacenere. In un sol colpo un posacenere belle e pronto che usciva in un attimo dalla stampatrice.
Ne rimase affascinato e decise di produrre, con lo stesso metodo, anche i primi suoi treni.
Con questo gesto aveva dato una svolta epocale al fermodellismo mondiale
Dall'intervista all'Ing Rossi di Giorgio Giuliani ed il sottoscritto"


2° risposta da hiawatha:

"Colleziono oggetti in Bachelite e giocattoli in ogni tipo di plastica da quarant'anni..la Bachelite è praticamente inconfondibile
ed è lontana anni luce dal Moplen, che, inoltre, è stato utilizzato commercialmente solo a partire dal 1957. Il Minobus è in Bachelite."


Più un paio di dubbiosi che, guarda il caso e pur senza essere tecnici, per il solo fatto di averlo avuto tra le mani affermavano il contrario (dichiarando il dubbio per non contraddire i "mostri sacri").

Oltre 3 anni di pudico silenzio.

Mi capita sott'occhio il bel sito cuccioloazzurro e, con sorpresa, noto lo strafalcione.

Già conoscevo il sito ed il proprietario in quanto vi sono raffigurati alcuni oggetti ceduti da me (a titolo oneroso, molto oneroso, perché le cose che acquisto per me sono sempre onerosissime!)
Provo a contattarlo ma purtroppo il sistema è così macchinoso e necessita di programmi e, sopratutto, di abiltà digitali che io non posseggo e non ho alcun desiderio di imparare.
Ma conosco i trenini.

Allora ripropongo la questione sul forum ed è inutile numerare le risposte perché sono qui sopra; soltanto è evidente il cambiamento di atmosfera:

chi tre anni prima si era addirittura sdegnato per la "provocazione" comincia ad avere dei dubbi...tra "non è il mio campo", "premetto che non ci capisco nulla", "non l'ho mai visto ne maneggiato", "è roba da ricchi" etc. etc. quasi tutti si lanciano nel più classico dei depistaggi ovvero chiedere a me la "prova", manco fossimo fidanzati! - in alternativa disquisire a lungo sulla chimica dei materiali plastici che risulta essere materia ostica innanzitutto a me ed anche alla stragrande maggioranza degli intervenuti.
Una mia idea è che tanti nei tre anni trascorsi abbiano avuto modo di appurare la verità ma ammetterlo e scriverlo sarebbe stato potenzialmente distruttivo per la fede (che se ci togli i dogmi ne rimane ben poca cosa).

Finalmente me ne esco con:

"Ricordate sempre che Alessandro Rossi era un imprenditore non un appassionato di trenini, non si era mai interessato di trenini, non lo aveva mai chiesto in regalo per Natale, finito il businnes si ritirò senza conservare neppure un catalogo (si fa per dire) della produzione di una vita.

Adriano Olivetti aveva la Lettera22 e la Divisumma sotto la quadreria ed accanto agli argenti seicenteschi, amava ciò che produceva.

Però.

Rossi era partito da una azienda di apparati elettrici nel '45 (= bachelite a iosa) e potrebbe ben darsi che, con l'occhio lungo dell'imprenditore capace, abbia notato che la concorrenza in Italia era tanta e con la fine della guerra anche le commesse delle Forze Armate andavano calando mentre di trenini ce ne erano - sempre in Italia - veramente pochi.
Passato ai trenini e ad un nuovo stabilimento nel '47 avrà senz'altro mantenuto contatti con fornitori e maestranze della ormai disarmata Apparecchi Strumenti Aeronautici e siccome un buon imprenditore mantiene sempre ottimi rapporti con chi può tornargli utile...
Naturalmente questi terzisti seguivano l'evolversi delle tecnologie e presentavano proposte sempre più economiche prevedendo l'utilizzo di processi e materiali più convenienti.
E ne venivano fuori anche trenini più belli! - in fin dei conti all'appaltatore interessavano soltanto costi ed estetica, non è che allora fosse necessario il marchio CE.



Segue l'intervento (riportato) di Paolo Giacobbo che, senza nulla o poco aggiungere a quanto era già stato scritto, appare certificare in maniera inoppugnabile - chissà poi perché, in fin dei conti si tratta di due contro il resto del mondo - che il Minobus non è di bachelite.

Ahimè dr. Giacobbo, mi ha rovinato!!!

Quello che non si era notato 2 giorni prima torna a galla di prepotenza: la Storia, gli albori, la piccola eredità (della famiglia Rossi...!), la Topolino con 4 persone ed il carrellino zingaresco (della famiglia Rossi..!), le Testimonianze, la Grande Famiglia, il patrimonio bruciato per amore (dei trenini) etc. etc.

Non può essere che nel tracciare la storia andrebbero ascoltati anche quelli che hanno perso?

I tanti licenziati che osavano criticare le scelte aziendali, chi si domandava perché i progettisti non riuscissero a concepire un veicolo con meno di 10 viti da togliere per accedere alla meccanica (mentre la concorrenza ne utilizzava massimo 3), l'assoluta inutilità dei respingenti a molla o dei carrelli Bettendorf, l'astrusa concezione (ma bella) del motore su sfere senza cuscinetto, lo stesso in cabina...
E mettiamoci pure, nel patrimonio di famiglia, il Vicenza calcio...

Salutoni
Ultima modifica di io_gioco_ancora il 22 ott 2020, 20:14, modificato 2 volte in totale.
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Re: Materiale Minobus

Messaggioda io_gioco_ancora » 20 ott 2020, 16:06

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Re: Materiale Minobus

Messaggioda 3-nino » 20 ott 2020, 17:04

Un plauso a Giorgio che da perfetto padrone di casa, ha usato la chiave giusta per accedere alla "testimonianza esperta" per ciò che conosce e colleziona. Una delle poche attualmente appellabili. Le cose dette dal signor Giacobbo sul Minobus tagliano la testa al toro. E confesso che il suo post -scriptum, mi toglie anche da un piccolo imbarazzo. Sono un attento frequentatore del Cucciolo azzurro: un bellissimo sito. Leggere nel suo articolo sui Filobus che quello di RR fosse di bachelite, mi lasciava perplesso, ma trattandosi di Giacobbo, prendevo atto. Come dicevo nel mio primo intervento di questa discussione, non mi sembrava bachelite, ma neanche polistirene. Il minobus rotto che ho descritto era troppo rigido e fragile e presentava fratture nette, quelle da "CLACK" per intendersi. La prova trielina era negativa. Ma la trielina di oggi è ben diversa da quella vera. Non conosco le caratteristiche della termoplastica tedesca citata da Giacobbo. Ma forse è proprio con quella che abbiamo a che fare parlando di Minobus. Nella prefazione al catalogo del 48 Rossi parlando dei suoi trenini, innovativi, belli e robusti , ringrazia tutte le aziende che collaborano a realizzarli, citandone alcune: tra queste la Montecatini, grande aziende chimica. Nel 48 RR aderendo alle NMRA, si avvia verso la CC, raggi di curvatura minimi di 120 cm, ruote con flange larghe 0,75 mm e alte non più di 1 mm. Da vele piene in bachelite si passa a ruote in plastica con raggi e cerchiature metalliche per prendere corrente su due binari. Anche le ruote dei vagoni si adattano alle nuove norme, L'unico modo per ottenere quella finezza di spessori e riproduzione è la plastica. che la RR già nel 48 utilizza. La hiawata nasce già indossando le nuove scarpe in plastica. Il Minobus arriva nel 49. Quando Giacobbo parla di galatite, bachelite con farina di latte, confesso un po' di nostalgia per un'oggettistica bianca, che ricordo vagamente, ma presente sulla tavola da pranzo, sulla toilette di mia madre, birilli e palline, manici di ferro da stiro, etc etc... qualche decina di anni fa. Dimenticavo le GALATINE, che non c'entrano niente, ma erano buone. 3-nino
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